20-06-2015
30km, 60% asfalto-40% sterrato, un tratto molto impegnativo con fondo irregolare, single-track S1, Dislivello 1000m.
Si tratta di una variante del giro dell'anno scorso.
Si parte dal centro di Gemona, si imbocca via dei cappuccini (indicazione Monte Cuarnan), si continua su Via Gleseute, al termine del borgo si prosegue a dx attraverso il piccolo guado e si inizia a salire su sterrato fino a Sella S.Agnese (4km). Si prende a dx e si mantiene la sx sulla strada dissestata per 300m, poi si imbocca il sentiero che sale a sx (5,2km), bivio a dx e poi bivio a sx su delle salite con pendenza importante e fondo difficile, per poi ridiscendere in una radura. Su strada sterrata e cementata si prosegue fino al forte M.Ercole (7km) che vale una breve visita. Si scende sulla via principale per 700m e all'incrocio si prende la salita a sx. Prima sterrato e poi acciottolato di media pendenza, si supera una galleria ed un tornante e a 10km si imbocca un sentiero a sx tra i castagni. La vera difficoltà del percorso è nel successivo km di salita molto ripida e con fondo cedevole, da scalatore. In cima al Cumieli ci si può riposare su un prato con un bel panorama sul Tagliamento. Si ridiscende proseguendo sul prato e scendendo da un single-track S1 con radici e fondo argilloso che è scivoloso se umido, si prosegue a dx verso Sella S.Agnese (13km). Si prosegue a sx come all'andata, si segue la strada sassosa di sx per scendere verso Rivoli Bianchi lungo una discesa di ghiaia e grossi ciottoli insidiosi. Si attraversa l'enorme lingua di ghiaia e si raggiunge Venzone attraverso Strada Marsuris e a dx per Strada dei Celti. A Venzone breve pausa, si rientra a Gemona attraverso il nuovo tratto della CAAR, tra Ospedaletto e Gemona si sale a sx sulla salita dopo l'indicazione per il campeggio, si svolta a sx e all'incrocio a T si svolta a dx in direzione Monte Cuarnan, si sale per 14 tornanti e si svolta a sx sul tornante per scendere sulla carrareccia di grossi ciottoli fino al guado dell'inizio del giro, sx verso Gemona.
LINK TRACCE FOTO FILMATI
giovedì 25 giugno 2015
lunedì 22 giugno 2015
Carnia - Tugliezzo - Rifugio Franz - Cuel Lunc - Borgo Cros - Povici di Sotto - Resiutta - Moggio - Campiolo
13/06/2015
33km, 30% asfalto-70% sterrato, molto impegnativo per presenza frane, single track S1/S2 a tratti non ciclabile, 1140m dislivello
Si parte dal parcheggio di Carnia vicino alla stazione, si passa davanti alla Stazione stessa, si passa sotto la Pontebbana e si sale verso Tugliezzo sull'asfalto, una serie di tornanti stretti e pendenza media. Il primo centro abitato che si incontra è Tugliezzo, dopo l'ultima casa si prende la prima carrareccia a dx in direzione Ricovero Franz, che inizia con rampe in cemento con pendenza superiore al 20%, intervallate a sterrato abbastanza compatto. Il bosco si fa sempre più fitto e negli ultimi km si trova qualche breve falsopiano per prendere fiato. Il ricovero è accogliente e ci ripara da un temporale iniziato nell'ultimo tratto di salita. La discesa è piuttosto insidiosa soprattutto con il fondo bagnato. Si ritorna in breve e Tugliezzo, si svolta a dx su asfalto e si scende leggermente per poi risalire fino a Stavoli Polide e una stalla oltre la quale inizia lo sterrato alternato a sentieri (simbolo bianco-rosso), seguire direzione Povici.
Si alternano piacevoli sentieri nel bosco ad alcuni più tecnici ed esposti su roccia a situazioni meno agevoli. In particolare ad oggi si incontrano 4 frane di cui l'ultima ha trasformato il fianco della montagna in un ghiaione largo diverse centinaia di metri. Un'altra sessione di bici-alpinismo. Il primo borgo abitato è Borgo Cros, in cui si trova un bivio a T con Povici di Sopra a dx e Povici di sotto a dx. Meglio non fare come noi che poi abbiamo dovuto fare dietrofront, quindi seguire il sentiero di sx per Povici di Sotto. Sentiero ripido e ricco di tornanti stretti S1/S2, tecnico ed estremamante divertente e in breve si passa su un ponte sospeso per arrivare a Povici di Sotto, Resiutta (pausa birra e polletto, super). Da qui si segue l'itinerario consigliato della CAAR (Ciclabile Alpe Adria), cioè Moggio, Campiolo, Carnia, già descritto nel post di agosto 2014.
