venerdì 29 dicembre 2023

Ampezzo - Passo Pura - C.ra Nauleni - sent.CAI238 - sent.della Salina CAI237

29-12-2023
25km, 50% asfalto-10% sterrato-40% sentieri. Dislivello 1200m, Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo
Percorso con salita su asfalto (nell'ultimo tratto con molto ghiaccio) fino al Passo Pura, continuazione in saliscendi e poi salita su sterrato abbondantemente innevato fino a Casera Nauleni, discesa su sentiero tecnico con fondo in rocce e terra, breve risalita per imboccare il sentiero della Salina con fondo in terra e rocce mobili sotto le foglie, chiusura su divertenti sentieri e sterrate.
Si parte da Ampezzo, si sale su strade secondarie e poi un breve tratto di statale fino all'imbocco della salita asfaltata (chiusa al traffico) al Passo Pura, di media pendenza e con tratti ghiacciati solo nella parte più alta, ma completamente pedalabile. Si raggiunge il piccolo altopiano del passo, immersi in uno splendido paesaggio invernale, si sale su una sterrata dietro il rifugio Tita Piaz, dapprima in saliscendi con neve compatta, poi sempre più nascosta nella stretta conca e innevata non pedalabile negli ultimi 2km, fimo alla Casera Nauleni, immersa in un candido contesto. Si sale qualche metro per iniziare a scendere su sentiero tecnico CAI238 nel bosco con gradoni di roccia e tratti inizialmente innevati, e in breve si raggiunge il Rifugio Piaz. si risale all Passo e si percorre la salita a dx verso il Monte Pura, breve e ripida, a spinta, fino a imboccare il Sent. della Salina CAI237, fluido all'inizio e poi dissestato con rocce mobili, una grossa frana da superare con attenzione, dapprima con traccia stretta e poi in un largo e irregolare canalone coperto di foglie che nascondono le rocce mobili. In corrispondenza di una baita a sx si può percorrere in freeride il rado bosco per non perdere quota e raggiungere il largo sentiero parallelo alla strada asfaltata in saliscendi, immerso nel bosco e poi in una radura, per poi raggiungere un'asfaltata secondaria, poi sterrata, che sbuca in prossimità della salita al Pura. Si risale poche centinaia di metri e si imbocca il sentierino che scende a dx fino al torrente, molto divertente e votato all'XC, che in breve riporta nell'abitato di Ampezzo.

sabato 23 dicembre 2023

Lozice - Monte Korada - Enduro trails

23-12-2023
19km, 60% asfalto-10% sterrato-30% sentieri. Dislivello 800m, Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: medio impegnativo
Percorso con salita su asfalto, e sterrato, infine ancora asfalto fino alla cima del Monte Korada, poi sentieri su prato e bosco mediamente tecnici con tratti dal fondo impegnativo, fino a Zamedveje, chiusura su strada.
SI parte dal park del ristorante di Lozice, si imbocca da subito la salita ripida su asfalto verso il monte soprastante, si devia su sterrato e si ridiscende su sterrato fino all'asfalto principale che sale sul Monte Korada, che si raggiunge in poco tempo passando attraverso Vrtace e tra i pascoli. Dopo una breve sosta nel rifugio presso la cima si sale fino al cippo su sentiero e si prosegue sul saliscendi, per poi scendere nel bosco fino alla strada, che si abbandona quasi subito per scendere su sentiero su prato e poi di nuovo nel bosco, con fondo vario e a tratti impegnativo, per poi diventare un percorso enduro fluido con tratti artificiali e alcuni salti, che porta velocemente a Zamedveje e alle sponde dell'Isonzo, che si costeggia su asfalto brevemente fino a chiusura dell'anello.

sabato 16 dicembre 2023

Montina - Monte Joanaz - sent.T1 e T2 degli Alpini

16-12-2023
32km, 60% asfalto-10% sterrato-30% sentieri. Dislivello 1160m, Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo
Percorso in salita forestale cementata fino a Reant poi asfalto ed infine salita sullo Joanaz; discesa prima sui pratoni delle Joanaz, poi sentieri con difficoltà crescente e di difficile individuazione.
Si parte da Montina e si prende subito a sx la pista alta che con rampe importanti in parte cementate ci porta a Reant; lasciata la pista si risale l'asfalto verso Tamoris e fino a Madonnina del Domm; si lascia l'asfalto e si intraprende la forestale che risale le pendici del monte Joanaz. Arrivati al belvedere dei prati si prosegue ancora in cerca fra gli arbusti della cima a quota m.1.167. Ritornati sui prati si prende la scorrevole veloce discesa sul CAI765 ritornando alla Madonnina del Domm. Da qui si procede sul CAI765 in direzione Monte San Lorenzo; il sentiero veloce esce sulla carrareccia che prima in discesa e poi in salita ci porta a prendere strada del Noas. A questo punto bisogna cercare
l'ingresso del sentiero T1, di difficile individuazione per non transitare in una vietata proprietà privata; il sentiero è molto selvaggio e naturale ma la linea è molto scorrevole pur con qualche passaggio intasato. Usciti su una carrareccia si incrocia il T2 evidenziato con la tabella "Sentiero degli Alpini"; subito si incontrano due schianti di difficile passaggio, poi il trail prosegue diventando pietroso e roccioso tipo greto di torrente (diff. S3) fino a sbucare nell'abitato di Torreano. Si conclude su asfalto rientrando a Montina.

Como - CAI700 - Croce dell'uomo - Monti Piazzola - Monti Pievenello - trails - Cernobbio

16-12-2023
25km, 50% asfalto-30% sterrato-20% sentieri. Dislivello 830m, Condizione fisica: impegnativo; Difficoltà tecnica: medio impegnativo
Percorso con pedalata panoramica lungolago, seguita da salita molto ripida su asfalto e lastricato fino alla Croce dell'Uomo, saliscendi su sterrata fino a Monti Pievenello, salita su sentiero non praticabile e discesa sullo stesso, discesa su ripida lastricata sconnessa e chiusura su lungolago.
Si parte da Como e si percorrono i sentieri e i percorsi ciclopedonali lungolago molto panoramici fino a Cernobbio, in cui si inizia a salire molto ripidi, la pendenza non tende a diminuire mai concedendo solo qualche breve respiro e breve punto panoramico sul lago, diventa lastricata al limite della pedalabilità e infine pochi metri a spinta nei pressi della Croce dell'Uomo, chiesetta con terrazzo panoramico di rara bellezza rivolto verso Como. Si scende lungo la stretta sterrata molto pulita, passando per i borghi di Monti Piazzola e Monti Pievenello, per risalire il sentiero lungo la gola in direzione Monte Bisbino, che però non è al momento totalmente percorribile, ritorno sullo stesso sentiero e discesa sulla ripida mulattiera lastricata dissestata che in breve, con qualche punto panoramico, riporta a Cernobbio lungo il lago. Chiusura su lungolago per evitare la pericolosa asfaltata Antica Strada Regina.

