23-12-2017
19km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 900m
Percorso su asfalto in salita con un po' di neve nell'ultimo tratto, fino a Malga Cuarnan, poi discesa su sentiero dapprima in saliscendi e poi su percorso di gara Enduro, tecnico, scorrevole, piacevolissimo S1/S2.
Si parte da Gemona nei pressi di bar ai Pioppi, si imbocca subito via Canciole in salita su asfalto che diventa in breve sterrato fino al campo sportivo di Gleseute, quindi si sale su asfalto fino al piazzale con tabellone turistico in cui inizia lo sterrato e dopo un centinaio di metri si svota a sx verso Malga Cuarnan. In breve si raggiunge la costruzione, dietro la quale si sale su prato fino alla sella, a sx ancora su prato e si inizia a scendere nel bosco, fino a incrociare e seguire il percorso della discesa dell gara di Enduro, riconoscibile per gli ostacoli a terra evidenziati con spray arancione. Spettacolare percorso tecnico ma molto fluido fino nei pressi del guado di Gleseute (attenzione al dedalo di sentiero nell'ultimo tratto), si sbuca sulla sterrata principale che si attraversa per continuare a scendere nel bosco e riprendere la strada dell'andata.
LINK TRACCE FOTO FILMATI
mercoledì 27 dicembre 2017
lunedì 18 dicembre 2017
Meduno - Cima Valinis - CAI 819
16-12-2017
16km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 800m
Percorso su asfalto in salita, reso interessante dalla neve, fino al piazzale da cui ci si lancia con i parapendio, salita parzialmente ciclabile in cima al Valinis e discesa sullo stesso sentiero, per poi proseguire tutto d'un fiato lungo il CAI 819 fino a Meduno. Grazie ai FrEeUlBiKeRs per l'idea e l'ospitalità. Gemellaggio con il Borgo.
Si parte da Meduno, parcheggio in loc.Sottomonte in prossimità dell'arrivo del sentiero 819. Asfalto fino in centro e salita a dx verso Borgo Cilia, al successivo incrocio a dx sempre verso B.Cilia, si continua a salire con pendenze mai eccessive fino alla piattaforma di lancio dei parapendio. L'ambiente con la neve fresca è da favola e il panorama sul monte privo di alberi è mozzafiato. Si prende il sentiero a dx e in breve si raggiunge (anche spingendo) la cima. La discesa avviene sullo stesso sentiero o in freeride, pendenza non eccessiva.
Si prosegue oltre il cancelletto verso valle, tra tornantini, rocce non troppo instabili e punti panoramici. Oltre la metà alcuni tornanti tecnici nel bosco e un piccolo guado, la pendenza aumenta leggermente (S1/S2) ma rimane molto scorrevole.
16km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 800m
Percorso su asfalto in salita, reso interessante dalla neve, fino al piazzale da cui ci si lancia con i parapendio, salita parzialmente ciclabile in cima al Valinis e discesa sullo stesso sentiero, per poi proseguire tutto d'un fiato lungo il CAI 819 fino a Meduno. Grazie ai FrEeUlBiKeRs per l'idea e l'ospitalità. Gemellaggio con il Borgo.
Si parte da Meduno, parcheggio in loc.Sottomonte in prossimità dell'arrivo del sentiero 819. Asfalto fino in centro e salita a dx verso Borgo Cilia, al successivo incrocio a dx sempre verso B.Cilia, si continua a salire con pendenze mai eccessive fino alla piattaforma di lancio dei parapendio. L'ambiente con la neve fresca è da favola e il panorama sul monte privo di alberi è mozzafiato. Si prende il sentiero a dx e in breve si raggiunge (anche spingendo) la cima. La discesa avviene sullo stesso sentiero o in freeride, pendenza non eccessiva.
Si prosegue oltre il cancelletto verso valle, tra tornantini, rocce non troppo instabili e punti panoramici. Oltre la metà alcuni tornanti tecnici nel bosco e un piccolo guado, la pendenza aumenta leggermente (S1/S2) ma rimane molto scorrevole.
lunedì 4 dicembre 2017
Tarcento - Trois sul Faeit
02-11-2017
23km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 700m
Percorso su asfalto e carrareccia in salita e su sentieri tecnici ma scorrevoli in discesa, da poco puliti e manutenuti da volontari che ringraziamo vivamente. Sono solo alcuni dei sentieri che scendono sui vari versanti del Campeon e del Faeit, buona palestra molto divertente. Alcune parti sono in comune con il percorso di gara Vertical Race 2017.
Si parte da Tarcento centro e si sale in via sottoriviera, fino alla seconda traversa a dx che sale ripida su asfalto in borgo Menoli, si prosegue sulla principale oltre Coia e in corrispondenza delle prime icone in terracotta appese al muro laterale alla strada si sale a sx su asfalto ripida e diventa sterrata dopo alcuni metri ma si mantiene con pendenze importanti fino alla carrareccia principale che sale a sx verso il Monte Campeon e il Faeit. Si prosegue fino in cima al Monte Faeit e si scende sul primo sentiero fino al tornante su carrareccia, poi a dx si risale sulla stessa fino all'incrocio fatto in precedenza e si ripercorre all'indietro fino al primo capannone a dx in cui si imbocca il secondo sentiero, ancora più divertente tra bosco e prato, si sbuca su carrareccia e si scende poco più in basso sul terzo sentiero che porta velocemente a Sammardenchia. Si scende su asfalto fino oltre Coia e in corrispondenza di una curva si trova il cartello Troi de Strie che, dopo un guado, porta a Bulfons. Si risale su asfalto a sx e di nuovo sx con pendenze importanti fino di nuovo a Coia e subito dopo il cimitero si scende a dx e sul sentiero del Soreli a dx. Molto divertente ma breve riporta a Borgo Menoli, in cui si imbocca l'ultima parte del Soreli fino al colle Cojaniz, praticamente in centro a Tarcento.
23km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 700m
Percorso su asfalto e carrareccia in salita e su sentieri tecnici ma scorrevoli in discesa, da poco puliti e manutenuti da volontari che ringraziamo vivamente. Sono solo alcuni dei sentieri che scendono sui vari versanti del Campeon e del Faeit, buona palestra molto divertente. Alcune parti sono in comune con il percorso di gara Vertical Race 2017.
Si parte da Tarcento centro e si sale in via sottoriviera, fino alla seconda traversa a dx che sale ripida su asfalto in borgo Menoli, si prosegue sulla principale oltre Coia e in corrispondenza delle prime icone in terracotta appese al muro laterale alla strada si sale a sx su asfalto ripida e diventa sterrata dopo alcuni metri ma si mantiene con pendenze importanti fino alla carrareccia principale che sale a sx verso il Monte Campeon e il Faeit. Si prosegue fino in cima al Monte Faeit e si scende sul primo sentiero fino al tornante su carrareccia, poi a dx si risale sulla stessa fino all'incrocio fatto in precedenza e si ripercorre all'indietro fino al primo capannone a dx in cui si imbocca il secondo sentiero, ancora più divertente tra bosco e prato, si sbuca su carrareccia e si scende poco più in basso sul terzo sentiero che porta velocemente a Sammardenchia. Si scende su asfalto fino oltre Coia e in corrispondenza di una curva si trova il cartello Troi de Strie che, dopo un guado, porta a Bulfons. Si risale su asfalto a sx e di nuovo sx con pendenze importanti fino di nuovo a Coia e subito dopo il cimitero si scende a dx e sul sentiero del Soreli a dx. Molto divertente ma breve riporta a Borgo Menoli, in cui si imbocca l'ultima parte del Soreli fino al colle Cojaniz, praticamente in centro a Tarcento.
lunedì 27 novembre 2017
Varmo - Anello Tagliamento Risorgive - Ponte della Delizia - Ponte di Madrisio
25-11-2017
40km - Asfalto 20% - Sterrato 80%, facile. Dislivello 40m
Percorso ad anello da Varmo verso Nord lungo sentieri all'interno degli argini del Tagliamento, percorrendo parte del percorso di gara XC Camino, attraversamento del fiume sul ponte, ritorno verso sud lungo i sentieri, percorrendo parte del percorso di gara XC Pan Zal di Rosa di S.Vito al T.to, alcune deviazioni in corso di esplorazione e riattraversamento del fiume sul ponte di Morsano-Madrisio. Ultimo tratto sull'asfalto a bordo argine fino a Varmo. Divertente e in continuo cambio di fondo da bosco a campagna a fondo ghiaioso e limaccioso del corso del fiume.
Da Varmo si prosegue oltre via Tagliamento oltre i 2 argini fino al fiume, si svolta a dx e si seguono i sentieri e le carrarecce che ne risalgono il corso, all'atezza di Camino al T.to si entra nella pista di MTB fino all'estremo nord e si prosegue sul percorso gara, a tratti interrotto da alberi di traverso, fino al ponte della ferrovia. Dal lato opposto del fiume si percorre un tratto della vecchia strada asfaltata e, attraverso vigneti e campagna, si imbocca la strada sterrata che porta all'ippodromo di S.Vito. Nei pressi dello stesso si trova l'inizio dei sentieri tra i boschi verso Sud, che si alternano a sterrate in ghiaia e parti di letto del fiume conduce fino al ponte di Morsano-Madrisio. Ritorno consigliato sul ponte, nonostante il traffico intenso.
