27-08-2016
40km, 40% asfalto-60% sterrato. Dislivello 900m, medio impegnativo, sentiero finale 50% ciclabile
Il tratto Camporosso - Fusine si percorre sulla ciclabile CAAR nella variante slovena (FVG1bis), poi su pista forestale fino al rifugio Zacchi. La discesa è su sentieri e carrareccia per poi tornare sulla CAAR.
Si parte da Camporosso e si imbocca la ciclabile CAAR in direzione Tarvisio. all'incrocio di Tarvisio Boscoverde si svolta a dx verso la Slo, si prosegue fino al primo attraversamento di una strada in salita, a dx in direzione Aclete. Subito dopo le prime case si sale a sx su rampa di cemento nel bosco, piuttosto ripida, fino al livello del primo lago di Fusine, dopodichè la pendenza diminuisce e su saliscendi sterrati si arriva ad una radura con panorama mozzafiato rivolto verso il Mangart, si continua a salire lasciando la casetta sulla dx e in breve si raggiunge la carrareccia che porta al rifugio Zacchi, chiusa al traffico auto. Pendenza media nel bosco, fondo ottimo. Pausa in rifugio. La discesa è stata effettuata sul sentiero Alpe Vecchia, ciclabile per la prima metà e alpinistica non ciclabile per la seconda metà. Divertente la prima parte, in bosco, poi in radura, poi flip-flop naturali in bosco, per poi arrestarsi su fondo roccioso, umido e insidioso, con gradoni assolutamente non ciclabili. Si riprende la carrareccia dell'andata, poi si scende fino al lago più alto e su asfalto fino al più basso. Al termine del secondo si svolta a sx sul sentiero che lo costeggia, pausa nel ristoro senza infamia e senza lode e si continua fino al primo ramo del lago a dx, in corrispondenza del quale sale nel bosco un sentierino divertente su fondo erboso che con saliscendi riporta sulla forestale per Aclete. Da qui il ritorno è di defaticamento su CAAR.
LINK TRACCE FOTO FILMATI
mercoledì 31 agosto 2016
martedì 30 agosto 2016
Timau - Rifugio Marinelli
25-08-2016
27km, 30% asfalto-70% sterrato. Dislivello 1200m, impegnativo
Percorso in parte su asfalto per scaldarsi e poi su carrareccia e sentiero (con pendenze importanti) fino al rifugio Marinelli.
Si parte da Timau per salire verso Passo Monte Croce Carnico, al secondo tornante si prosegue dritti sulla carrareccia e si continua a salire, al primo incrocio a dx (evitando la cava a sx) e dopo poco iniziano le rampe in cemento, che contraddistinguono le pendenze massime. Le rampe non sono molto lunghe e sono intervallate da tratti pianeggianti o di pendenza inferiore. Il primo tratto attraversa il bosco, dopo pochi km ci si trova tra i pascoli con panorama mozzafiato. Si passa a fianco di alcune malghe e, nel tratto finale, il terreno è sempre più dissestato, ma rimane pedalabile. L'ultimo km è di sentiero esposto, piuttosto largo ma con grosse pietre. Pausa in rifugio, dal quale si gode di una meravigliosa vista delle valli a Est ed Ovest. La discesa avviene sul sentiero e successivamente si svolta a dx facendo freeride lungo il corso erboso del torrente (asciutto) fino alla prima malga, si riprende la carrareccia fino alla successiva malga in corrispondenza di una curva a sx. Si segue il sentierino verso la vasca dell'acqua e si prosegue, si scopre un sentiero che entra subito dopo nel bosco, non molto pulito ma piuttosto divertente (stS1) (non segnato nel percorso, ma è l'unico sentiero in mappa OCM) e si riprende la carrareccia facendo il percorso dell'andata fino a Timau.
Nota di demerito a tutti i ristoratori dell'alta Carnia sulle strade principali: non è possibile pranzare dopo le 14:00, la gente deve scendere fino a Resiutta per essere libera di cibarsi quando ne ha la voglia o la possibilità.