venerdì 15 dicembre 2023

Como - Brunate - Monte Boletto - Bondella DH

15-12-2023
25km, 60% asfalto-20% sterrato-20% sentieri. Dislivello 1050m, Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: medio impegnativo
Percorso con salita su asfalto trafficato fino nei pressi di Solzago e meno trafficato fino oltre Brunate (arrivo della funicolare), continuazione a dx su strada lastricata stretta verso Cao, salita più ripida sulla strada delle Baite, poi sempre più dissestata nelle vicinanze della cima del Monte Boletto (con pochi e brevi scorci sul lago a sx) che si aggira per percorrere il ritorno sul sentiero in costa molto panoramico verso la pianura, fino ad un picco erboso da cui parte una traccia dritta e molto ripida, con fondo scavato e dissestato tra pochi alberi, fino ad incrociare il sentiero Bondella DH, molto fluido e largo, con diversi salti, poco manutenuto nella stagione invernale e con fondo coperto di foglie che nascondono qualche insidia. Lungo e veloce traccia larghe curve in mezzo al bosco e porta nell'abitato di Fontana di Sotto, da cui su asfalto si scende per riguadagnare a Solzago l'asfalto che riporta a Como.

sabato 25 novembre 2023

Moggio Udinese - CAI425 - CAI422 - Cjasut dal Scior - Sent. la Lope - troi dal Checo

25-11-2023
27km, 60% asfalto-10% sterrato-30% sentieri. Dislivello 1480m, Condizione fisica: impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo
Percorso cicloalpinistico con salita ripida su asfalto e sterrato fino ai ruderi della caserma poco sopra il Rif. Vualt, poi su sentiero CAI425 e CAI422 poco pedalabile fino al Cjasut dal Scior, discesa prima sullo scorrevole CAI422 e poi sul Sent. La Lope, a tratti esposto e tecnico fino a imboccare il CAI425 fino a Dordolla, risalita verso il Troi dal Checo, saliscendi divertente e mediamente tecnico fino a Pradis, da cui si rientra in leggera discesa su asfalto.
Si parte da Moggio Udinese e su asfalto si sale in Val Aupa fino all'incrocio di Pradis, a dx si continua a salire e a dx nuovamente verso la Val Alba, sempre più ripida con pochi scorci di panorama nel bosco fino al Rif Vualt e poco oltre fino ai ruderi della caserma della Grande Guerra, si abbandona l'asfalto e si prende a sx il CAI425, al limite della pedalabilità, con molti tratti a spinta, all'incrocio si prosegue a sx verso il Cjasut su CAI422 che dopo poco diventa molto ripido su roccia, si porta la bici in spalla fino al ricovero Cjasut dal Scior. Spendido panorama fino al mare, molto appagante. Si inizia a scendere proseguendo con fluidità tra i pini mughi fino all'incrocio con il Sentiero La Lope, non molto frequentato, sconnesso, con tratti ripidi ed esposti, tornanti stretti e abbastanza pulito, con fondo in terra e rocce. Lungo e appagante porta all'incrocio con il fluido CAI425 che scende veloce fino a Dordolla. Si risale a sx su prato e poi saliscendi tra passerelle e bosco, divertente e non tutto pedalabile fino a Drentus, da cui si scende su asfalto per imboccare il Troi dal Checo a dx, divertente e veloce saliscendi con rilanci che richiedono energia e porta al ponte-passerella, di fronte alla salita per la Grauzaria, che si collega alla strada della Val Aupa, che si ripercorre in leggera discesa fino a chiudere l'anello.

sabato 18 novembre 2023

Farra d'Alpago - Nevegal - Monte Faverghera - trail TV1 - Lago di Santa Croce

18-11-2023
38km, 60% asfalto-10% sterrato-30% sentieri. Dislivello 1320m, Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: medio impegnativo
Percorso con lunga salita a tratti ripida fino al Monte Faverghera, discesa su sentiero TV1 ripido e tecnico fino a Fadalto, giro del lago quasi tutto su ciclabile e sterrata, in parte su asfalto trafficato.
Si parte da Secca, a nord del Lago di Santa Croce, si percorre in senso antiorario il perimetro del lago per 1,8km, si svolta a dx in sottopasso ferroviario e si sale subito con pendenze crescenti verso la strada che porta a Nevegal, oltre il quale si continua a salire verso il Rifugio-Ristorante ove termina l'asfalto. Possibile variante aggiuntiva è la visita alla panchina gigante al termine della nuova sterrata che taglia il bosco fino alla pista di sci, per poi ritornare al ristorante. Da qui la sterrata a tratti cementata è molto ripida, al limite della pedalabilità e in 2km copre il restante dislivello fino all'ex Rifugio Brigata Alpini accanto alla cima al Monte Faverghera. Il sentiero TV1 inizia su prato per scendere molto panoramico tra le zolle, per diventare sempre più ripido e a tratti immerso nel bosco, con fondo a tratti mobile e sdrucciolevole. Gli schianti non sono molti, cose che non si può dire della seconda parte del sentiero, dopo aver ripercorso in discesa un breve tratto di asfalto, si risale a tratti a spinta per ridiscendere brevemente fino a Fadalto, ove si torna su asfalto, prima secondario e poi trafficato, fino all'inizio del lago (evitare tentativo in traccia), fino a Poiatte, in cui si scende sul sentierino ciclo-pedonale che porta fino all'estremità nord, in cui si torna su asfalto (causa cancelli sull'argine) per chiudere l'anello.

sabato 11 novembre 2023

Ajdovscina - Predmeja - Altopiano di Gora - Pot po Robu - Šturje pot

11-11-2023
22km, 50% asfalto-20% sterrato-30% sentieri. Dislivello 900m, Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: medio impegnativo
Percorso con salita su asfalto fino a Predmeja, traverso su sentiero "Pot po robu" non tutto ciclabile in saliscendi sull'altopiano di Gora, discesa sul sentiero "Šturje pot" mediamente tecnico su fondo roccioso e vario nel bosco, ultimi sentieri da bike park fino alla pista del pump track.
Si parte da Ajdovscina su asfalto in direzione Predmeja, a media pendenza e non molto trafficata, con possibile breve variante ripida a Skolarji su sterrata e sentiero, si arriva all'incrocio nei pressi di Predmeja in cui si sale a dx e al monumento si imbocca il sentiero sul bordo dell'altopiano di Gora, il Pot po Robu, non completamente ciclabile in saliscendi con fondo in roccia e terra e numerosi punti panoramici, fino all'incrocio in prossimità della linea dell'alta tensione, in cui si prende il sentiero a dx, Šturje pot. Il percorso è quasi tutto immerso nel bosco, con fondo in terra e rocce mobili, con numerosi tornanti molto stretti, fino a incrociare l'asfalto, da ripercorrere in discesa per circa 800m e poi prendere il sentiero che risale tra l'erba a sx, con molti tratti a spinta e alcuni schianti da superare, per poi scendere di nuovo verso l'asfalto, che si attraversa e si può scegliere, a meno che non sia molto bagnato e quindi transennato, uno qualsiasi dei sentieri dalla parte opposta. Si tratta di sentieri da bike park, molto regolari e artificiali con paraboliche e alcuni salti e rilanci, fino alla pista Pump Track accanto al centro sportivo di Ajdovscina.