40km - Asfalto 20% - Sterrato 80%, facile. Dislivello 40m
Percorso ad anello da Varmo verso Nord lungo sentieri all'interno degli argini del Tagliamento, percorrendo parte del percorso di gara XC Camino, attraversamento del fiume sul ponte, ritorno verso sud lungo i sentieri, percorrendo parte del percorso di gara XC Pan Zal di Rosa di S.Vito al T.to, alcune deviazioni in corso di esplorazione e riattraversamento del fiume sul ponte di Morsano-Madrisio. Ultimo tratto sull'asfalto a bordo argine fino a Varmo. Divertente e in continuo cambio di fondo da bosco a campagna a fondo ghiaioso e limaccioso del corso del fiume.
Da Varmo si prosegue oltre via Tagliamento oltre i 2 argini fino al fiume, si svolta a dx e si seguono i sentieri e le carrarecce che ne risalgono il corso, all'atezza di Camino al T.to si entra nella pista di MTB fino all'estremo nord e si prosegue sul percorso gara, a tratti interrotto da alberi di traverso, fino al ponte della ferrovia. Dal lato opposto del fiume si percorre un tratto della vecchia strada asfaltata e, attraverso vigneti e campagna, si imbocca la strada sterrata che porta all'ippodromo di S.Vito. Nei pressi dello stesso si trova l'inizio dei sentieri tra i boschi verso Sud, che si alternano a sterrate in ghiaia e parti di letto del fiume conduce fino al ponte di Morsano-Madrisio. Ritorno consigliato sul ponte, nonostante il traffico intenso.
martedì 21 novembre 2017
Peonis - Monte Cuar - CAI 817
18-11-2017
31km - Asfalto 35% - Sterrato 65%, medio impegnativo. Dislivello 1100m
Percorso da Peonis, dal corso del Tagliamento, alle vicinanze della cima del Monte Cuar, seguita da una parte della discesa su carrareccia e la rimanente su sentiero, tecnico e con tratti a gradoni.
Variante del percorso descritto qui con l'aggiunta della salita verso la cima del Cuar su carrareccia (dritti al tornante sulla strada secondaria, ignorando l'indicazione Malga Cuar). Ci siamo fermati a quota 1200 sul versante Nord a causa della troppa neve. Ritorno all'asfalto che porta a Val Tochel sulla stessa carrareccia. Poi si prosegue come nel precedente giro.
31km - Asfalto 35% - Sterrato 65%, medio impegnativo. Dislivello 1100m
Percorso da Peonis, dal corso del Tagliamento, alle vicinanze della cima del Monte Cuar, seguita da una parte della discesa su carrareccia e la rimanente su sentiero, tecnico e con tratti a gradoni.
Variante del percorso descritto qui con l'aggiunta della salita verso la cima del Cuar su carrareccia (dritti al tornante sulla strada secondaria, ignorando l'indicazione Malga Cuar). Ci siamo fermati a quota 1200 sul versante Nord a causa della troppa neve. Ritorno all'asfalto che porta a Val Tochel sulla stessa carrareccia. Poi si prosegue come nel precedente giro.
lunedì 13 novembre 2017
Venzonassa - Forca di Ledis - Rivoli Bianchi
11-11-2017
32km - Asfalto 35% - Sterrato 65%, impegnativo. Dislivello 1350m
Percorso ad anello in Val Venzonassa, salita su asfalto e sterrato uguale al percorso gara fino nei pressi di Forcella Tacia, poi percorso in saliscendi quasi in cresta per il ritorno tra sentieri e sterrati, salita a Forca di Ledis e discesa su ghiaione e sentiero verso Rivoli Bianchi. Variante con meno dislivello e meno asfalto del percorso gara già recensito qui.
Si parte da Venzone, direzione Nord dal centro e subito dopo il ponte sul torrente Venzonassa si svolta a dx e, tenendo la dx si sale subito ripidi sul versante del monte. Rampe dal 15 al 20% per metà su asfalto con alcuni respiri fino ad inoltrarsi nel bosco, discesa fino al torrente e risalita senza respiri fino in prossimità della Forcella Tacia che porterebbe in Val del Torre. Invece si prende la carrareccia a dx verso Ledis, che in saliscendi con alcune rampe ripide conduce fino a Stavoli Scugjelars, a sx si prende il sentiero quasi tutto ciclabile che scende e risale verso casera Ledis e quasi tutto in sella si sale alla Forca di Ledis che si affaccia sul ghiaione verso Venzone, con il Tagliamento a vista. Divertente e impegnativa la discesa su ghiaia e rocce, quasi tutta sui pedali tranne alcuni punti rocciosi e molto ripidi, con ultimo tratto su erba e gradini anche molto alti, per finire su rampe in cemento poco prima dei Rivoli Bianchi, che conducono velocemente a Venzone. Pranzo alla Festa del Formaggio a Gemona.
Aggiornamento febbraio 2020 - Sentiero da Stavoli Scugjelars in discesa a sx piuttosto malmesso con fondo scavato, solo in parte ciclabile fino a casera Ledis. Dopo gli schianti di ottobre 2018 le strade e i sentieri sono tutti liberi e puliti.
32km - Asfalto 35% - Sterrato 65%, impegnativo. Dislivello 1350m
Percorso ad anello in Val Venzonassa, salita su asfalto e sterrato uguale al percorso gara fino nei pressi di Forcella Tacia, poi percorso in saliscendi quasi in cresta per il ritorno tra sentieri e sterrati, salita a Forca di Ledis e discesa su ghiaione e sentiero verso Rivoli Bianchi. Variante con meno dislivello e meno asfalto del percorso gara già recensito qui.
Si parte da Venzone, direzione Nord dal centro e subito dopo il ponte sul torrente Venzonassa si svolta a dx e, tenendo la dx si sale subito ripidi sul versante del monte. Rampe dal 15 al 20% per metà su asfalto con alcuni respiri fino ad inoltrarsi nel bosco, discesa fino al torrente e risalita senza respiri fino in prossimità della Forcella Tacia che porterebbe in Val del Torre. Invece si prende la carrareccia a dx verso Ledis, che in saliscendi con alcune rampe ripide conduce fino a Stavoli Scugjelars, a sx si prende il sentiero quasi tutto ciclabile che scende e risale verso casera Ledis e quasi tutto in sella si sale alla Forca di Ledis che si affaccia sul ghiaione verso Venzone, con il Tagliamento a vista. Divertente e impegnativa la discesa su ghiaia e rocce, quasi tutta sui pedali tranne alcuni punti rocciosi e molto ripidi, con ultimo tratto su erba e gradini anche molto alti, per finire su rampe in cemento poco prima dei Rivoli Bianchi, che conducono velocemente a Venzone. Pranzo alla Festa del Formaggio a Gemona.
Aggiornamento febbraio 2020 - Sentiero da Stavoli Scugjelars in discesa a sx piuttosto malmesso con fondo scavato, solo in parte ciclabile fino a casera Ledis. Dopo gli schianti di ottobre 2018 le strade e i sentieri sono tutti liberi e puliti.
lunedì 6 novembre 2017
Ugovizza - La Rotonda - C.ra Mezesnik (Puanina Tour)
04-11-2017
21km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 1300m
Percorso in salita su asfalto fino a quota massima (Località La Rotonda), discesa su sentiero, risalita su sterrato e altra discesa su sentiero. Discese tecniche ma scorrevoli e quasi totalmente ciclabili. Si tratta di parte del Puanina Tour, il giro delle malghe di Ugovizza.
Si parte da Ugovizza per salire verso la Val Uque. Salita non troppo ripida fino alla prima asfaltata a dx poco dopo il primo incrocio con park. Direzione Val Filza, subito si sale sulla strada a sx fino in cima, in località La Rotonda, con doppio panorama, si procede su sentiero dietro la cappella e si scende nel bosco di abeti, a tratti piuttosto ripido, fino ad una nuova carrareccia che porta alla strada che scende dal vecchio Rifugio Nordio verso valle. Si scende oltre l'unico Bar e si costeggia il torrente fino all'indicazione per Rifugio Gortani e Malga Priu, si guada a dx e si risale per altri 300m di dislivello su sterrato con rampe a tratti ripide ma con ampi respiri. Si ignora una prima deviazione sulla sinistra verso M.ga Priu e dopo alcuni tornanti si giunge al bivio per Sella Collarice. Si mantiene la sinistra fino a raggiungere il prato e la casera Mezesnik. Si prende il sentiero sengnavia Cai 504a che scendendo lungo il versante meridionale del monte Stabet porta fino ad Ugovizza, scorrevole e divertente, panorama meraviglioso. Pranzo montano all'agriturismo da Rosic sopra Ugovizza.
21km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 1300m
Percorso in salita su asfalto fino a quota massima (Località La Rotonda), discesa su sentiero, risalita su sterrato e altra discesa su sentiero. Discese tecniche ma scorrevoli e quasi totalmente ciclabili. Si tratta di parte del Puanina Tour, il giro delle malghe di Ugovizza.