27km, 30% asfalto-70% sterrato. Dislivello 1200m, impegnativo
Percorso in parte su asfalto per scaldarsi e poi su carrareccia e sentiero (con pendenze importanti) fino al rifugio Marinelli.
Si parte da Timau per salire verso Passo Monte Croce Carnico, al secondo tornante si prosegue dritti sulla carrareccia e si continua a salire, al primo incrocio a dx (evitando la cava a sx) e dopo poco iniziano le rampe in cemento, che contraddistinguono le pendenze massime. Le rampe non sono molto lunghe e sono intervallate da tratti pianeggianti o di pendenza inferiore. Il primo tratto attraversa il bosco, dopo pochi km ci si trova tra i pascoli con panorama mozzafiato. Si passa a fianco di alcune malghe e, nel tratto finale, il terreno è sempre più dissestato, ma rimane pedalabile. L'ultimo km è di sentiero esposto, piuttosto largo ma con grosse pietre. Pausa in rifugio, dal quale si gode di una meravigliosa vista delle valli a Est ed Ovest. La discesa avviene sul sentiero e successivamente si svolta a dx facendo freeride lungo il corso erboso del torrente (asciutto) fino alla prima malga, si riprende la carrareccia fino alla successiva malga in corrispondenza di una curva a sx. Si segue il sentierino verso la vasca dell'acqua e si prosegue, si scopre un sentiero che entra subito dopo nel bosco, non molto pulito ma piuttosto divertente (stS1) (non segnato nel percorso, ma è l'unico sentiero in mappa OCM) e si riprende la carrareccia facendo il percorso dell'andata fino a Timau.
Nota di demerito a tutti i ristoratori dell'alta Carnia sulle strade principali: non è possibile pranzare dopo le 14:00, la gente deve scendere fino a Resiutta per essere libera di cibarsi quando ne ha la voglia o la possibilità.
martedì 23 agosto 2016
Cleulis - Malga Pramosio - Lago di Avostanis
23-08-2016
18km, 20% asfalto-80% sterrato. Dislivello 1200m, impegnativo
Percorso diviso in due parti, da Cleulis a Malga Pramosio con pendenza media, sterrato largo e ben battuto, ma molto traffico di auto - e dalla Malga alla Casera Superiore, cioè appena sopra il lago di Avostanis, con rampe cementate e sterrate di pendenza estrema alternate a brevi tratti piani. Il ritorno è lo stesso dell'andata dalla sommità, mentre dopo la Malga si possono affrontare sentieri che tagliano i tornanti ed un tratto finale molto scorrevoli, piacevoli anche se non molto puliti di categoria stS1/S2.
Per la descrizione dettagliata si rimanda alla pagina di MTBFriuli.
18km, 20% asfalto-80% sterrato. Dislivello 1200m, impegnativo
Percorso diviso in due parti, da Cleulis a Malga Pramosio con pendenza media, sterrato largo e ben battuto, ma molto traffico di auto - e dalla Malga alla Casera Superiore, cioè appena sopra il lago di Avostanis, con rampe cementate e sterrate di pendenza estrema alternate a brevi tratti piani. Il ritorno è lo stesso dell'andata dalla sommità, mentre dopo la Malga si possono affrontare sentieri che tagliano i tornanti ed un tratto finale molto scorrevoli, piacevoli anche se non molto puliti di categoria stS1/S2.
Per la descrizione dettagliata si rimanda alla pagina di MTBFriuli.
Resiutta - Confine Austria su CAAR e ritorno
20-08-2016
105km, 100% asfalto. Dislivello 200m, facile
Percorso descritto da centinaia di siti tra cui il nostro blog. Ciclabile Alpe Adria (o CAAR) nella parte alta dal Friuli, per ora l'unico tratto percorribile in sicurezza in Carnia. Fattibile in giornata per chi è un minimo allenato e ha un buon fondello nei pantaloni da clclismo. Con andatura turistica e con le dovute pause ci vogliono circa 7 ore. Altrimenti è meglio fare un tratto in treno, ce n'è 2 dedicati al giorno ma non solo.