sabato 4 novembre 2023

Osp - Monte Stena - Monte Golic - Monte Lipnik

04-11-2023
36km, 30% asfalto-50% sterrato-20% sentieri. Dislivello 1030m, Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: facile (tranne sentiero dal Monte Lipnik, medio impegnativo)
Percorso in continuo e a tratti violento saliscendi su fondo spesso sterrato e dissestato sul carso sloveno, con andata sull'altopiano che inizia con il Monte Stena, fino al confine con la Croazia, ritorno su sentiero, sterrato e infine asfalto mediamente in discesa fino alla fine.
Si parte da Osp (park oltre il paese su sterrata a sx, usato dagli arrampicatori) e si sale su sterrato e tratti asfaltati verso Crni Kal, si attraversa l'asfalto principale e si sale su secondaria, oltre il paesino si segue la principale che porta a un punto panoramico da cui si sale sulla ripidissima stretta sterrata che in breve porta ai resti di una torre molto panoramica, si rientra per attraversare la ferrovia e ritornare in breve sul bordo del ciglione, sul quale si prosegue su un lungo saliscendi su sentiero non sempre ciclabile causa rocce sporgenti dal prato, alternato a sterrate più interne, per poi salire e scendere su strette sterrate sulle cime dello Stena, Golic e altre meno conosciute, su un altopiano molto panoramico di pascoli, con pochissimi alberi e cespugli. L'ultima cima prima di svoltare e scendere è il Monte Lipnik, oltre il quale si imbocca un sentiero in costa molto roccioso con fondo roccioso dissestato e mobile, che porta a una sterrata che porta a Zazid, in cui si prende l'asfalto secondario, indicato come ciclabile, che in discesa riporta a Podpec, a sx su asfalto fino oltre Predloka, ove si prende la principale a dx e si risale per poco fino a Crni Kal e si ripercorre la stradina dell'andata fino al park.

sabato 28 ottobre 2023

San Donà di Piave - Jesolo - Cavallino - Lido - Pellestrina - Chioggia - Mestre - Giro Laguna Veneta

28-10-2023
130km + 9km barca, 50% asfalto-50% sterrato. Dislivello 530m, Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: facile
Percorso turistico tra San Donà e Mestre passando per la laguna Veneta, ciclabile del Sile e percorso ciclabile da Jesolo a Punta Sabbioni, lungomare a Lido e Pellestrina con punti di vista non comuni sulla laguna e su Venezia, seconda metà a fianco della Romea su argini, sterrati e asfalto secondario fino a Mira, ultima parte fino in stazione a Mestre.
Si parte dalla stazione di San Donà e nel traffico si raggiunge in breve la Ciclabile del Sile, che si segue lungo il fiume tra facili sentieri e stradine fino a Jesolo, che si attraversa seguendo il fiume verso sud-ovest per imboccare il percorso ciclabile che porta a Punta sabbioni, passando sulle famose passerelle a sbalzo sulla laguna che preservano le due ruote dal pericolo del traffico per alcuni km fino in prossimità del porto. Si sale sul vaporetto che porta al Lido, ove si seguono le indicazioni ciclabili che portano al lungomare su ciclabile e poi si rientra appena possibile sulla stretta e molto panoramica ciclo-pedonale in cemento rivolta verso il mare aperto. Nonostante siano tracciati dei sentieri nella macchia dell'oasi a Sud, a causa della folta vegetazione è necessario rientrare a dx per raggiungere il vicino asfalto che conduce al porto, dal quale salpa un traghetto auto-autobus-bici che in pochi minuti porta a Pellestrina. Si gode della vista del Mose per poi sbarcare sull'isola forse più pittoresca della Laguna, con la meravigliosa ciclabile rivolta verso la laguna che a tratti attraversa i centri abitati (gli abitanti non sono molto felici di vedere tante bici, i cartelli di divieto sono ovunque) e porta a Sud dove si sale sull'ultimo vaporetto per Chioggia. Bel punto di vista sulla cittadina lagunare, per poi scendere e pedalare in centro e poi, seguendo i cartelli del percorso ciclabile, verso un dedalo di rotonde e svincoli automobilistici non molto piacevoli (forse è meglio evitarli passando a est) e salire sull'argine del Bacchiglione fino ad incrociare la Statale Romea. Si devono percorrere circa 4km di statale (almeno c'è la carreggiata larga) prima di prendere la parallela asfaltata-sterrata-erbosa a sx sull'argine, che con un po' di pazienza dopo una ventina di km porta a Mira, con le sue ville Venete e un po' di civiltà non caotica, su percorso ciclabile non trafficato, si prosegue poi verso Mestre che è dotata di ciclabili fino in stazione.

sabato 21 ottobre 2023

Monfalcone - Via della Salvia - Via Napoleonica - Trieste

21-10-2023
55km, 30% asfalto-30% sterrato-40% sentieri. Dislivello 920m, Condizione fisica: medio-impegnativo; Difficoltà tecnica: facile (medio-impegnativo solo i sentieri dopo Santa Croce)
Percorso carsico tra sterrati e alcuni sentieri tra Monfalcone e Trieste tra altopiano e panorami sul mare, con ritorno in treno, variante del percorso descritto qui.
Partenza dalla stazione FS di Monfalcone, si sale subito verso quota 84 zigzagando tra i vialetti residenziali fino a trovare un arco sotto la ferrovia che porta su sterrato, si aggira Cima di Pietrarossa e si scende sotto l'autostrada, si risale verso la statale per Jamiano che si attraversa e su sterrato si prosegue dritti fino a incontrare il sentiero n°3 (Alta via del Carso) a dx che si segue fino all'abitato di Medeazza, si prosegue sulla sterrata principale e ci si immerge nel bosco in continuo saliscendi, rimanendo verso l'entroterra senza scorci sul mare, si prosegue fino a Malachina, a Slivia si intercetta la FVG2 che si abbandona poco dopo per proseguire su sterrate fino a Aurisina, dove si attraversa l'asfalto per salire verso la Strada della Salvia, dove si incontra qualche escursionista, si ridiscende su asfalto e si risale a Santa Croce, poi su sterrata fino al punto panoramico di San Primo e giù su sentiero per poi risalire verso Prosecco e poi la Via Napoleonica fino a Opicina, da cui si risale appena sotto le antenne su asfalto per proseguire su sentiero con un lungo tratto in saliscendi sopra il centro di Trieste e molti scorci sul mare, per poi scendere nei pressi del bivio ad H e intercettare la Ciclabile Cottur a San Giuseppe della Chiusa. All'uscita della ciclabile in centro si seguono le indicazioni della FVG2 che nel traffico porta in piazza Libertà e poi in stazione.