Si parte da Ugovizza per salire verso la Val Uque. Salita non troppo ripida fino alla prima asfaltata a dx poco dopo il primo incrocio con park. Direzione Val Filza, subito si sale sulla strada a sx fino in cima, in località La Rotonda, con doppio panorama, si procede su sentiero dietro la cappella e si scende nel bosco di abeti, a tratti piuttosto ripido, fino ad una nuova carrareccia che porta alla strada che scende dal vecchio Rifugio Nordio verso valle. Si scende oltre l'unico Bar e si costeggia il torrente fino all'indicazione per Rifugio Gortani e Malga Priu, si guada a dx e si risale per altri 300m di dislivello su sterrato con rampe a tratti ripide ma con ampi respiri. Si ignora una prima deviazione sulla sinistra verso M.ga Priu e dopo alcuni tornanti si giunge al bivio per Sella Collarice. Si mantiene la sinistra fino a raggiungere il prato e la casera Mezesnik. Si prende il sentiero sengnavia Cai 504a che scendendo lungo il versante meridionale del monte Stabet porta fino ad Ugovizza, scorrevole e divertente, panorama meraviglioso. Pranzo montano all'agriturismo da Rosic sopra Ugovizza.
lunedì 30 ottobre 2017
Caneva - Fusea - Monte Dauda
28-10-2017
40km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, molto impegnativo. Dislivello 1700m
Percorso con salite su asfalto e sterrato e rampe in cemento con pendenze imbarazzanti. Discese su sentieri impegnativi ma molto divertenti e alcune parti di cicloalpinismo anche verso la fine del percorso.
Si parte da Caneva paese e si risale lungo la ciclabile lungo il corso del But e, subito dopo la galleria, al primo incrocio a sx su asfalto si sale. La pendenza non è eccessiva e si trovano alcuni momenti di respiro fino alla fine dell'asfalto, punto in cui si svolta a sx su sterrata mossa, prima in salita e poi in saliscendi con rampe impegnative, fino ad un incrocio a 15,5km in cui si prende la discesa a sx, sentiero e sterrata successiva a dx. Inizia la salita impegnativa, verso le due malghe Chias di Sotto e Meleit, con rampe in cemento e ultimo km con pendenza attorno al 20%. Dopo una pausa si risale brevemente fino in cresta e si imbocca un sentiero la cui traccia è poco visibile sul prato che si percorre fino all'attraversamento di una carrareccia, si sale (parte a piedi) fino oltre i ruderi di Malga Chias di Sopra e si inizia la discesa sempre su sentiero, a tratti tecnico, che porta su carrareccia. Proviamo a seguire il sentiero parallelo ad essa, ma è impraticabile, ma lo riprendiamo al km25,5 a sx, tecnico ma un po'troppo enduro, con variante indicata a metà. Si percorre la carrareccia per qualche metro e a dx si riprende il sentiero fino a Fielis (come al luna park), asfalto e subito a sx sul sentiero di San Pietro e a dx sul sentiero della fede. Si scende fino a un ponticello sul torrente e si risale a piedi con pendenze ufo fino al cimitero di Sezza, si prosegue su asfalto in saliscendi e poi leggera salita fino a Nucleo Cazzaso Nuova, poi discesa fino a Cazzaso, carrareccia a sx dopo il centro e sentiero a sx tecnico e divertentissimo fino al giardino di una casa presso l'asfalto che ci riporta a Casanova e Caneva. Pranzo tardissimo a Resiutta.
40km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, molto impegnativo. Dislivello 1700m
Percorso con salite su asfalto e sterrato e rampe in cemento con pendenze imbarazzanti. Discese su sentieri impegnativi ma molto divertenti e alcune parti di cicloalpinismo anche verso la fine del percorso.
Si parte da Caneva paese e si risale lungo la ciclabile lungo il corso del But e, subito dopo la galleria, al primo incrocio a sx su asfalto si sale. La pendenza non è eccessiva e si trovano alcuni momenti di respiro fino alla fine dell'asfalto, punto in cui si svolta a sx su sterrata mossa, prima in salita e poi in saliscendi con rampe impegnative, fino ad un incrocio a 15,5km in cui si prende la discesa a sx, sentiero e sterrata successiva a dx. Inizia la salita impegnativa, verso le due malghe Chias di Sotto e Meleit, con rampe in cemento e ultimo km con pendenza attorno al 20%. Dopo una pausa si risale brevemente fino in cresta e si imbocca un sentiero la cui traccia è poco visibile sul prato che si percorre fino all'attraversamento di una carrareccia, si sale (parte a piedi) fino oltre i ruderi di Malga Chias di Sopra e si inizia la discesa sempre su sentiero, a tratti tecnico, che porta su carrareccia. Proviamo a seguire il sentiero parallelo ad essa, ma è impraticabile, ma lo riprendiamo al km25,5 a sx, tecnico ma un po'troppo enduro, con variante indicata a metà. Si percorre la carrareccia per qualche metro e a dx si riprende il sentiero fino a Fielis (come al luna park), asfalto e subito a sx sul sentiero di San Pietro e a dx sul sentiero della fede. Si scende fino a un ponticello sul torrente e si risale a piedi con pendenze ufo fino al cimitero di Sezza, si prosegue su asfalto in saliscendi e poi leggera salita fino a Nucleo Cazzaso Nuova, poi discesa fino a Cazzaso, carrareccia a sx dopo il centro e sentiero a sx tecnico e divertentissimo fino al giardino di una casa presso l'asfalto che ci riporta a Casanova e Caneva. Pranzo tardissimo a Resiutta.
martedì 24 ottobre 2017
Casera Ramaz - Cason di Lanza - Via di Attila - Malga Lodin
21-10-2017
26km - Asfalto 30% - Sterrato 70%, impegnativo. Dislivello 1300m
Percorso di cicloalpinismo, con lunghi tratti a piedi in cresta sulla frontiera italo-austriaca. Salita su asfalto e carrareccia, saliscendi in cresta parzialmente ciclabile, discesa su sentiero e risalita su carrareccia, per poi riprendere un saliscendi parzialmente ciclabile e una discesa su sentiero da malga Lodin a casera Ramaz (CAI 457) la cui ultima parte è risultata impraticabile a causa di numerosi alberi caduti ad agosto 2017.
Si parte da casera Ramaz bassa (park) a mezz'ora sopra Paularo, si sale subito con pendenze importanti su asfalto per circa 5km fino a Cason di Lanza, a sx del quale si imbocca una carrareccia dissestata che sale fino ad un cartello che indica a sx un sentiero verso la Grotta di Attila (Via di Attila). Si segue questa via (Via Alpina o Traversata Carnica) parzialmente ciclabile in salita prima e poi saliscendi in cresta con panorama mozzafiato su 3 valli. Si prosegue sullo stesso in discesa divertente quasi totalmente ciclabile fino a incrociare una carrareccia in salita verso una sella con transenna, dopo la quale si imbocca il sentiero subito a sx che in saliscendi e con molte spinte in sentiero esposto costeggia la valle sottostante fino ad imboccare una traversa a sx per salire verso la cima che sovrasta Malga Lodin Alta, che si raggiunge via sentiero divertente su prato e rocce. Con un po'di difficoltà si prende il sentiero giusto che scende (457 non segnalato ma segnato in bianco-rosso) prima su prato e poi in bosco. La divertente discesa si interrompe bruscamente a causa di molti alberi caduti, che ci obbligano a scendere dritto per dritto zigzagando tra i tronchi fino in prossimità di casera Ramaz. Pranzo tardissimo a Cason di Lanza, dove si trova buon cibo a qualsiasi ora.
26km - Asfalto 30% - Sterrato 70%, impegnativo. Dislivello 1300m
Percorso di cicloalpinismo, con lunghi tratti a piedi in cresta sulla frontiera italo-austriaca. Salita su asfalto e carrareccia, saliscendi in cresta parzialmente ciclabile, discesa su sentiero e risalita su carrareccia, per poi riprendere un saliscendi parzialmente ciclabile e una discesa su sentiero da malga Lodin a casera Ramaz (CAI 457) la cui ultima parte è risultata impraticabile a causa di numerosi alberi caduti ad agosto 2017.