Qui il link al sito dedicato della regione Friuli Venezia Giulia.
105km, 100% asfalto. Dislivello 200m, facile
Percorso descritto da centinaia di siti tra cui il nostro blog. Ciclabile Alpe Adria (o CAAR) nella parte alta dal Friuli, per ora l'unico tratto percorribile in sicurezza in Carnia. Fattibile in giornata per chi è un minimo allenato e ha un buon fondello nei pantaloni da clclismo. Con andatura turistica e con le dovute pause ci vogliono circa 7 ore. Altrimenti è meglio fare un tratto in treno, ce n'è 2 dedicati al giorno ma non solo.
Qui il link al sito dedicato della regione Friuli Venezia Giulia.
Trieste - Pola (lungo la costa istriana)
10/11/12-08-2016
100km+86km+56km, 40% asfalto-60% sterrato. Dislivello 1000m, facile
Percorso di sola andata, unico per il nostro stile. Andata lungo la costa, nel primo tratto lungo la Parenzana percorsa lo scorso anno (descritta qui), poi cercando il percorso più vicino all'acqua nel limite della legalità (fino a Parenzo molto simile al ritorno dal giro della Parenzana del link precedente). Viaggio in tre tappe per potersi godere il mare e le cittadine della costa. Ritorno in aliscafo.
Primo giorno
Si parte dal parcheggio sul mare a Barcola, si pedala fino al molo di Trieste, al cartellone Delfino Verde si prende la barca per Muggia per evitare il fastidioso percorso asfaltato del capoluogo regionale (ciclabile FVG1 da suicidio). Si riprende a pedalare a Muggia, si riprende la direzione Trieste fino al termine del paese nei pressi del grosso incrocio che riporta sulle arterie principali, si seguono poi i cartelli della ciclabile Parenzana, si sale verso il confine in relax lontani dal traffico, si scende a Koper, si attraversa la città seguendo i cartelli e la segnaletica orizzontale a terra, finalmente in uscita si raggiunge la costa che si segue fino a Isola, dove si rientra tra i vigneti con saliscendi, per poi rivedere il mare nei pressi di Portorose, si costeggiano le saline di Lucia e subito dopo la frontiera Croata inizia a dx lo sterrato in salita, si segue la Parenzana fino a quando farebbe svoltare a sx, invece si prosegue dritti lungo la costa. Si mantiene sempre la strada più esterna e a Savudrjia inizia il vero divertimento, su lungomare e vialetti sulla spiaggia, fuori e dentro dai campeggi, tra chioschetti e bagnanti. Percorso di diverse decine di km in saliscendi piacevoli. Fine tappa a Novigrad, pernottamento in un B&B in centro.
Secondo giorno
Si segue la costa e, con bagno sull'istmo di Rt.Bosuja si può proseguire verso Porec (Parenzo) e poi con alcune deviazioni verso l'interno per campeggi blindati, quindi con tratti su asfaltati. Sulla costa fino all'isola a sud di Vrsar, raggiungibile attraversando un ponte pedonale. Si tratta di zona nudisti, ma nel rispetto è possibile esplorare. All'uscita dal campeggio FLK è necessario addentrarsi nel bosco su saliscendi per doppiare lo stretto golfo con annesso parco naturale fino a Klostar ove si riguadagna l'asfalto e si procede in salita e rapida discesa nel traffico fino a poco prima della successiva salita (km66) in cui si svolta a sx e dopo poco a dx su sentiero molto ripido che riporta sulla strada precedente che si attraversa per un altro sentiero che fa risparmiare molti km di rischio suicidio.
Si riprende l'asfalto a Rovinjsko Selo e successivamente tutto sterrato (204 e 203) (ma non panoramico nè particolarmente divertente) fino all'entrata di Rovigno in cui si imbocca l'asfalto per cercare un tetto per la notte, in extremis un appartamento in periferia.
