19-09-2015
23km, 50% asfalto-50% sterrato. Dislivello 950m, Single track S1-S2, medio impegnativo
Partenza da Maniago centro, si sale verso il castellolungo la strada asfaltata che con pendenze medie e numerosi tornanti prende quota dal paese regalando tratti di piacevole panorama tra gli alberi. La via principale è più volte attraversata dai single track dapprima nascosti tra i rovi, poi sempre più rocciosi e con radici affioranti, li affronteremo dopo. Salendo la pista diventa sterrata e conduce in breve alla radura della malga Jouf. Si sale ancora verso la cima del monte Jouf, con un ultimo tratto in mezzo al bosco in scalata sugli aghi di pino. Il panorama sulla valcellina vale la fatica. La discesa comporta imbarazzo per la scelta. Dall'alto i sentieri sono solo un paio, verso metà discesa si moltiplicano. Noi ne scegliamo uno a sx a 50m dal piazzale erboso sopra la malga, la cui difficoltà aumenta verso la fine, con pendenze importanti e radici insidiose, soprattutto con l'umido. Successivamente, ripresa la carrareccia, ce n'è tre in sequenza a dx a 500m da una casetta, a dx in corrispondenza di un Cristo e a sx in una curva accanto a una panchina. Più in basso dall'asfalto si può prendere l'Orcolat, il Serse e il Kraken, ma saranno oggetto di un nuovo giro.
19-09-2015
21km, 50% asfalto-50% sterrato. Dislivello 800m, Single track S1, medio impegnativo
Partenza da un parcheggio sulla destra poco dopo l'incrocio che sale a Bevorchians. Si continua lungo la SP della Val Aupa fino alla Sella, asfalto di media pendenza, si segue a sx verso Malga Glazzat su sterrato con alcuni tratti asfaltati o cementati. Dopo pochi km si raggiunge Malga Glazzat bassa, noi dopo una breve sosta proseguiamo in salita verso Glazzat alta. Ad eccezione di alcune rampe molto ripide, la strada nel bosco è piacevole e ombreggiata da abeti e faggi. Dopo alcuni saliscendi sterrati si incontra un enorme masso su un bivio, qui è necessario continuare sulla sx e iniziare la discesa. Qui fino al 2013 iniziava il sentiero 434, ora indegnamente sostituito per buona parte dalla nuova carrareccia. Se non si intercetta scendendo tra i tornanti lo si imbocca a sx in corrispondenza di un piccolo piazzale erboso. Si nota sulla dx un tratto dello stesso sentiero che scende. Il primo tratto è prima piuttosto pendente e poi invaso dalla vegetazione, poi è molto piacevole e ciclabile su asciutto al 100%. Purtroppo finisce poco dopo su un tornante della stessa carrareccia che avevamo abbandonato. Si scende ancora su sterrato fino alla SP e in pochi minuti di discesa su asfalto si ritorna al punto di partenza. Polletto e birra artigianale ormai classici di Resiutta per terminare degnamente la trasferta.
12-09-2015
28km, 30% asfalto-50% sterrato. Dislivello 1200m, Single track S1, medio impegnativo
Partenza da Forni di Sopra centro e si sale lungo Via Novri, riconoscibile per il cartello intimidatorio "pendenza del 30%" appena oltre le case. La salita inizia con una breve rampa al 30% su asfalto, seguono poi altre rampe molto ripide, ma sempre alternate a salite di pendenza inferiore, quindi mai troppo faticose. Dopo alcuni km la strada diventa sterrata alternata a rampe in cemento fino al bivio Tartoi-Tragonia. Si svolta a dx per salire alla prima malga, su fondo mai troppo sconnesso. In breve si raggiunge il filo elettrificato per le mucche al pascolo e poco dopo la malga in una piacevole radura di pascoli in mezzo al bosco. Il gestore del ricovero è molto gentile e crediamo che non veda molta gente se non in piena stagione. Volendo, nei pressi è segnalato un divertente single track (sentiero 209) che riporta a Forni. Noi invece ridiscendiamo fino al bivio precedente e risaliamo verso la Malga Tragonia. La salita sterrata ha pendenza mai eccessiva e dopo alcuni tornanti si raggiunge la radura della malga. Mucche, vitelli, cavalli e un asino ci accolgono sul pascolo e facciamo un'altra pausa assieme ad altri gruppi di turisti. Indubbiamente il luogo è più protetto dall'aria grazie alle cime molto vicine e il panorama è più piacevole. Anche qui troviamo un gestore molto ospitale e dopo un paio di fette di salame al cioccolato si scende attraverso il sentiero che inizia nello stesso pascolo. Si tratta del sentiero 211, completamente ciclabile in saliscendi, che in mezzo al bosco con difficoltà minime e piacere al massimo porta fino ad incrociare la sterrata che scende dal capolinea della funivia del Varmost. Si scende lungo la pista ripida e, dopo un'altra stazione della funivia, al primo incrocio a dx lungo la vecchia sterrata, dissestata, stretta e ripida. In pochi minuti si arriva a Forni di S., si attraversa la SP e si svolta a dx appena prima del ponticello sul Tagliamento per seguire le frecce MTB dell' "Anello MTB di fondovalle", si risale sulla SP per pochi metri e si segue per la trattoria Nuoitas, dove sostiamo per il pranzo, il piatto Nuoitas è ottimo, salsiccia, formaggio alla piastra, frico e cervo su polenta. Ricaricati si rientra lungo lo stesso percorso.