Si parte da casera Ramaz bassa (park) a mezz'ora sopra Paularo, si sale subito con pendenze importanti su asfalto per circa 5km fino a Cason di Lanza, a sx del quale si imbocca una carrareccia dissestata che sale fino ad un cartello che indica a sx un sentiero verso la Grotta di Attila (Via di Attila). Si segue questa via (Via Alpina o Traversata Carnica) parzialmente ciclabile in salita prima e poi saliscendi in cresta con panorama mozzafiato su 3 valli. Si prosegue sullo stesso in discesa divertente quasi totalmente ciclabile fino a incrociare una carrareccia in salita verso una sella con transenna, dopo la quale si imbocca il sentiero subito a sx che in saliscendi e con molte spinte in sentiero esposto costeggia la valle sottostante fino ad imboccare una traversa a sx per salire verso la cima che sovrasta Malga Lodin Alta, che si raggiunge via sentiero divertente su prato e rocce. Con un po'di difficoltà si prende il sentiero giusto che scende (457 non segnalato ma segnato in bianco-rosso) prima su prato e poi in bosco. La divertente discesa si interrompe bruscamente a causa di molti alberi caduti, che ci obbligano a scendere dritto per dritto zigzagando tra i tronchi fino in prossimità di casera Ramaz. Pranzo tardissimo a Cason di Lanza, dove si trova buon cibo a qualsiasi ora.
mercoledì 18 ottobre 2017
Villa Santina - Val Preone - Monte Rizzat - Malga Lovinzola - Invillino
14-10-2017
34km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, impegnativo. Dislivello 1400m
Percorso in ciclabile e asfalto di avvicinamento, salita ripida prima in asfalto Val Preone) e poi più ripida su carrareccia mossa (verso Monte Rizzat), ultimo tratto ripido su sentiero, per poi scendere parte in sentiero e parte su carrareccia (verso Invillino).
Si parte dal park del campo sportivo di Villa Santina, si segue la ciclabile verso Enemonzo, poi Preone e si sale verso la Val Preone. Asfalto deserto con tratti oltre il 15% con pochi respiri fino all'altopiano con le casette tra i pascoli stile fiaba, si scende leggermente fino ad un incrocio con 2 carrarecce, si prende quella a gomito a sx e si sale su sterrato mosso con pendenze importanti e pochi tornanti vero la cima del Monte Rizzat, breve sosta a Malga Palis (quota 1320) e, all'incrocio successivo (Forchia Rizzat) a gomito a dx su sentiero molto ripido, quasi tutto ciclabile con fatica per 2,5km, per poi continuare su sentiero in saliscendi fino alla Casera Lovinzola di Sopra. A sx di fronte alla casera sul sentiero e, al bivio, a sx verso Invillino. Più ci si addentra nel bosco e più le pendenze aumentano e il terreno diventa cedevole. Alla prima radura in piano si segue l'indicazione di sentiero a dx verso una carrareccia di recente costruzione, ripida e poco divertente, ma a breve distanza spiana in corrispondenza di una casa, si prosegue di fronte e al primo sentiero a sx in saliscendi e poi in discesa in canalone ripida, ultima parte su tornanti e salti da enduro fino all'asfalto che scende a Invillino. Si prosegue su ciclabile fino a Villa Santina. Pranzo fortunato al chiosco degli Alpini per la festa del mercato di Villa.
34km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, impegnativo. Dislivello 1400m
Percorso in ciclabile e asfalto di avvicinamento, salita ripida prima in asfalto Val Preone) e poi più ripida su carrareccia mossa (verso Monte Rizzat), ultimo tratto ripido su sentiero, per poi scendere parte in sentiero e parte su carrareccia (verso Invillino).
Si parte dal park del campo sportivo di Villa Santina, si segue la ciclabile verso Enemonzo, poi Preone e si sale verso la Val Preone. Asfalto deserto con tratti oltre il 15% con pochi respiri fino all'altopiano con le casette tra i pascoli stile fiaba, si scende leggermente fino ad un incrocio con 2 carrarecce, si prende quella a gomito a sx e si sale su sterrato mosso con pendenze importanti e pochi tornanti vero la cima del Monte Rizzat, breve sosta a Malga Palis (quota 1320) e, all'incrocio successivo (Forchia Rizzat) a gomito a dx su sentiero molto ripido, quasi tutto ciclabile con fatica per 2,5km, per poi continuare su sentiero in saliscendi fino alla Casera Lovinzola di Sopra. A sx di fronte alla casera sul sentiero e, al bivio, a sx verso Invillino. Più ci si addentra nel bosco e più le pendenze aumentano e il terreno diventa cedevole. Alla prima radura in piano si segue l'indicazione di sentiero a dx verso una carrareccia di recente costruzione, ripida e poco divertente, ma a breve distanza spiana in corrispondenza di una casa, si prosegue di fronte e al primo sentiero a sx in saliscendi e poi in discesa in canalone ripida, ultima parte su tornanti e salti da enduro fino all'asfalto che scende a Invillino. Si prosegue su ciclabile fino a Villa Santina. Pranzo fortunato al chiosco degli Alpini per la festa del mercato di Villa.
lunedì 9 ottobre 2017
Trieste - Monte Cocusso - Val Rosandra
07-10-2017
63km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 950m
Percorso carsico con salita su una delle alture care ai triestini, il Monte Cocusso (che in realtà è in SLO) e ritorno attraverso la ciclabile meravigliosa che parte da Kozina e lungo la Val Rosandra porta in centro a Trieste (ciclovia Cottur).
Si parte dal comodo park di Barcola, si sale subito con violenza sulla Salita di Contovello (a tratti 20%) e si raggiunge la Strada del Friuli, dx e subito sx su sterrata con sbarra, molto ripida, che porta alla Strada Vicentina, la ciclabile con palestra di roccia. Sx e avanti fino all'uscita, poi dx fino al grosso incrocio in cui si imbocca la sterrata di fronte leggermente a dx. Dopo un attraversamento su asfalto si sbuca di nuovo su asfalto e a dx alla prima dopo essere passati sotto l'autostrada, direzione Grotta Gigante. Poco dopo il villaggio si svolta dx su sterrata e si prosegue sulla principale passando sotto l'autostrada ITA-SLO, si sbuca sullo stretto asfalto della ciclabile di Opicina, sx e alla prima sterrata a dx, in falsopiano e salita. Si aggira la cima del Monte Franco e si segue l'indicazione CAI 3 (parzialmente in sentieri) sulla cima del Monte dei Pini fino all'asfalto vicino a Gropada, si attraversa e si continua su sterrata e stretto asfalto fino ad un Casinò a Lipica. Si attraversa l'asfalto e si inizia a salire verso il Cocusso, pendenza importante su sterrato fino al rifugio con cucina in cima. Dopo un a breve pausa di riprende su saliscendi per alcuni km e poi discesa veloce fino all'autostrada presso Kozina, che si affianca per poi imboccare il vecchio sedime della ferrovia che porta in Val Rosandra. Al primo incrocio, invece di proseguire dritti, giriamo a sx e imbocchiamo una sterrata che diventa una debole traccia su erba, poi nel bosco fino a diventare la traccia enduro prima "i Birbanti" e poi "i Furfanti", impegnativa e con un paio di salti decisi, una giostra. Si guada e si arriva a Bottazzo, da cui si risale lungo ripide rampe in cemento verso la ciclabile. Si percorre tutta in leggera discesa fino alla stazione di uscita, poi si seguono le indicazioni per il centro di Trieste. Pranzo affollato al villaggio della Barcolana.
63km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 950m
Percorso carsico con salita su una delle alture care ai triestini, il Monte Cocusso (che in realtà è in SLO) e ritorno attraverso la ciclabile meravigliosa che parte da Kozina e lungo la Val Rosandra porta in centro a Trieste (ciclovia Cottur).
Si parte dal comodo park di Barcola, si sale subito con violenza sulla Salita di Contovello (a tratti 20%) e si raggiunge la Strada del Friuli, dx e subito sx su sterrata con sbarra, molto ripida, che porta alla Strada Vicentina, la ciclabile con palestra di roccia. Sx e avanti fino all'uscita, poi dx fino al grosso incrocio in cui si imbocca la sterrata di fronte leggermente a dx. Dopo un attraversamento su asfalto si sbuca di nuovo su asfalto e a dx alla prima dopo essere passati sotto l'autostrada, direzione Grotta Gigante. Poco dopo il villaggio si svolta dx su sterrata e si prosegue sulla principale passando sotto l'autostrada ITA-SLO, si sbuca sullo stretto asfalto della ciclabile di Opicina, sx e alla prima sterrata a dx, in falsopiano e salita. Si aggira la cima del Monte Franco e si segue l'indicazione CAI 3 (parzialmente in sentieri) sulla cima del Monte dei Pini fino all'asfalto vicino a Gropada, si attraversa e si continua su sterrata e stretto asfalto fino ad un Casinò a Lipica. Si attraversa l'asfalto e si inizia a salire verso il Cocusso, pendenza importante su sterrato fino al rifugio con cucina in cima. Dopo un a breve pausa di riprende su saliscendi per alcuni km e poi discesa veloce fino all'autostrada presso Kozina, che si affianca per poi imboccare il vecchio sedime della ferrovia che porta in Val Rosandra. Al primo incrocio, invece di proseguire dritti, giriamo a sx e imbocchiamo una sterrata che diventa una debole traccia su erba, poi nel bosco fino a diventare la traccia enduro prima "i Birbanti" e poi "i Furfanti", impegnativa e con un paio di salti decisi, una giostra. Si guada e si arriva a Bottazzo, da cui si risale lungo ripide rampe in cemento verso la ciclabile. Si percorre tutta in leggera discesa fino alla stazione di uscita, poi si seguono le indicazioni per il centro di Trieste. Pranzo affollato al villaggio della Barcolana.
lunedì 2 ottobre 2017
Moggio Udinese - Pradis - Rifugio Vualt - Cjasut dal Sior - Troi dal Checo - Dordolla
30-09-2017
30km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, impegnativo. Dislivello 1600m
Percorso nel paradiso dei sentieri, il territorio attorno a Moggio Udinese, in particolare in Val Alba. Salita su asfalto, poi sterrato e ultimo tratto di salita su sentiero (quasi tutto non ciclabile), discesa quasi tutta su single track S1/S2 piacevolissima.