Terzo giorno
Si procede tra campeggi e spiagge tranne in un paio di campeggi FLK blindati a Kokuletovica che ci costringono all'interno, poi tentiamo di imboccare un sentiero nel bosco per evitare l'asfalto, ma non ne vale la pena visto il fondo e gli alberi troppo fitti. Si prosegue sul percorso 204 che corre lungo sterrate polverose piene di auto che esplorano le viuzze che portano al mare. Stanchi di respirare polvere scegliamo l'asfalto e percorriamo alcuni km più del dovuto, ma riprendiamo la sterrata per Stancja Meneghetti e Barbariga, dopo la quale riprende il percorso costiero, con un nuovo stabilimento balneare e strutture nuovissime pochi km prima di Fazana. Pausa. Dopo la cittadina si rientra verso l'interno e si arriva in breve a Pola passando accanto a numerose strutture militari fatiscenti (dopo la guerra la zona è ancora da risistemare). Breve visita al centro e all'arena romana e si può prendere l'aliscafo per Trieste.
100km+86km+56km, 40% asfalto-60% sterrato. Dislivello 1000m, facile
Percorso di sola andata, unico per il nostro stile. Andata lungo la costa, nel primo tratto lungo la Parenzana percorsa lo scorso anno (descritta qui), poi cercando il percorso più vicino all'acqua nel limite della legalità (fino a Parenzo molto simile al ritorno dal giro della Parenzana del link precedente). Viaggio in tre tappe per potersi godere il mare e le cittadine della costa. Ritorno in aliscafo.
Primo giorno
Si parte dal parcheggio sul mare a Barcola, si pedala fino al molo di Trieste, al cartellone Delfino Verde si prende la barca per Muggia per evitare il fastidioso percorso asfaltato del capoluogo regionale (ciclabile FVG1 da suicidio). Si riprende a pedalare a Muggia, si riprende la direzione Trieste fino al termine del paese nei pressi del grosso incrocio che riporta sulle arterie principali, si seguono poi i cartelli della ciclabile Parenzana, si sale verso il confine in relax lontani dal traffico, si scende a Koper, si attraversa la città seguendo i cartelli e la segnaletica orizzontale a terra, finalmente in uscita si raggiunge la costa che si segue fino a Isola, dove si rientra tra i vigneti con saliscendi, per poi rivedere il mare nei pressi di Portorose, si costeggiano le saline di Lucia e subito dopo la frontiera Croata inizia a dx lo sterrato in salita, si segue la Parenzana fino a quando farebbe svoltare a sx, invece si prosegue dritti lungo la costa. Si mantiene sempre la strada più esterna e a Savudrjia inizia il vero divertimento, su lungomare e vialetti sulla spiaggia, fuori e dentro dai campeggi, tra chioschetti e bagnanti. Percorso di diverse decine di km in saliscendi piacevoli. Fine tappa a Novigrad, pernottamento in un B&B in centro.
Secondo giorno
Si segue la costa e, con bagno sull'istmo di Rt.Bosuja si può proseguire verso Porec (Parenzo) e poi con alcune deviazioni verso l'interno per campeggi blindati, quindi con tratti su asfaltati. Sulla costa fino all'isola a sud di Vrsar, raggiungibile attraversando un ponte pedonale. Si tratta di zona nudisti, ma nel rispetto è possibile esplorare. All'uscita dal campeggio FLK è necessario addentrarsi nel bosco su saliscendi per doppiare lo stretto golfo con annesso parco naturale fino a Klostar ove si riguadagna l'asfalto e si procede in salita e rapida discesa nel traffico fino a poco prima della successiva salita (km66) in cui si svolta a sx e dopo poco a dx su sentiero molto ripido che riporta sulla strada precedente che si attraversa per un altro sentiero che fa risparmiare molti km di rischio suicidio.