sabato 7 ottobre 2023

Stolvizza - Malga Coot - Casera Canin - CAI642 - Sent. di Matteo

07-10-2023
20km, 30% asfalto-30% sterrato-40% sentieri. Dislivello 1280m, Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo
Percorso cicloalpinistico con salita ripida su asfalto fino a Malga Coot, salita a spita e spalla fino a Casera Canin, discesa su sentiero tecnico fino all'asfalto dell'andata, deviazione su rampe ripide e sentiero di Matteo, impegnativo, con parti a piedi e a spalla immersi nel selvaggio fino a Stolvizza.
Si parte da Stolvizza e si fa la solita faticosa ma non troppo lunga salita a Malga Coot, da cui si gode di uno splendido panorama. Si prosegue al di sopra per prendere il CAI642, si pedala a fatica con brevi tratti a spinta fino a Berdo di Sopra, per poi proseguire con rari tratti pedalati, il resto a spinta e in portage godendo di un panorama meraviglioso a 360 gradi tra la valle di Resia e il massiccio del Canin. Si raggiunge Casera Canin su un pendio erboso da cui si scende su sentiero a sx con fondo prima erboso e poi tra terra e rocce, con passaggi tecnici fin da subito, si entra nel bosco e appaiono pure le radici, tornanti piuttosto stretti e sassi mobili. Il livello tecnico si mantiene alto fino all'asfalto nei pressi di Coritis, da cui si scende brevemente su strada e poi al ponte si svolta a dx, per risalire subito dopo il guado su ripide rampe cementate e poi sterrata meno impegnativa, per poi finire sul Sentiero di Matteo andando dritti al primo tornante, saliscendi duro per poi scendere decisamente fino al torrente per 2 volte, con passaggi tecnici e punti non pedalabili, immersi nel bosco selvaggio. Dopo il punto più basso del torrente si sale ripidi in portage per un breve ma molto intenso tratto che riporta direttamente a Stolvizza.

sabato 30 settembre 2023

Campitello di Fassa - Val Duron - Catinaccio Sciliar - sent. Prugelweg - Fiè - Alpe di Siusi

30-09-2023
60km, 20% asfalto-40% sterrato-40% sentieri. Dislivello 2000m+800m funivia, Condizione fisica: molto impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo
Percorso cicloalpinistico epico tra la Val Duron, l'altopiano dello Scillar, discesa a Fiè, Siusi, risalita con funivia all'Alpe e pedalata di ritorno in Val Duron. Salite su asfalto, sterrate e sentieri, discesa su sentiero e su sterrata con panorami meravigliosi.
Si parte da Mazzin (park più semplice) e su ciclabile si sale Campitello di Fassa, da cui si sale a sx verso la Val Duron per pochi metri su asfalto e poi su sterrato ripido e a tratti molto ripido fino al rif. Micheluzzi (con continui passaggi dei furgoni navetta per i pedoni su strada stretta), per poi proseguire in dolce salita sulla parte alta della valle, con panorama meraviglioso al cospetto del Catinaccio. il sentiero si fa ghiaioso e più ripido e si passa a sx del Passo Duron, aumenta la pendenza e, con fatica,al limite della pedalabilità su ghiaia e rampe cementate, si raggiunge il rifugio Alpe di Tires, oltre il quale si scende leggermente su sentiero roccioso ma scorrevole per risalire prima pedalando e poi per 200m di disl. in portage molto ripido fino all'altopiano dello Scillar. Oltrepassato il cancello in legno si apre un favoloso panorama sull'altopiano e si intravede il Rif.Bolzano, che si raggiunge tramite sentiero. In leggera discesa con fondo ostico, pietre sporgenti e instabili, che richiede una guida attiva impegnativa, seguita da tratto flow tra i pascoli e poi in salita anche ripida al limite della pedalabilità e ultimo tratto ancora con rocce sporgenti fino al rifugio Bolzano. Dai prati si scende con pendenza sempre in aumento e traccia sempre più rocciosa, fino a diventare molto ripido con parapetto in legno e alcuni gradoni. Il tratto seguente è spettacolare in una stretta gola con passerelle in legno e rocce umide, per poi entrare nel bosco con fondo sempre impegnativo, seguito da una carrareccia dissestata ma veloce che scende ai laghetti di Fiè. Al secondo laghetto si prende un sentiero a dx diretto a Siusi, non destinato alle bici e quindi da percorrere solo ad orari in cui non sia molto frequentato dai pedoni. Un lungo saliscendi nel bosco accanto alla strada, con fondo in terra molto fluido e piuttosto fisico (con cancello anti-bici alla fine da superare di forza), fino alla funivia per salire all'Alpe di Siusi. Dalla stazione superiore è necessario salire al Passo Duron (sfiorato durante la salita) tramite una asfaltata secondaria che poi diventa sterrata, con pendenza impostante solo nell'ultimo tratto, durante la quale si gode di una vista meravigliosa sul Sasso Piatto e sulla valle. Dal passo si scende lungo la sterrata dell'andata, molto veloce e mediamente compatta fino a Campitello.

sabato 23 settembre 2023

Zuglio - Fielis - Malga Dauda - CAI159

23-09-2023
19km, 30% asfalto-30% sterrato-40% sentieri. Dislivello 1000m, Condizione fisica: impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo
Percorso con salita su asfalto e sterrato con pendenza continua e impegnativa fino a Malga Dauda, discesa su sentiero CAI159 su pedrata e canale d'acqua, insidioso sull'umido, chiusura su percorso ciclabile asfaltato per chiudere l'anello.
Si parte da Zuglio e si sale su asfalto con direzione Fielis, mediamente ripida, si prosegue su asfalto ripido (sempre oltre il 15%) che diventa sterrato, senza respiri e tratti al limite delle pedalabilità, immersi nel bosco fino al laghetto nei pressi di Malga Dauda, ove i pascoli permettono di godere del panorama. Dalla malga si scende sul sentiero appena accennato nell'erba che taglia la sterrata che sale da Noiaris, per poi immergersi nel bosco su fondo in pietre lisce e tratti di canale per l'acqua, molto insidiosi se umido, con pendenza sempre importante e possibilità di sosta solo negli attraversamenti. Alcuni sentieri nella parte più bassa sono stati allargati, se non devastati, dai lavori di disboscamento e si sono trasformati in ripida sterrata sdrucciolevole. Si scende fino a Noiaris da cui si prosegue su asfalto su percorsi ciclabili e pista ciclabile fino a chiudere l'anello.