Si parte da Moggio, si sale in direzione Val Aupa su asfalto e dopo 2.5km si svolta a dx in direzione Pradis, salendo su asfalto seguendo sempre la principale. La pendenza è importante, ma con alcuni respiri, che diminuiscono man mano che si sale, rendendo la scalata piuttosto impegnativa. Seguire le indicazioni per la Val Alba e, all'ultimo parcheggio prima del rifugio Vualt si imbocca un sentiero a dx che, prima in falsopiano e dopo un piccolo guado di un torrente in salita ripida, riporta in prossimità del rifugio. Breve pausa e si ricomincia a salire su rampe cementate e asfalto ripido fino ad un rudere di ospedale militare della Grande Guerra. Si aggira il rudere e si sale su un ripidissimo sentiero verso il Cjasut dal Sior. Per la maggior parte della salita non si pedala, ma il panorama e l'ambiente sono molto piacevoli. Il rifugio si raggiunge a breve distanza dalla forcella Forchiadice, che divide Val Alba da Val Aupa. Da qui inizia la discesa, divertentissima e a tratti esposta, un numero imprecisato di tornanti tra pietre e boschi, una giostra. Al bivio si prende il Troi dal Checo a dx. Si sbuca dopo alcuni km a Dordolla e si risale su un sentiero a dx su prati, che tra rampe ripide, discese e ponticelli porta sull'asfalto di Virgulins. Ultimo sentiero dopo pochi metri a dx in direzione Grauzaria. Altra breve giostra e si riprende l'asfalto in discesa fino a Moggio.
30km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, impegnativo. Dislivello 1600m
Percorso nel paradiso dei sentieri, il territorio attorno a Moggio Udinese, in particolare in Val Alba. Salita su asfalto, poi sterrato e ultimo tratto di salita su sentiero (quasi tutto non ciclabile), discesa quasi tutta su single track S1/S2 piacevolissima.
Si parte da Moggio, si sale in direzione Val Aupa su asfalto e dopo 2.5km si svolta a dx in direzione Pradis, salendo su asfalto seguendo sempre la principale. La pendenza è importante, ma con alcuni respiri, che diminuiscono man mano che si sale, rendendo la scalata piuttosto impegnativa. Seguire le indicazioni per la Val Alba e, all'ultimo parcheggio prima del rifugio Vualt si imbocca un sentiero a dx che, prima in falsopiano e dopo un piccolo guado di un torrente in salita ripida, riporta in prossimità del rifugio. Breve pausa e si ricomincia a salire su rampe cementate e asfalto ripido fino ad un rudere di ospedale militare della Grande Guerra. Si aggira il rudere e si sale su un ripidissimo sentiero verso il Cjasut dal Sior. Per la maggior parte della salita non si pedala, ma il panorama e l'ambiente sono molto piacevoli. Il rifugio si raggiunge a breve distanza dalla forcella Forchiadice, che divide Val Alba da Val Aupa. Da qui inizia la discesa, divertentissima e a tratti esposta, un numero imprecisato di tornanti tra pietre e boschi, una giostra. Al bivio si prende il Troi dal Checo a dx. Si sbuca dopo alcuni km a Dordolla e si risale su un sentiero a dx su prati, che tra rampe ripide, discese e ponticelli porta sull'asfalto di Virgulins. Ultimo sentiero dopo pochi metri a dx in direzione Grauzaria. Altra breve giostra e si riprende l'asfalto in discesa fino a Moggio.
lunedì 18 settembre 2017
Barcis - Casere di Piancavallo - Casera Montelonga
16-09-2017
39km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, impegnativo. Dislivello 1300m
Percorso su asfalto fino a Piancavallo, breve anello su sterrato tra le casere, poi si continua a salire fino a Casera Montelonga su sterrato e sentieri solo parzialmente ciclabili, discesa veloce su carrareccia.
Si parte dal Lago di Barcis, tramite la passerella sul lato Ovest si attraversa l'immissario, a sx su asfalto e alla prima a dx si sale in direzione Piancavallo. Semplice salita su asfalto con pendenza media per 12km, poi a dx su sterrato in corrispondenza del lago artificiale per affrontare il breve anello del Pian delle More, pittoresco e dolce saliscendi nel bosco e tra i pascoli. Si scende oltre il lago artificiale su asfalto e alla prima a dx si sale decisi su sterrato verso la casera sopra il lago. Una lunga serie di rampe su fondo a tratti mosso e con pendenze vicine al 20% con i giusti respiri. Alcune recenti rampe in cemento facilitano la salita, fino a ridurre la strada a un sentiero molto pietroso immerso nel bosco, con atmosfere da gnomi e fatine. Con l'umido meno della metà del sentiero è ciclabile in sicurezza, ma è cicloalpinismo molto piacevole in continuo saliscendi. Si finisce su una carrareccia che in breve porta alla Casera Montelonga, in cui è doverosa una breve pausa. Molto bella e ben tenuta. Si riparte in saliscendi per qualche km, per poi scendere decisamente, su fondo a tratti sconnesso. Nell'ultimo tratto si seguono le frecce su piccoli cartelli in plastica e si raggiunge velocemente il lago.
39km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, impegnativo. Dislivello 1300m
Percorso su asfalto fino a Piancavallo, breve anello su sterrato tra le casere, poi si continua a salire fino a Casera Montelonga su sterrato e sentieri solo parzialmente ciclabili, discesa veloce su carrareccia.
Si parte dal Lago di Barcis, tramite la passerella sul lato Ovest si attraversa l'immissario, a sx su asfalto e alla prima a dx si sale in direzione Piancavallo. Semplice salita su asfalto con pendenza media per 12km, poi a dx su sterrato in corrispondenza del lago artificiale per affrontare il breve anello del Pian delle More, pittoresco e dolce saliscendi nel bosco e tra i pascoli. Si scende oltre il lago artificiale su asfalto e alla prima a dx si sale decisi su sterrato verso la casera sopra il lago. Una lunga serie di rampe su fondo a tratti mosso e con pendenze vicine al 20% con i giusti respiri. Alcune recenti rampe in cemento facilitano la salita, fino a ridurre la strada a un sentiero molto pietroso immerso nel bosco, con atmosfere da gnomi e fatine. Con l'umido meno della metà del sentiero è ciclabile in sicurezza, ma è cicloalpinismo molto piacevole in continuo saliscendi. Si finisce su una carrareccia che in breve porta alla Casera Montelonga, in cui è doverosa una breve pausa. Molto bella e ben tenuta. Si riparte in saliscendi per qualche km, per poi scendere decisamente, su fondo a tratti sconnesso. Nell'ultimo tratto si seguono le frecce su piccoli cartelli in plastica e si raggiunge velocemente il lago.
lunedì 11 settembre 2017
Paluzza - casera Pramosio
09-09-2017
34km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 1500m
34km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 1500m
Variante del percorso dello scorso anno che si può trovare qui.
Partendo da Paluzza si prende la strada per Treppo Carnico, attraversato il torrente Pontaiba si sale a Zenodis da dove si prende una bella mulattiera che conduce a Naunina dove si prende la panoramica che in costa conduce alla chiesa di San Daniele e alla torre Moscarda. Si prosegue per carrareccia in leggera salita attraversando il rio Paularo e su un bel ponte di legno il rio Moscardo giungendo così ai piedi della salita per Pramosio.
La salita si percorre su una carrareccia dalle pendenze abbordabili fino al rifugio casera Pramosio, poi fino al rifugio Giovanni Morgante da dove iniziano le dure rampe prima in pedrade, poi in cemento ed infine in pietre che portano alla Casera delle Manze ed infine al laghetto Avostanis e alla casera Pramosio Alta.
La prima parte della discesa ripercorre la salita fatta fino alla Casera Pramosio (si possono degustare piatti tipici), poi c'è l'imbarazzo della scelta per i single track sia di sentieristica che di gare; scelgo quelli che tagliano i tornanti fino al guado del rio Moscardo per poi riprendere parte del percorso di andata per tornare a Paluzza.
La salita si percorre su una carrareccia dalle pendenze abbordabili fino al rifugio casera Pramosio, poi fino al rifugio Giovanni Morgante da dove iniziano le dure rampe prima in pedrade, poi in cemento ed infine in pietre che portano alla Casera delle Manze ed infine al laghetto Avostanis e alla casera Pramosio Alta.