Si riprende l'asfalto a Rovinjsko Selo e successivamente tutto sterrato (204 e 203) (ma non panoramico nè particolarmente divertente) fino all'entrata di Rovigno in cui si imbocca l'asfalto per cercare un tetto per la notte, in extremis un appartamento in periferia.
Terzo giorno
Si procede tra campeggi e spiagge tranne in un paio di campeggi FLK blindati a Kokuletovica che ci costringono all'interno, poi tentiamo di imboccare un sentiero nel bosco per evitare l'asfalto, ma non ne vale la pena visto il fondo e gli alberi troppo fitti. Si prosegue sul percorso 204 che corre lungo sterrate polverose piene di auto che esplorano le viuzze che portano al mare. Stanchi di respirare polvere scegliamo l'asfalto e percorriamo alcuni km più del dovuto, ma riprendiamo la sterrata per Stancja Meneghetti e Barbariga, dopo la quale riprende il percorso costiero, con un nuovo stabilimento balneare e strutture nuovissime pochi km prima di Fazana. Pausa. Dopo la cittadina si rientra verso l'interno e si arriva in breve a Pola passando accanto a numerose strutture militari fatiscenti (dopo la guerra la zona è ancora da risistemare). Breve visita al centro e all'arena romana e si può prendere l'aliscafo per Trieste.
Lateis - Malghe di Sauris - Sauris di Sopra - Sauris di Sotto
30-07-2016
31km, 30% asfalto-70% sterrato. Dislivello 1700m, impegnativo in salita
Giro contrario a quello effettuato assieme a MTBFriuli lo sorso anno (disponibile qui). Le salite sono meno impegnative, ma comunque spaccagambe nei pressi delle selle. Panorama da favola. Anche in compagnia di un'aquila reale.
L'anello ripercorre in parte quelli già presenti nel sito con l'unica variante che si parte da Lateis; volendo si possono mettere in conto anche i 400 metri di dislivello della strada che sale dal lago, altrimenti il dislivello è 1300m..
Partenza da Lateis, dopo una breve salita si scollina ed inizia una discesa sterrata, si prosegue a dx e si aggira la cima. Al successivo importante bivio si prosegue a dx lungo il sentiero 220 iniziando la salita e al successivo a sx. Dopo 6,5 km si giunge a malga Gerona, piccola pausa prima di proseguire, al 9° km si giunge al punto più alto del percorso (m. 1883) e subito dopo si arriva a malga Pieltinis. Proseguendo si giunge al 10° km, il tratto più duro del percorso con pendenze proibitive anche se supportate dal fondo cementato, si supera la sella, si ridiscende verso i pascoli e si risale. Le salite terminano al 13,5 km sopra i laghi di Festons dove inizia la ripida e bruciadischi discesa verso Sauris di Sopra. Il fondo delle salite è comunque in via di asfaltatura o cementificazione quasi ovunque.
Subito dopo lasciato il paese sulla sinistra si dirama un sentiero con alcune rampe ripide iniziali che ci porta a nord di Sauris di Sotto fino a prendere la carrareccia con continui saliscendi che ci riporta a Lateis.
Traccia GPX disponibile.qui
31km, 30% asfalto-70% sterrato. Dislivello 1700m, impegnativo in salita
Giro contrario a quello effettuato assieme a MTBFriuli lo sorso anno (disponibile qui). Le salite sono meno impegnative, ma comunque spaccagambe nei pressi delle selle. Panorama da favola. Anche in compagnia di un'aquila reale.
L'anello ripercorre in parte quelli già presenti nel sito con l'unica variante che si parte da Lateis; volendo si possono mettere in conto anche i 400 metri di dislivello della strada che sale dal lago, altrimenti il dislivello è 1300m..