sabato 16 settembre 2023

Log Pod - Mangart

16-09-2023
28km, 60% asfalto-5% sterrato-35% sentieri. Dislivello 1450m, Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo
Percorso con salita su asfalto dal paese alla Forcella della Lavina in cui termina la strada, discesa su sentieri impegnativi dapprima esposti e rocciosi, poi nel bosco fino al paese.
Si parte da Log Pod e si sale su asfalto con pendenza a tratti impegnativa, ma mediamente non eccezionale, con panorama stupendo sulla roccia del Mangart, si raggiunge la sbarra ove tramina l'asfalto e si prosegue altri 2km su sterrato fino a Forcella della Lavina dove inizia il sentiero attrezzato per la cima e si gode di un meraviglioso panorama da un lato sulla Slovenia e dall'altro sui laghi di Fusine. Si imbocca subito il sentiero che sale leggermente e prosegue in costa su fondo roccioso per poi scendere su tornanti stretti e fondo sdrucciolevole. Le pendenze non sono alte ma l'esposizione è importante e il panorama pure. il fondo rimane uguale tra l'erba. Si giunge all'asfalto che si percorre per 3 tornanti in discesa fino all'imbocco del sentiero nel bosco, le pendenze aumentano e al fondo si aggiunge la terra, con prima part più fluida più veloce e poi più dissestata e con più rocce e passaggi tecnici, per poi attraversare di nuovo la strada e scendere ancora nel bosco su fondo roccioso sdrucciolevole, poi con più terra e maggiore fluidità, poi con maggiore pendenza e tornanti, con tratti esposti, per finire molto più veloce. Si attraversa nuovamente la strada e si prende l'ultimo sentiero per Log Pod, nel bosco con fondo in terra e più scorrevole, con ultima parte erbosa. Si chiude su un breve tratto in asfalto fino in paese.

sabato 9 settembre 2023

Pontebba - Passo Pramollo - Malga For (Kronalm) - Sentiero Italia - Monte Malvuerich - CAI433 - CAI433a - Studena Bassa

09-09-2023
35km, 60% asfalto-10% sterrato-30% sentieri. Dislivello 1450m, Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: medio impegnativo
Si tratta di una variante del giro cicloalpinistico qui descritto, l'ormai mitico anello che sale lungo la strada per il passo Pramollo, prima raggiunge Malga For (Kronalm) e poi si ritorna e sale verso il monte Malvuerich e scende lungo il sentiero CAI 433, reso famoso dal video di promozione turistica della regione FVG effettuato col drone al minuto 4.21” https://www.youtube.com/watch?v=rsWCyvMtAfw.
Da Pontebba si sale lungo la strada asfaltata che porta a Passo Pramollo / Naßfeld. Salita su asfalto, si supera il ristoro a sx e la dimessa caserma delle guardie di frontiera, si prosegue fino al lago del Passo Pramollo. Da qui si sale a dx verso Monte Corona e Malga For, saliscendi super panoramico in un contesto da favola, con alcune rampe ripide tra cemento e sterrato. In breve si raggiunge la Malga, punto dal quale si ritorna indietro al lago, si imbocca il sentiero indicato con cartello giallo che scende in breve (S1) nel bosco fino nei pressi della vecchia caserma, ove ha inizio una pista forestale che conduce ai prati della Baita Winkel. Si imbocca subito il sentiero a sx un po'nascosto e si risale tra bosco e rocce (25 min. di bici a spinta, a tratti molto ripido). Giunti a Sella Pridola si può ammirare il meraviglioso panorama sul comprensorio di Passo Pramollo (Gartnerkofel) e sulle malghe della Conca di Pricot. Si prosegue in discesa percorrendo una vecchia strada/mulattiera militare che traversa il versante sud del M.te Malvuerich. Si lasciano sulla destra i resti di quella che un tempo doveva essere una piccola caserma. Si percorrono due brevi gallerie scavate nel costone della montagna. Alcuni saliscendi e si superano alcuni tratti aerei "protetti" da parapetti in pietra e cemento e un ponte in legno sospeso (da poco ricostruito) il tutto in un contesto alpino magnifico dominato dal Monte Cavallo di Pontebba (S1). All'incrocio si svolta a dx lungo il sentiero segnavia CAI433a per le baite di Panegouz. Si continua a scendere lungo il divertente e mediamente tecnico sentiero nel sottobosco che porta verso le prime abitazioni della conca di Pricot (diff. single trail S2). Giunti ad un bivio si prosegue lungo la ripida pista forestale che sale da Studena Bassa. Arrivati sull'asfalto che sale verso Passo Cason di Lanza si scende a Pontebba.

sabato 26 agosto 2023

Forni di Sopra - Varmost - Casera Lavazeit - Malga Doana - Cai 336 Alta Via Dei Silenzi - Anello Alto Di Forni

26-08-23
18 km – Asfalto 2% - Sterrato 3% - Sentieri 95%; Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: medio impegnativo; Dislivello 800m funivia + 500m quasi tutti a spinta
Percorso con risalita in seggiovia Varmost e prosecuzione su sentieri CAI e non.
Si sale in seggiovia fino a Varmost per poi proseguire nel traverso CAI 207, sentiero che con continui saliscendi porta a Casera Lavazeit. Da lì si prende a destra la traccia segnalata da cartelli bianco/rossi che conduce per sentiero al Ponte de Peramusa; si prosegue quindi su prati con erba alta seguendo i radi paletti segnaletici fino ad incontrare il sentiero CAI336 dell'Alta via dei Silenzi; lo si risale, ora completamente ciclabile, fino ad intravedere Malga Doana, nel punto più alto del percorso a quota 2.040 m.
Si ripercorre in discesa il sentiero CAI336 dell'Alta Via dei Silenzi procedendo ora dritti al bivio precedente e risalendo al Passo del Landre, si attraversano Col Proval e Col Pioi lungo l'Alta via prima di intraprendere la ripida discesa.
La discesa, lungo Costa Bordona, oltre che essere molto ripida ha subito la devastazione di Vaia e quindi il suo tracciato originario è stato continuamente modificato dai numerosi schianti presenti. Tratti ciclabili si alternano a passaggi a piedi anche scivolosi ed a difficili attraversamenti di alberi.
Giunti all'incrocio col 207 si procede a destra fino ad incrociare il sentiero Sessalas mtb, sentiero in discesa fluido e scorrevole che porta fino alla strada statale .La si percorre per qualche centinaia di metri per poi prendere sulla sinistra l'Anello di Forni che con ripide salite riporta a quota 1.200 metri per procedere poi con sentieri scorrevoli fino alla base della partenza della seggiovia.

sabato 19 agosto 2023

Bakarac (Rjieka) - Otok KRK - Otok RAB - Croazia isole in 3giorni

17/18/19-08-23
58+61+66 km – Asfalto 40% - Sterrato 30% - Sentieri 30%; Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: medio impegnativo; Dislivello 1100+900+900m
Percorso MTB-turistico mediamente impegnativo (con tratti enduristici) in 3 giorni tra l'Istria e le isole di Krk e Rab. Alcuni tratti in comune con il più semplice viaggio descritto qui. Le strade sono per la maggior parte poco frequentate, asfaltate e sterrate e in continuo saliscendi. Mare quasi sempre a vista e territori selvaggi nelle isole, con vegetazione selvatica. Alternanza di zone civilizzate e selvagge o deserte. Due spostamenti in traghetto tra le due isole.