La prima parte della discesa ripercorre la salita fatta fino alla Casera Pramosio (si possono degustare piatti tipici), poi c'è l'imbarazzo della scelta per i single track sia di sentieristica che di gare; scelgo quelli che tagliano i tornanti fino al guado del rio Moscardo per poi riprendere parte del percorso di andata per tornare a Paluzza.
lunedì 4 settembre 2017
Gorizia - Monte Calvario - Monte Sabotino
02-09-2017
38km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 900m
38km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 900m
Anello carsico con salite su alcune cime attorno a Gorizia tra asfalto, sterrati e semplici sentieri.
Si parte da Gorizia, dal park accanto al ponte sull'Isonzo di viale 20 settembre. Si attraversa il ponte in direzione Monte Calvario, non si imbocca la prima asfaltata a sx che ci sale, ma la successiva sterrata a sx, impegnativa per il fondo cedevole e scivoloso, ma non di estrema pendenza. l'ultimo tratto si riduce a sentiero e sbuca sull'asfalto, che si percorre in leggera salita e subito dopo in discesa lungo il periplo del monte, per poi risalire sull'altro versante fino a un tornante in cui a dx inizia una sterrata bloccata da transenne anti-auto. Si sale in modo deciso con pendenze importanti fino alle 3 croci, oltre le quali si può continuare in cresta fino al monumento ai caduti. Sconsigliamo la breve digressione su una sterrata in discesa, meglio continuare a sx scendendo su asfalto fino poco oltre un incrocio in cui si imbocca a dx un sentiero in discesa che fa parte di una serie di tracciati da Enduro che scendono ovunque da questa modesta altura carsica. Fondo cedevole ma pendenza mai eccessiva. Si riprende l'asfalto sulla strada dell'andata e si prosegue fino all'abitato di Valerisce. a sx su asfalto per tagliare a dx su sterrato in cima alla salita, poi a sx su asfalto fino a Breg, a dx su sterrato tra vigneti, ciliegi e fichi, in salita fino a Kojsko. Da qui a sx su asfalto con obiettivo la torre panoramica di Gonjace, magnifica vista da 23 metri oltre la cima della collina. Paesaggio che non nulla da invidiare alle colline Senesi. Si ridiscende per risalire a sx in direzione Monte Sabotino, tutto su asfalto. Al momento della salita a sx verso la cime siamo sorpresi dalla pioggia e proseguiamo dritti lungo la sterrata che porta in discesa al sentiero esposto ma non troppo pendente verso l'Italia, si attraversa su un ponticello la strada per Nova Gorica e si scende brevemente fino a Case Noris, poi su asfalto fino a Piuma e in breve a meta. Pranzo luculliano da Gianni, da paura.
domenica 27 agosto 2017
Forni Avoltri - Sorgenti del Piave - Rifugio Calvi
26-08-2017
36km - Asfalto 30% - Sterrato 70%, molto impegnativo. Dislivello 1300m
36km - Asfalto 30% - Sterrato 70%, molto impegnativo. Dislivello 1300m
Anello in alta Carnia, prima su mulattiera fino alle sorgenti del Piave, poi su sterrato mosso fino al rifugio Calvi. Pochi km di salita, ma molto intensi per pendenza e assenza di attimi di respiro, soprattutto gli ultimi 2.5km, Ritorno su asfalto e, da Cima Sappada, su sentieri e sterrate e qualche centinaio di metri di asfalto.
Si parte da Forni Avoltri, in prossimità del borgo di Pierabech (totale 2 case e una colonia). Noi abbiamo esplorato la zona fino al cantiere della nuova strada che, in parte sul sedime della mulattiera attuale, dovrebbe congiungere questa località all'asfalto della sorgente del Piave passando per Casera di Casa Vecchia d'Avanza. Seguendo l'indicazione Comunità S.Marco si sale a sx su asfalto e subito dopo su sterrato, che dopo 1km diventa strada pedrata spesso in ombra perenne sotto gli abeti e quindi molto scivolosa. La pendenza quasi costante attorno al 13-15% rende la salita impegnativa e da equilibristi, alcuni tratti possono essere addirittura non ciclabili. Con un po'di calma si raggiunge la Casera di Casa Vecchia d'Avanza a quota 1700 e, dopo un ulteriore tratto di pedrata al 20% si scollina al passo Avanza e si svolta a dx sull'asfalto delle sorgenti del Piave, che si raggiungono dopo un paio di km. Un attimo di respiro per riempire le borracce per poter dire di aver bevuto il Piave e si ritorna indietro di 1km per iniziare la salita al rifugio Calvi, sterrato mosso fin da subito per 2,5km con pendenza media superiore al 16%, con tratti al 20% e un paio di rampe cementate al 25%. L'obbiettivo rimane sempre a vista, quindi si trovano le motivazioni dentro di sè, ma rimane il tratto più imegnativo dell'escursione. Riposo e un veloce pasto in quota per scendere la stessa sterrata e poi l'asfalto fino a Cima Sappada, dopo la quale, al secondo tornante si imbocca la vecchia strada per Avoltri, interrotta da una frana e ridotta da quel punto a facile sentiero in discesa fino alle colonie di Piani d Luzza, poi altro sterrato fino a Forni Avoltri.
venerdì 25 agosto 2017
Cornino - Val d'Arzino - Sella Chianzutan - Bordano - Peonis
24-08-2017
76km - Asfalto 98% - Sterrato 2%, medio impegnativo. Dislivello 900m
76km - Asfalto 98% - Sterrato 2%, medio impegnativo. Dislivello 900m
Anello su asfalto con una bella scalata non troppo impegnativa. Ciclabile dedicata da sotto Verzegnis a Bordano FVG8 e continuazione sulla Ciclovia Alpe Adria e poi sulla FVG3.
Si parte da Cornino, park del locale ai Glicini, si svolta a sx verso Flagogna, si attraversa l'Arzino e si sale a dx verso Casiacco, Anduins, si rimane sulla strada della Val d'Arzino con le sue gallerie, si supera San Francesco e si scala (pendenza costante e piacevole) fino a Sella Chianzutan, si scende sull'asfalto (pista per moto da strada, molta attenzione) e all'incrocio a fondo valle si svolta a dx e subito sulla ciclabile dedicata a sx. Si prosegue con alcune rampe pendenti fino a Cavazzo Carnico, si prosegue dritti senza cercare la strada principale e si sfocia su una carrareccia ben battuta fino ad un incrocio. Andando a dx su asfalto si percorre la poco conosciuta FVG8 che costeggia il Monte San Simeone e il Tagliamento, a Bordano diventa una strada che si segue fino al ponte di Braulins, si prosegue dritti e alla seconda rotonda a sx verso la zona industriale, si segue a vista l'argine dell'emissario del lago di Cavazzo e si punta al ponte ciclopedonale con pilastri bianchi dopo una piccola divagazione su sterrato, si svolta a sx dopo il ponte e velocemente si superano Peonis, la strada di Bottecchia e si raggiunge Cornino.
lunedì 21 agosto 2017
Rovigno - Pola - Penisola di Premantura - entroterra Istriano
17/18/19-08-2017
70km+40km+63km, 40% asfalto-60% sterrato. Dislivello 500m, medio impegnativo
Andata lungo la costa, nel primo tratto fino a Pola molto simile al percorso dello scorso anno (descritto qui), poi cercando il percorso più vicino all'acqua fino al centro di Premantura. Viaggio in tre tappe per potersi godere il mare e le cittadine della costa e il ritorno nell'entroterra montuoso. Ritorno in aliscafo a Trieste.
Primo giorno
Si parte dal parcheggio sul mare a Barcola, si pedala fino al molo di Trieste, al cartellone Delfino Verde si prende l'aliscafo per Rovigno. Si inizia a pedalare sulla costa...
Primo giorno
Si parte dal parcheggio sul mare a Barcola, si pedala fino al molo di Trieste, al cartellone Delfino Verde si prende l'aliscafo per Rovigno. Si inizia a pedalare sulla costa...
Secondo giorno
Dedicato ad esplorare la penisola di Premantura, numerosi percorsi per MTB tutti ben tabellati, tra bosco, sentieri e panorami mozzafiato sul mare...
Dedicato ad esplorare la penisola di Premantura, numerosi percorsi per MTB tutti ben tabellati, tra bosco, sentieri e panorami mozzafiato sul mare...
Terzo giorno
Rientro a Rovigno nell'entroterra. Si parte da Medulin...
Rientro a Rovigno nell'entroterra. Si parte da Medulin...