Partenza da Lateis, dopo una breve salita si scollina ed inizia una discesa sterrata, si prosegue a dx e si aggira la cima. Al successivo importante bivio si prosegue a dx lungo il sentiero 220 iniziando la salita e al successivo a sx. Dopo 6,5 km si giunge a malga Gerona, piccola pausa prima di proseguire, al 9° km si giunge al punto più alto del percorso (m. 1883) e subito dopo si arriva a malga Pieltinis. Proseguendo si giunge al 10° km, il tratto più duro del percorso con pendenze proibitive anche se supportate dal fondo cementato, si supera la sella, si ridiscende verso i pascoli e si risale. Le salite terminano al 13,5 km sopra i laghi di Festons dove inizia la ripida e bruciadischi discesa verso Sauris di Sopra. Il fondo delle salite è comunque in via di asfaltatura o cementificazione quasi ovunque.
Subito dopo lasciato il paese sulla sinistra si dirama un sentiero con alcune rampe ripide iniziali che ci porta a nord di Sauris di Sotto fino a prendere la carrareccia con continui saliscendi che ci riporta a Lateis.
Traccia GPX disponibile.qui
Percorso in dettaglio prima
Lugugnana di Portogruaro - Caorle - Portogruaro
23-07-2016
87km - Asfalto 60% - Sterrato 40%, facile. Dislivello 60m
Percorso parziale sulla ciclabile Bibione-Caorle, variante lungo l'argine del Livenza e risalita tra le campagne venete su asfalto (rischioso e inutile) e carrarecce.
Partenza da Lugugnana, si prende la strada in direzione Brussa per 5 km; passato Castello di Brussa al km. 5,70 si svolta a dx per sterrato con indicazione I3 per Caorle. Lo sterrato prosegue per un paio di km fino a sbucare sulla strada asfaltata per Sindacale. Prima di giungere al paese svoltare a dx per via Garibaldi e costeggiando il Canale Sindacale si esce sulla provinciale Jesolana. Attraversato il ponte prendere immediatamente la carrareccia a sx che porta al Bosco delle Lame: questo è il tratto più suggestivo di tutto il percorso, l'attraversamento del bosco (unico tratto d'ombra di tutto il percorso) e il proseguimento parallelo ai canali delle Lame e Maranghetto. Sbucati a Maranghetto si attraversa il ponte sulla sx e si prosegue verso Marango su strada secondaria. Si raggiunge La Saluta di Livenza costeggiando nell'ultimo tratto la sinistra orografica del fiume, poi, attraversato il ponte nella sua parte ciclabile, si prende la stretta provinciale che sull'argine segue la destra orografica del Livenza stesso. Arrivati al km 28,5 si può lasciare la provinciale prendendo a sx un itinerario ciclopedonale dal nome "Girolivenza": si tratta di un percorso di 7 km. che costeggia il fiume Livenza nel suo argine; il tratto nella sua parte finale è particolarmente faticoso e difficile perchè corre su erba tagliata e terreno dissestato adatto solo per MountainBike. Sbucati di nuovo sulla Provinciale si attraversa il caratteristico Ponte delle Bilance per entrare alle porte di Grado. Dopo due rotonde si prende a sx la strada del Palongon che costeggia il canale Saetta (segnalato I3) che ci porta a Falconara, nella laguna di Caorle. Anche qui il passaggio è molto suggestivo costeggiando la laguna con i suoi innumerevoli casoni. Si giunge così sul lungomare di Caorle fino al Santuario della Madonna dell'Angelo.
Per il ritorno si riprende la provinciale che costeggia il Livenza fino a La Salute di Livenza, attraversato il ponte si prosegue dritti lungo la provinciale Jesolana con una deviazione al Km 61 dove si prosegue dritti per la strada vecchia (segnale strada senza uscita); si deve attraversare un ponte sul Lemene che si presenta sbarrato ma che si può scavalcare con molta attenzione. Risbucati a Maranghetto sulla Jesolana, la si mantiene fino a Sindacale dove si prende a sx la strada per Concordia Sagittaria; purtroppo questi tratti sono in promiscuo con il traffico e bisogna fare un pò di attenzione. In prossimità di Concordia, per fortuna, c'è la pista ciclabile che costeggia la strada; si entra a Concordia ed, attraversato il centro, si prosegue costeggiando il Livenza sulla nostra destra fino a raggiungere un ponte pedonale che ci permette di attraversarlo e proseguire lungo la Riviera Giovanni Paolo II fino a Portogruaro dove, passando davanti all'ospedale, si prende Via Giulia in direzione est. Passando a sud di Villanova si raggiunge prima Giussago e poi Lugugnana su noiose strade secondarie.