Primo giorno - Bakarac-Baska (Krk) - 58km - 1100m dsl
Si parte da Bakarac sul mare, da comodo park gratuito. Si sale su secondarie e pure un breve sentiero attraverso Kraljevica, per poi sbucare sull'asfalto principale verso il ponte di Krk. La prima parte del ponte sulla corsia auto e poi sulla stretta pedonale esterna, troppo stretta per i larghi manubri delle MTB moderne; è preferibile pedalare sulla pedonale esterna di sinistra, più larga. Subito alla fine del ponte si sale a sx e subito sul sentiero con recinto per capre appena accennato sulla rada erba del terreno roccioso e brullo. Si sbuca su sterrata da cui si intravede la lingua di mare che separa la Dalmazia e si segue il sentiero a sx con indicazione Rudine, che si segue fino al paesino, in piano e leggero saliscendi, non banale per rocce sporgenti che richiedono guida attiva. Si prosegue su sterrata fino a imboccare l'asfalto che porta a Cizici, famosa per i fanghi. Si prosegue in salita asfaltata mediamente ripida attraverso Hlapa e Gostinjak, discesa fino a Risika, ove si scende al mare in una zona di spiaggette piccole e splendide a pochi metri dalla strada sterrata costiera poco frequentata, ci si addentra leggermente nel bosco e si sale ripidi per ridiscendere a Vrbnik, splendida cittadina arroccata sugli scogli, che si lascia salendo ripidi per la vera salita della tappa odierna, sterrata quasi tutta esposta al sole, verso la parte desertica e selvaggia dell'isola, irraggiungibile in auto normale. Si abbandona la sterrata per il sentiero che porta in un'oasi con un laghetto e una sorgente e si sale duramente (in parte a spinta) verso l'altopiano roccioso con sentiero non sempre pedalabile a causa delle rocce sporgenti. Si allarga e diventa sterrata, in ambiente unico e estremamente brullo, ove è necessario avere una buona scorta di acqua. Si prosegue in leggero saliscendi senza la possibilità di riparo fino al km53, ove si seguono le indicazioni per Baska a spinta a dx per pochi metri, per poi entrare in un bosco recintato su sentiero roccioso che diventa poco dopo esposto, con tornanti stretti da enduro leggero e scorci di panorama sulla baia di Baska, molto divertente e impegnativo per MTB front. Gli ultimi metri sono su asfalto per scendere in città.

Secondo giorno - Baska (Krk)-Lopar (Rab) - 61km - 900m dsl
Si parte da Baska lungo la costa per imboccare a dx una sterrata in leggero saliscendi che diventa sentiero segnalato come percorso MTB2 che si segue il più possibile prima di finire sulla salita asfaltata trafficata e ripida in direzione Krk (fontana sulla sx verso la fine), si scollina e 400metri più giù si prende la sterrata a sx in saliscendi e il primo sentiero con cancello a dx, tecnico in saliscendi con rocce sporgenti, a cui segue un sentiero in discesa altrettanto impegnativo e lungo (con alcuni drop da DH), con rocce ferme e sporgenti e punti ripidi. Si sbuca su sterrata e asfalto che porta in spiaggia molto frequentata e attrezzata a Punat. Si prosegue sul sentiero cementato lungomare, il porto e si entra subito in sentiero in roccia ed erba sul mare, non banale e divertente fino alla penisola boscosa che si percorre su sterrata all'interno tra i pini marittimi per riguadagnare le spiagge nei pressi di Krk. Si evita il centro passando su asfalti secondari e salire fino a Vrh con ultimo tratto ripido e si scende con un sentiero intermedio di media difficoltà fino al porto di Valbiska per il traghetto. 22km di barca (oltre 1h) prima di risalire in sella a Lopar e salire subito a sx su asfalto e sentieri, poi sterrata in saliscendi non faticoso con accessi a varie spiagge più in basso, con punti panoramici e ultima discesa verso il centro di Lopar.

Terzo giorno - Lopar (Rab)-Bakarac - 66km - 900m dsl
Si parte da Lopar e con il traghetto si ritorna a Valbiska, ove si risale su asfalto per svoltare dopo 2km a sx verso Pinezici e imboccare la sterrata che diventa percorso MTB10 che si segue fino all'asfalto, poi a sx fino a Brzac, da cui su asfalto si raggiunge il campeggio di Glavotok, si evita il sentiero vicino al mare per impossibilità di pedalare su rocce sporgenti e si riprende l'MTB10 in saliscendi su fondo sterrato roccioso a tratti mosso, che diventa MTB27 e a dx MTB25 per raggiungere dall'altro versante Porat con spiagge attrezzate e chioschetti. Il percorso è sul lungomare cementato, tra i bagnanti, si supera Malinska e si rimane a pochi metri dal mare finchè è possibile, poi sulla parallela sterrata tra gli alberi. Si ritorna sul lungomare a Njivice per riprendere la sterrata al fine di evitare l'asfalto principale e prendere un asfalto secondario che passa per Omisalj che gira attorno alla punta della penisola e porta verso il ponte di Krk, per raggiungere il quale è necessario fare 1km di traffico, per poi imboccare la pedonale a dx sufficientemente larga con le dovute attenzioni. Ultime pedalate in saliscendi a Kraljevica e discesa verso Bakarac.


sabato 29 luglio 2023

Sella nevea - Malga Grantagar - Sentiero dei Tedeschi CAI628a - Rif. Corsi - CAI625 - Passo degli scalini - C.ra Cragnedul - CAI623a