Polcenigo - Mezzomonte - Malga Pizzoc (percorso gara Troi Trek)
12-08-2017
45km - Asfalto 20% - Sterrato 80%, impegnativo. Dislivello 1600m
45km - Asfalto 20% - Sterrato 80%, impegnativo. Dislivello 1600m
Percorso gara tra i più stupefacenti e faticosi della stagione marathon. Sterrato e sentieri.
mercoledì 26 luglio 2017
Sella Nevea - Rifugio Gilberti - Sella Prevala - Casera Pecol
22-07-2017
21km pedalabili - Asfalto + meccanizzato 50%; sentiero 50% - Dislivello 1200+ e 1900- molto impegnativo
21km pedalabili - Asfalto + meccanizzato 50%; sentiero 50% - Dislivello 1200+ e 1900- molto impegnativo
Giornata dedicata al NOF (Nevee Outdoor Festival) con le migliori discese del comprensorio; si parte da Piani di Là per affrontare i primi 500 metri in salita sulla strada della Val Raccolana. Giunti alla stazione di partenza dell'ovovia si sale meccanizzati fino al Rifugio Gilberti, da lì tramite cabinovia fino a Sella Prevala a 2.108 metri. Inizia la discesa della mulattiera Povez, ripida e pietrosa, ma affascinante e con un panorama assolutamente lunare. Difficoltà S2+. La lunga discesa copre 1000 metri di dislivello attraversando diverse tipologie di fondo, mulattiera, bosco e prati. Si giunge così al piazzale di Sella Nevea da dove si raggiunge l'imbocco della salita (asfaltata) per i piani di Montasio. La salita particolarmente ripida nei primi chilometri, si addolcisce successivamente per coprire i 400 metri di dislivello. Si giunge alla malga di casera Pecol da dove si prende il sentiero 622 (difficoltà S1+) che nonostante qualche passaggio esposto e un attraversamento di un rio è tutto ciclabile. Giunti al paese di Piani di Là si attraversano le sue strette vie per imboccare un sentierino (no segnalato) all'altezza di una fontanella che ci riporta in val Raccolana.
Si ringrazia per la compagnia i gruppi FreE Ul BiKeRs mtb e Lasko Pivo Mtb.
venerdì 21 luglio 2017
Attimis - Subit - Prossenicco
20-07-2017
41km - Asfalto 50% - Sterrato 50%, medio impegnativo. Dislivello 1200m
Percorso più articolato rispetto al precedente dell'anno scorso che trovate qui.
Partenza dal campo sportivo di Attimis, si percorre la salita per Porzus nota per il passaggio del giro d'Italia 2016; la salita ben asfaltata si presenta costante, riservando solo degli strappi dopo aver attraversato l'abitato di Porzus. Giunti in sommità a m. 915 si prende a sinistra la strada parzialmente dissestata che scende al bivio per Subit dove, si continua a destra verso l'abitato di Prossenicco. E' una lunga e tranquilla discesa tra i silenzi dei boschi in un ambiente particolarmente suggestivo e lontano dalle nostre realtà. Giunti a Prossenicco, obbligo una tappa all'osteria del centro e al successivo agriturismo e la visita alla "cucina nera", si prende, all'altezza del monumento, la carrareccia che scende al Rio Legrada; la stradina è caratterizzata da pietraie mosse, c'è una piccola frana che si attraversa comodamente a piedi; giunti al guado del rio, ponticello in pietra, si risale la carrareccia dapprima con strappi faticosi e poi sempre meno ripida fino a sbucare al vecchio casello del confine di stato. Svoltando a destra sulla strada asfaltata si percorre Pian delle Farcadizze fino alla Bocchetta di San Antonio e poi a destra ancora un po' di salita fino al bivio di quota 915 attraversato all'andata.
Intrapresa la discesa, prima di arrivare in paese una deviazione sulla destra ci permette di scendere a Porzus per un divertente single track; giunti a Porzus, cercato inutilmente un sentiero che scenda ad Attimis, l'ora tarda ci costringe a scendere per asfalto fino al parcheggio.
41km - Asfalto 50% - Sterrato 50%, medio impegnativo. Dislivello 1200m
Percorso più articolato rispetto al precedente dell'anno scorso che trovate qui.
Partenza dal campo sportivo di Attimis, si percorre la salita per Porzus nota per il passaggio del giro d'Italia 2016; la salita ben asfaltata si presenta costante, riservando solo degli strappi dopo aver attraversato l'abitato di Porzus. Giunti in sommità a m. 915 si prende a sinistra la strada parzialmente dissestata che scende al bivio per Subit dove, si continua a destra verso l'abitato di Prossenicco. E' una lunga e tranquilla discesa tra i silenzi dei boschi in un ambiente particolarmente suggestivo e lontano dalle nostre realtà. Giunti a Prossenicco, obbligo una tappa all'osteria del centro e al successivo agriturismo e la visita alla "cucina nera", si prende, all'altezza del monumento, la carrareccia che scende al Rio Legrada; la stradina è caratterizzata da pietraie mosse, c'è una piccola frana che si attraversa comodamente a piedi; giunti al guado del rio, ponticello in pietra, si risale la carrareccia dapprima con strappi faticosi e poi sempre meno ripida fino a sbucare al vecchio casello del confine di stato. Svoltando a destra sulla strada asfaltata si percorre Pian delle Farcadizze fino alla Bocchetta di San Antonio e poi a destra ancora un po' di salita fino al bivio di quota 915 attraversato all'andata.
Intrapresa la discesa, prima di arrivare in paese una deviazione sulla destra ci permette di scendere a Porzus per un divertente single track; giunti a Porzus, cercato inutilmente un sentiero che scenda ad Attimis, l'ora tarda ci costringe a scendere per asfalto fino al parcheggio.
Camporosso - Val Bartolo - Monte Acomizza - sentiero Arlecchino
15-07-2017
21km - Asfalto 30% - Sterrato 70%, medio impegnativo. Dislivello 1200m
Percorso con parte in comune rispetto a quello che trovate qui. Grazie a FrEe Ul BiKeRs per l'ospitalità e per la descrizione seguente.
Attraverso la Val Bartolo si sale all'Acomizer Alm. Si scende lungo il sentiero 508 fino a Ricovero Cima Muli (diff. single trail S1). Si prosegue in discesa lungo la ripida sterrata verso Camporosso. Lasciati sulla sinistra dei ruderi si scende ancora su pista forestale superando un primo bivio. Breve risalita e poi si gira a sinistra abbandonando la discesa (508). Si sale sul costone direzione SE e con brevi strappi si giunge al termine della carrareccia (ometto in pietra). Si lascia sulla sinistra uno stavolo fino ad incrociare il sentiero Julius Kugy. Lo si segue verso sinistra e con divertenti saliscendi si sbuca esattamente all'inizio della strada per la Val Bartolo (Sentiero Arlecchino diff. single trail S1/S2).
21km - Asfalto 30% - Sterrato 70%, medio impegnativo. Dislivello 1200m
Percorso con parte in comune rispetto a quello che trovate qui. Grazie a FrEe Ul BiKeRs per l'ospitalità e per la descrizione seguente.
Attraverso la Val Bartolo si sale all'Acomizer Alm. Si scende lungo il sentiero 508 fino a Ricovero Cima Muli (diff. single trail S1). Si prosegue in discesa lungo la ripida sterrata verso Camporosso. Lasciati sulla sinistra dei ruderi si scende ancora su pista forestale superando un primo bivio. Breve risalita e poi si gira a sinistra abbandonando la discesa (508). Si sale sul costone direzione SE e con brevi strappi si giunge al termine della carrareccia (ometto in pietra). Si lascia sulla sinistra uno stavolo fino ad incrociare il sentiero Julius Kugy. Lo si segue verso sinistra e con divertenti saliscendi si sbuca esattamente all'inizio della strada per la Val Bartolo (Sentiero Arlecchino diff. single trail S1/S2).
martedì 11 luglio 2017
Grimacco - Monte San Martino - Topolo'
06-07-2017
18km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, Medio impegnativo. Dislivello 750m.
Variante del percorso che trovi qui. Proponiamo una via di salita diversa e più confortevole. Partendo da Clodig si ridiscende verso Liessa salendo in paese in direzione della chiesa. Si sale prima a Grimacco Inferiore e poi a Grimacco Superiore per poi prendere la strada che conduce al passo San Martino. Fin qui la salita è dolce e completamente asfaltata. Superata la sella, prima della discesa verso Cepletischis, si prende la strada bianca che sale a destra verso il Monte San Martino. La salita non è particolarmente ripida, ma il fondo insidioso e sconnesso ne accentua la difficoltà. Verso la metà della salita si raggiunge un bivio. Proseguire dritti verso la Chiesetta di San Martino. Verso la cima la strada diventa più stretta ed il fondo peggiora. Arrivati alla Chiesa di San Martino si può raggiungere a piedi la cima.
Si ridiscende per l'ultimo tratto di salita fino ad incrociare la strada bianca che attraverso un falsopiano ci porta alla Bocchetta di Topolò; giunti al quadrivio di sentieri prendiamo quello che ci porta a Topolò. La presenza di sassi e di rovi rende la discesa impegnativa, ma il sentiero risulta totalmente ciclabile per i discesisti più esperti. Giunti a Topolò e visitato questo magnifico Borgo si scende per asfalto fino a Clodig.
18km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, Medio impegnativo. Dislivello 750m.
Variante del percorso che trovi qui. Proponiamo una via di salita diversa e più confortevole. Partendo da Clodig si ridiscende verso Liessa salendo in paese in direzione della chiesa. Si sale prima a Grimacco Inferiore e poi a Grimacco Superiore per poi prendere la strada che conduce al passo San Martino. Fin qui la salita è dolce e completamente asfaltata. Superata la sella, prima della discesa verso Cepletischis, si prende la strada bianca che sale a destra verso il Monte San Martino. La salita non è particolarmente ripida, ma il fondo insidioso e sconnesso ne accentua la difficoltà. Verso la metà della salita si raggiunge un bivio. Proseguire dritti verso la Chiesetta di San Martino. Verso la cima la strada diventa più stretta ed il fondo peggiora. Arrivati alla Chiesa di San Martino si può raggiungere a piedi la cima.