Traccia GPX disponibile qui.
87km - Asfalto 60% - Sterrato 40%, facile. Dislivello 60m
Percorso parziale sulla ciclabile Bibione-Caorle, variante lungo l'argine del Livenza e risalita tra le campagne venete su asfalto (rischioso e inutile) e carrarecce.
Partenza da Lugugnana, si prende la strada in direzione Brussa per 5 km; passato Castello di Brussa al km. 5,70 si svolta a dx per sterrato con indicazione I3 per Caorle. Lo sterrato prosegue per un paio di km fino a sbucare sulla strada asfaltata per Sindacale. Prima di giungere al paese svoltare a dx per via Garibaldi e costeggiando il Canale Sindacale si esce sulla provinciale Jesolana. Attraversato il ponte prendere immediatamente la carrareccia a sx che porta al Bosco delle Lame: questo è il tratto più suggestivo di tutto il percorso, l'attraversamento del bosco (unico tratto d'ombra di tutto il percorso) e il proseguimento parallelo ai canali delle Lame e Maranghetto. Sbucati a Maranghetto si attraversa il ponte sulla sx e si prosegue verso Marango su strada secondaria. Si raggiunge La Saluta di Livenza costeggiando nell'ultimo tratto la sinistra orografica del fiume, poi, attraversato il ponte nella sua parte ciclabile, si prende la stretta provinciale che sull'argine segue la destra orografica del Livenza stesso. Arrivati al km 28,5 si può lasciare la provinciale prendendo a sx un itinerario ciclopedonale dal nome "Girolivenza": si tratta di un percorso di 7 km. che costeggia il fiume Livenza nel suo argine; il tratto nella sua parte finale è particolarmente faticoso e difficile perchè corre su erba tagliata e terreno dissestato adatto solo per MountainBike. Sbucati di nuovo sulla Provinciale si attraversa il caratteristico Ponte delle Bilance per entrare alle porte di Grado. Dopo due rotonde si prende a sx la strada del Palongon che costeggia il canale Saetta (segnalato I3) che ci porta a Falconara, nella laguna di Caorle. Anche qui il passaggio è molto suggestivo costeggiando la laguna con i suoi innumerevoli casoni. Si giunge così sul lungomare di Caorle fino al Santuario della Madonna dell'Angelo.
Per il ritorno si riprende la provinciale che costeggia il Livenza fino a La Salute di Livenza, attraversato il ponte si prosegue dritti lungo la provinciale Jesolana con una deviazione al Km 61 dove si prosegue dritti per la strada vecchia (segnale strada senza uscita); si deve attraversare un ponte sul Lemene che si presenta sbarrato ma che si può scavalcare con molta attenzione. Risbucati a Maranghetto sulla Jesolana, la si mantiene fino a Sindacale dove si prende a sx la strada per Concordia Sagittaria; purtroppo questi tratti sono in promiscuo con il traffico e bisogna fare un pò di attenzione. In prossimità di Concordia, per fortuna, c'è la pista ciclabile che costeggia la strada; si entra a Concordia ed, attraversato il centro, si prosegue costeggiando il Livenza sulla nostra destra fino a raggiungere un ponte pedonale che ci permette di attraversarlo e proseguire lungo la Riviera Giovanni Paolo II fino a Portogruaro dove, passando davanti all'ospedale, si prende Via Giulia in direzione est. Passando a sud di Villanova si raggiunge prima Giussago e poi Lugugnana su noiose strade secondarie.
Traccia GPX disponibile qui.
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