29-07-23
18 km – Asfalto 20% - Sterrato 30% - Sentieri 50%; Condizione fisica: molto impegnativo; Difficoltà tecnica:  impegnativo; Dislivello 1100m (500m portage)
Percorso con discesa su asfalto, salita molto ripida alla Malga Grantagar, portage estremo su sentiero in parte attrezzato fino al Rif.Corsi, traverso spettacolare quasi tutto a spinta fino a Passo degli scalini, discesa su sentiero molto impegnativo nella prima parte fino al bosco e poi un po' più scorrevole fino a Malga Cragnedul, risalita breve su sterrata e discesa su sentiero di  media difficoltà nel bosco.
Si parte da Sella Nevea, si scende su asfalto fino all'imbocco a sx (in corrispondenza di un catello in legno) della strada nel bosco per Malga Grantagar, in parte sterrata e parte cementata, molto ripida al limite della pedalabilità e senza respiri fino alla malga, ove si apre la vista verso le meravigliose cime. Si ridiscende leggermente e si prosegue sul Sentiero dei Tedeschi CAI628a in discesa fino ad un guado nei primi metri e poi completamente in portage con alcuni gradoni, ripido e faticoso, con alcuni tratti attrezzati ed esposto, molto panoramico e gratificate. La difficoltà permane fino al Rifugio Corsi, ad oggi ancora chiuso, da cui il panorama è magnifico a 360°. Si scende per poco fino a intercettare il sentiero che sale a dx sul crinale erboso per il traverso lungo e quasi del tutto a spinta e portage nella stessa conca, tra i branchi di stambecchi. Si raggiunge il Passo degli scalini e ci si affaccia all'altra valle che dà verso il Monte Canin per tuffarsi in discesa sul CAI625 che scende di traverso scavato sul prato, con fondo roccioso e ripido, molto impegnativo anche per i tornanti molto stretti. Sassi mobili e gradoni insidiano in diversi punti, finchè non si entra nel bosco, dove la difficoltà diminuisce leggermente. Si raggiunge la strada delle Malghe per l'altopiano di Montasio che si risale per poco fino ad intercettare il sentiero a sx su una curva con direzione Sella Nevea, che scende nel bosco, più scorrevole del precedente, seppure con alcuni punti tecnici. Lungo e a tratti veloce porta a Sella Nevea confluendo su una sterrata variante della salita all'altopiano.

sabato 22 luglio 2023

Paularo - Rifugio Fabiani - C.ra Lodin alta - CAI457 - CAI442 - Sent. Las Callas

22-07-23

27 km – Asfalto 30% - Sterrato 30% - Sentieri 40%; Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: medio impegnativo; Dislivello 1340m
Percorso con salita su asfalto fino a Casera Ramaz, a sx su sterrata ripida verso il Rif. Fabiani, ultimo tratto su sentiero fino al rifugio, salita su sentiero e sterrata ripidi fino a Casera Lodin Alta, discesa su sentiero mediamente tecnico fino a Ramaz, salita su asfalto e discesa su sent. Las Callas sempre più scorrevole fino a Paularo.
Si parte da Paularo e si sale a dx del torrente verso Cason di Lanza su asfalto di media pendenza, tratto in discesa dopo l'incrocio per Zermula e, raggiunta Casera Ramaz si imbocca la sterrata subito ripida verso il Rifugio Fabiani, quasi tutta nel bosco, all'incrocio a sx su sentiero verso il rifugio che si trova in una splendida conca di pascoli con spettacolare cornice di cime di confine. Si riprende lo stesso sentiero e si svolta in salita su traccia poco visibile a sx che risale in parte a spinta alla sterrata ripida che continua a salire, questa volta molto panoramica su pascoli. Si raggiunge in breve Casera Lodin da cui si potrebbe salire a sx a spinta su sentiero erboso verso il passo Lodinut, oppure si scende dopo la casera sul CAI457, dapprima super panoramico e poi nel bosco con tratti su terra e sassi, tornanti e di media difficoltà, sempre più scorrevole mentre si scende. Si esce dal bosco a Casera Ramaz, da ciu si scende e risale su asfalto fino alla strada che sale a Malga Zermula e si scende sul sentiero CAI442 a dx su pietre e terra nel bosco in direzione torrente Rio Maior e sent. Las Callas, che dopo un tratto più tecnico fino al guado poi sale (a spinta per poco) e scende il sentiero Las Callas da poco ripristinato e molto più scorrevole e largo longo il torrente, molto piacevole e piuttosto veloce fino a Paularo.

sabato 15 luglio 2023

Cortina - Tofane - CAI404 - CAI401 - Val Travenanzes

15-07-23

33 km – Asfalto 20% - Sterrato 30% - Sentieri 50%; Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: medio impegnativo; Dislivello 760+820m funivia
Percorso con salita meccanizzata in funivia fino al Rif. Duca d'Aosta, salita su sterrato fino al sentiero appena sotto le Tofane (CAI404), saliscendi fino all'incrocio con sentiero CAI401 in discesa in Val Trevenanzes fino a valle e chiusura su ciclabile.
Si parte da Cortina e si sale subito sulla funivia delle Tofane (sconti per gruppi), si scende brevemente su carrareccia per salire sulla successiva funivia verso il rifugio Duca d'Aosta, da cui si inizia realmente a pedalare, prima in leggera discesa su carareccia, poi all'incrocio a dx in salita con alcune rampe ripide fino al rifugio Dibon, dopo il quale si imbocca il largo e sconnesso sentiero che sale subito ripido verso Forcella Fontananegra. Al limite della pedalabilità in molti tratti e a spinta in altri porta ad un primo incrocio a T appena sotto le Tofane, quindi si svolta a sx per percorrere il lungo traverso CAI404 (2km) su fondo roccioso superpanoramico in continuo saliscendi violento (ed alcuni tratti a spinta ed altri esposti ed una frana da superare) per poi prendere all'incrocio (forcella col del Bos) il sentiero a dx che sale sulle rocce per buona parte pedalabile fino ad intercettare su traccia un po' vaga il CAI401 che scende in Val Trevenanzes. Fondo roccioso e media pendenza, con alcuni salti di roccia che lo rendono mediamente tecnico, nella prima parte scende sul lato sx della valle in un contesto da cartolina, con le Tofane a picco e le altre cime da contorno. Si arriva al verde vicino al torrente che si segue fino a che la pendenza diminuisce e ci si trova ad attraversarne più volte il letto, con guadi più o meno semplici. La gola si restringe e la pendenza aumenta, il letto diventa una gola e con tratti leggermente esposti si prosegue tra cascate e splendidi panorami, a cui segue l'ultima parte poco pendente e fondo in terra tra i cespugli. Al successivo incrocio si segue a sx la discesa su sterrata verso le cascate della via ferrata Giovanni di Barbara, raggiungibili dopo pochi metri in sicurezza grazie alla corda. Prosegue la discesa verso la valle su veloce sterrata fino a lambire la Statale e si rimane sulla ciclabile sterrata e asfaltata fino a Cortina.

sabato 8 luglio 2023

Valbruna - Monte Lussari - CAI612

08-07-23
19 km – Asfalto 30% - Sterrato 40% - Sentieri 30%; Condizione fisica: impegnativo; Difficoltà tecnica: medio impegnativo; Dislivello 1000m
Percorso con salita su cemento (la leggendaria salita del Giro d'Italia 2023) fino alla cima del Monte Lussari, discesa su sentiero dapprima esposto su fondo roccioso, poi ripido nel bosco.
Si parte da Valbruna e si raggiunge su sentieri e sterrate la mitica salita del Giro d'Italia 2023, ora cementata e quindi, nonostante la pendenza medio-alta e senza respiri per 8km, è più pedalabile. Si raggiunge la cima del Monte Lussari con un'ultima rampa a spinta e si scende dapprima nel borgo e poi su prato fino ad imboccare il sentiero CAI612...

domenica 25 giugno 2023

Via degli Dei - Bologna - Firenze in 2 giorni

24/25-06-23

72+63 km – Asfalto 40% - Sterrato 30% - Sentieri 30%; Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: medio impegnativo; Dislivello 1960+1740m
Percorso epico dal centro di Bologna al centro di Firenze passando sugli Appennini, fondo misto asfalto-sterrato-sentieri, seguendo quasi sempre le indicazioni per VD mtb. Fortemente consigliata MTB, altrimenti molti tratti devono essere fatti a piedi. Primo giorno tecnicamente e fisicamente meno impegnativo del secondo.