Si ridiscende per l'ultimo tratto di salita fino ad incrociare la strada bianca che attraverso un falsopiano ci porta alla Bocchetta di Topolò; giunti al quadrivio di sentieri prendiamo quello che ci porta a Topolò. La presenza di sassi e di rovi rende la discesa impegnativa, ma il sentiero risulta totalmente ciclabile per i discesisti più esperti. Giunti a Topolò e visitato questo magnifico Borgo si scende per asfalto fino a Clodig.
mercoledì 5 luglio 2017
Piani di Là - Sella Nevea - Malga Montasio - Rifugio Giacomo di Brazzà - CAI 622
01-07-2017
19km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, Medio impegnativo. Dislivello 1100m.
Il percorso è in parte di asfalto e in parte tra sterrato e rampe in cemento con pendenze impegnative. Ultimo tratto in salita anche con fondo sconnesso, quasi completamente ciclabile fino al Rifugio Brazzà. Discesa su sentiero suggestivo.
Partenza da Piani di Là, l'inizio della salita sulla strada Chiusaforte-Salla Nevea.
Si parte da Piani di Là per evitare la noiosa e rischiosa salita su asfalto a fine giro, si sale sulla provinciale con tanto di gallerie non illuminate fino in centro a Sella Nevea, si prende la strada asfaltata e cementata a sx che porta verso Malga Montasio, con alcuni tratti ripidi ma mai eccessivi e panorama mozzafiato. All'arrivo sull'altopiano si devia a dx su sterrata verso il rifugio di Brazzà, arroccato in bella vista sotto Cima di Terra Rossa e Jof di Montasio. Una breve ma intensa salita con rampe a tratti cementate e si raggiunge la meta, panorama top. Breve pausa e si ridiscende dalla stessa via fino alla sovraffollata Malga Montasio, meritatamente famosa e frequentata da ogni sorta di turisti. Uscendo dal parcheggio della stessa si prende la prima sterrata a dx che scende fino ad un incrocio con tabellato Piani di Là, il CAI622 (S1). Facendo molta attenzione agli altri escursionisti si scende su fondo compatto e perlopiù largo nel bosco, aghi di pino e pigne sono le uniche insidie. Primo tratto velocissimo con tratti rettilinei interrotti da tornanti larghi, poi un po' più divertente con alcune varianti e, verso 2/3 del percorso, pure fondo ghiaioso con breve tratto di ferrata, completamente ciclabile. Si stringe verso la fine diventando ancora più piacevole, sempre immerso nel bosco. Si sbuca improvvisamente in paese.
Variante (23/07/2020)
24km - Asfalto 30% - Sterrato 70%, Medio impegnativo. Dislivello 1300m.
Salita alternativa seguendo parte del Giro delle Malghe (descritto tra i percorsi promossi dalla Regione) e continuazione oltre il Rifugio di Brazzà sul sentiero in avvicinamento al Jof di Montasio (per metà ciclabile) fino all'incrocio che riporta giù alla Malga Montasio.
Si parte stavolta da Sella Nevea (ma meglio partire da Piani di Là come nel precedente, magari seguendo la strada secondaria che fa evitare il trasffico della provinciale fino ai tornanti, più ripida per alcuni tratti ma più sicura) e si sale fino alla caserma della Finanza/Soccorso alpino, si svolta a sx e si sale sulla mulattiera, non molto ripida e, quando gli abeti lo permettono, molto panoramica, si raggiunge in breve l'asfalto che si evita svoltando a dx su sentiero ripido ma ciclabile con indicazione R.Di Brazzà. Si scende solo per quattro schianti di abeti facilmente superabili e si raggiunge dopo pochi minuti la sterrata delle malghe, che sale a sx, con media pendenza prima e in saliscendi poi, passando per C.ra Barboz e C.ra Larice, con pascoli annessi e un panorama maestoso in tutte le direzioni. L'altopiano presenta diverse sterrate per l'esplorazione, la migliore sale verso il rifugio di Brazzà, arroccato in bella vista. Breve ma intensa fatica, si prosegue oltre il rifuglio sul sentiero che sale e, all'incrocio a sx verso Jof di Montasio. Per metà ciclabile con pendenze non sempre eccessive, ma fondo insidioso, poi sentiero alpinistico con bici a spalla per superare i gradoni fino ai massi franati dal Jof, ove si trova l'incrocio per salire o scendere alla Malga. Dapprima ghiaioso e instabile, poi più prativo, con decine di varianti tra cui poter scegliere, non del tutto ciclabili. Se si va a sx si supera il corso del torrente Montasio e si raggiungono i pascoli sempre frequentati dagli amati quadrupedi. Malga Montasio sempre gremita, un plauso alla loro gestione esemplare. La discesa è la medesima della precedente, molto divertente.
19km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, Medio impegnativo. Dislivello 1100m.
Il percorso è in parte di asfalto e in parte tra sterrato e rampe in cemento con pendenze impegnative. Ultimo tratto in salita anche con fondo sconnesso, quasi completamente ciclabile fino al Rifugio Brazzà. Discesa su sentiero suggestivo.
Partenza da Piani di Là, l'inizio della salita sulla strada Chiusaforte-Salla Nevea.
Si parte da Piani di Là per evitare la noiosa e rischiosa salita su asfalto a fine giro, si sale sulla provinciale con tanto di gallerie non illuminate fino in centro a Sella Nevea, si prende la strada asfaltata e cementata a sx che porta verso Malga Montasio, con alcuni tratti ripidi ma mai eccessivi e panorama mozzafiato. All'arrivo sull'altopiano si devia a dx su sterrata verso il rifugio di Brazzà, arroccato in bella vista sotto Cima di Terra Rossa e Jof di Montasio. Una breve ma intensa salita con rampe a tratti cementate e si raggiunge la meta, panorama top. Breve pausa e si ridiscende dalla stessa via fino alla sovraffollata Malga Montasio, meritatamente famosa e frequentata da ogni sorta di turisti. Uscendo dal parcheggio della stessa si prende la prima sterrata a dx che scende fino ad un incrocio con tabellato Piani di Là, il CAI622 (S1). Facendo molta attenzione agli altri escursionisti si scende su fondo compatto e perlopiù largo nel bosco, aghi di pino e pigne sono le uniche insidie. Primo tratto velocissimo con tratti rettilinei interrotti da tornanti larghi, poi un po' più divertente con alcune varianti e, verso 2/3 del percorso, pure fondo ghiaioso con breve tratto di ferrata, completamente ciclabile. Si stringe verso la fine diventando ancora più piacevole, sempre immerso nel bosco. Si sbuca improvvisamente in paese.
Variante (23/07/2020)
24km - Asfalto 30% - Sterrato 70%, Medio impegnativo. Dislivello 1300m.
Salita alternativa seguendo parte del Giro delle Malghe (descritto tra i percorsi promossi dalla Regione) e continuazione oltre il Rifugio di Brazzà sul sentiero in avvicinamento al Jof di Montasio (per metà ciclabile) fino all'incrocio che riporta giù alla Malga Montasio.
Si parte stavolta da Sella Nevea (ma meglio partire da Piani di Là come nel precedente, magari seguendo la strada secondaria che fa evitare il trasffico della provinciale fino ai tornanti, più ripida per alcuni tratti ma più sicura) e si sale fino alla caserma della Finanza/Soccorso alpino, si svolta a sx e si sale sulla mulattiera, non molto ripida e, quando gli abeti lo permettono, molto panoramica, si raggiunge in breve l'asfalto che si evita svoltando a dx su sentiero ripido ma ciclabile con indicazione R.Di Brazzà. Si scende solo per quattro schianti di abeti facilmente superabili e si raggiunge dopo pochi minuti la sterrata delle malghe, che sale a sx, con media pendenza prima e in saliscendi poi, passando per C.ra Barboz e C.ra Larice, con pascoli annessi e un panorama maestoso in tutte le direzioni. L'altopiano presenta diverse sterrate per l'esplorazione, la migliore sale verso il rifugio di Brazzà, arroccato in bella vista. Breve ma intensa fatica, si prosegue oltre il rifuglio sul sentiero che sale e, all'incrocio a sx verso Jof di Montasio. Per metà ciclabile con pendenze non sempre eccessive, ma fondo insidioso, poi sentiero alpinistico con bici a spalla per superare i gradoni fino ai massi franati dal Jof, ove si trova l'incrocio per salire o scendere alla Malga. Dapprima ghiaioso e instabile, poi più prativo, con decine di varianti tra cui poter scegliere, non del tutto ciclabili. Se si va a sx si supera il corso del torrente Montasio e si raggiungono i pascoli sempre frequentati dagli amati quadrupedi. Malga Montasio sempre gremita, un plauso alla loro gestione esemplare. La discesa è la medesima della precedente, molto divertente.
Iscriviti a:
Post (Atom)