Primo giorno - Bologna-Passo della Futa - 72km - 1960m dsl
Si parte dal centro di Bologna (meglio trovare un parcheggio appena fuori dalla tangenziale), si esce seguendo strade secondarie in direzione sud-ovest per imboccare la ciclabile lungo il Canale di Reno, che porta rapidamente a lambire i colli, lo si attraversa ed inizia lo sterrato e si vedono i primi cartelli VD che accompagnano per tutto il tracciato. L'obiettivo è seguire VD Mtb o con il simbolo della bici, a tratti diverso dal VD a piedi per evidenti difficoltà nel tracciato, ove molto ripido e non pedalabile nè in salita, nè in discesa. Il panorama è già molto appagante nelle radure e, poco dopo il Palazzo rossi (con guglie che ricordano un castello) si torna su asfalto per affrontare la prima salita, piuttosto ripida ma breve, dopo la quale si trova la prima deviazione dal tracciato originario causa frane, si riprende l'asfalto in saliscendi con panorama splendido verso la valle e una variate su sentiero per ritornare su asfalto in salita per la prima sosta con fontana e panificio a Monzuno, prima della ripida salita su asfalto fino a Monte Poggio, tratto su sterrato con panorama passando attraverso il parco eolico del Monte Galletto e discesa su asfalto fino a Madonna dei Fornelli, tipica fine tappa per i camminatori della Via degli Dei. Si prosegue in saliscendi tra asfalto, piacevoli sterrati e sentieri nel bosco, con tratti ripidi in salita (alcuni metri a piedi) e discesa passando sul Monte Bastione e il panoramico Passo del Passeggere, seguito da discesa su asfalto (VD bike) per imboccare la salita non ripida su asfalto principale (a rischio traffico) che porta al Passo della Futa. Dopo la meritata sosta si scende lungo l'asfalto principale verso il campeggio Il Sergente.

Secondo giorno - Passo della Futa-Firenze - 63km - 1740m dsl
Si parte dal camping Il sergente per risalire su asfalto verso il Passo della Futa e girare prima a dx seguendo le indicazioni VD (a piedi) immergendosi nel bosco su sterrata larga e fondo piuttosto regolare con tratti piuttosto ripidi sia in salita che in discesa, con poche radure dalle quali si scorge il panorama in basso, molto divertente e con alcuni tratti tecnici, soprattutto in discesa, si riprende al Passo dell'Osteria Bruciata una sterrata più facilmente pedalabile e, dopo il Monte Alto, inizia la prima lunga discesa su sentiero nel bosco con fondo in terra e roccia, tecnico e divertente fino a Sant'Agata, ove si riprende l'asfalto e i panorami mozzafiato verso San Piero a Sieve. In pieno paese si sale a dx su asfalto ripido (VD) che diventa stretta sterrata fino al Castello del Trebbio, dopo il quale si scende a sx su stretto asfalto per risalire subito dopo l'attraversamento della strada principale su strada prima asfaltata e poi sterrata e sentiero ripidi fino a sbucare davanti all'abbazia di Montesenario, riprendere il sentiero e salire ancora fino al Santuario dell'Addolorata di Montesenario, ottima area di sosta con fontana e bar. Si scende su sterrato, asfalto e poi ancora sterrato che si apre su una cresta collinare con spendido paesaggio (e a dx è visibile nella conca il traguardo Firenze) con dolce saliscendi, seguito da una salita su sentiero molto ripido con tratti a spinta fino a Poggio Pratone, ultima cima dalla quale si scende su sentieri e sterrate per finire sull'asfalto secondario che conduce alla periferia NordEst di Firenze. Si procede verso il centro per terminare la Via tra ciclabili e strade strette.
Per ritornare a Bologna noi scegliamo Flixbus, a mezz'ora dal centro, che però in alta stagione non trasporta biciclette, altrettanto difficile è trovare il treno IC, visto che sulle Frecce non si trasportano bici.

sabato 24 giugno 2023

Camporosso - Val Bartolo - Capin di Levante - Monte Goriane - Capin di Ponente - CAI403 - Oltreacqua - Ratece

24-06-23
51 km – Asfalto 50% - Sterrato 30% - Sentieri 20%; Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: medio impegnativo; Dislivello 1530m
Percorso con salita su sterrato e sentiero a a spinta fino nei pressi del Monte Goriane, saliscendi pedalato fino alla cima del monte, discesa su sterrata e successivo sentiero di media difficoltà...

sabato 17 giugno 2023

Crespano del Grappa - Mulattiera del Covolo CAI105 - Monte Grappa - Sent. CAI156 - Sent. delle Meatte CAI152 - Sent. CAI153

17-06-23
30 km – Asfalto 20% - Sterrato 40% - Sentieri 40%; Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo; Dislivello 1530m
Percorso con salita su sterrata ripida (Covolo), saliscendi attorno alla cima del Monte Grappa, discesa su sentiero con risalita ripida sul magnifico sent. delle Meatte, discesa sull'esposto sentiero fino al bosco e semplice discesa su largo sentiero.
Si parte da Crespano sul Grappa per salire quasi subito sulla sterrata stretta Mulattiera del Covolo CAI105, alternativa alle due asfaltate che portano alla cime del Monte Grappa. Sconnessa e piuttosto ripida è tutta pedalabile e immersa nel bosco fino in prossimità della cima, ove si sale su asfalto con splendido panorama sulla pianura per poi proseguire su sentiero CAI156 in saliscendi e poi decisamente in discesa su fondo roccioso e erboso nel tratto finale, per poi risalire sul Sent. delle Meatte CAI152, di solito molto frequentato da pedoni in piena stagione. Molto ripido con alcuni tratti a spinta è famoso per le gallerie scavate nella roccia e il panorama strepitoso, esposto ma molto largo. Dopo il ponte tibetano della via ferrata si prosegue ancora per poche centinaia di metri per scendere a dx in direzione S.Liberale sul sentiero CAI153, serpente bianco su sfondo verde vedendolo dall'alto, traccia rocciosa con pietre mosse, piuttosto esposto ma non troppo stretto, che da metà in poi si allarga ed entra nel bosco, diventando un largo tracciato con fondo a tratti irregolare. Poche possibili alternative per chiudere l'anello su asfalto da Valle S.Liberale.
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