33km, 30% asfalto-70% sterrato, molto impegnativo per presenza frane, single track S1/S2 a tratti non ciclabile, 1140m dislivello
Si parte dal parcheggio di Carnia vicino alla stazione, si passa davanti alla Stazione stessa, si passa sotto la Pontebbana e si sale verso Tugliezzo sull'asfalto, una serie di tornanti stretti e pendenza media. Il primo centro abitato che si incontra è Tugliezzo, dopo l'ultima casa si prende la prima carrareccia a dx in direzione Ricovero Franz, che inizia con rampe in cemento con pendenza superiore al 20%, intervallate a sterrato abbastanza compatto. Il bosco si fa sempre più fitto e negli ultimi km si trova qualche breve falsopiano per prendere fiato. Il ricovero è accogliente e ci ripara da un temporale iniziato nell'ultimo tratto di salita. La discesa è piuttosto insidiosa soprattutto con il fondo bagnato. Si ritorna in breve e Tugliezzo, si svolta a dx su asfalto e si scende leggermente per poi risalire fino a Stavoli Polide e una stalla oltre la quale inizia lo sterrato alternato a sentieri (simbolo bianco-rosso), seguire direzione Povici.
Si alternano piacevoli sentieri nel bosco ad alcuni più tecnici ed esposti su roccia a situazioni meno agevoli. In particolare ad oggi si incontrano 4 frane di cui l'ultima ha trasformato il fianco della montagna in un ghiaione largo diverse centinaia di metri. Un'altra sessione di bici-alpinismo. Il primo borgo abitato è Borgo Cros, in cui si trova un bivio a T con Povici di Sopra a dx e Povici di sotto a dx. Meglio non fare come noi che poi abbiamo dovuto fare dietrofront, quindi seguire il sentiero di sx per Povici di Sotto. Sentiero ripido e ricco di tornanti stretti S1/S2, tecnico ed estremamante divertente e in breve si passa su un ponte sospeso per arrivare a Povici di Sotto, Resiutta (pausa birra e polletto, super). Da qui si segue l'itinerario consigliato della CAAR (Ciclabile Alpe Adria), cioè Moggio, Campiolo, Carnia, già descritto nel post di agosto 2014.
08/08/2020
Variante: discesa da rif.Franz lungo il CAI 701, discesa a Resiutta lungo nuovo trail, rientro lungo nuova ciclabile e variante sterrata.
29km, Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo; Dislivello 1140m
Sentieri in parte rovinati dall'acqua e in altri punti non ciclabili.
Dal rif.Franz si segue il segnavia CAI e il cartello per Tugliezzo, S2 con rocce instabili. La seconda discesa si imbocca prima del Borgo Cros, lungo la discesa su rampe cementate, chiara traccia che scende a sx dopo una sere di tornanti. Trail S1/S2 con tratti esposti e non completamente ciclabile, si sbuca in paese a Resiutta.
Cercivento - Monte Zoufplan - Panoramica delle Vette - Ravascletto
06/06/2015
30km, 50% asfalto-50% sterrato, molto impegnativo, sentiero poco ciclabile, 1400m dislivello
Si parte dal municipio di Cercivento, si scende qualche centinaio di metri e si prende la salita asfaltata a sx, la pendenza è decisa e quasi costante, si sale in mezzo al bosco. La strada diventa sterrata dopo circa 10km e si sale ancora con fondo piuttosto sconnesso, ma il panorama distrae e fa dimenticare parte delle fatiche. Si arriva dopo 11km al Monte Tenchia e si sale ancora fino alla quota massima, a 16km, poco al di sotto dell'osservatorio "a pallone" del Monte Zoufplan. Da qui si scende leggermente verso dei laghetti e si imbocca un sentiero per metà non ciclabile, anche a causa di un paio di frane. Si rimane circa in quota per 5km su sentiero che mano a mano diventa più ciclabile, fino ad arrivare alla Panoramica delle Vette asfaltata, che sale leggermente per rimanere in quota. Noi invece scendiamo a valle lungo la liscia pista asfaltata fino a Ravascletto.
30km, 50% asfalto-50% sterrato, molto impegnativo, sentiero poco ciclabile, 1400m dislivello
Si parte dal municipio di Cercivento, si scende qualche centinaio di metri e si prende la salita asfaltata a sx, la pendenza è decisa e quasi costante, si sale in mezzo al bosco. La strada diventa sterrata dopo circa 10km e si sale ancora con fondo piuttosto sconnesso, ma il panorama distrae e fa dimenticare parte delle fatiche. Si arriva dopo 11km al Monte Tenchia e si sale ancora fino alla quota massima, a 16km, poco al di sotto dell'osservatorio "a pallone" del Monte Zoufplan. Da qui si scende leggermente verso dei laghetti e si imbocca un sentiero per metà non ciclabile, anche a causa di un paio di frane. Si rimane circa in quota per 5km su sentiero che mano a mano diventa più ciclabile, fino ad arrivare alla Panoramica delle Vette asfaltata, che sale leggermente per rimanere in quota. Noi invece scendiamo a valle lungo la liscia pista asfaltata fino a Ravascletto.
Aggiornamento 21/07/2024
Il sentiero dal Monte Zoufplan al Monte Valsecca è quasi tutto pedalabile, tranne poche rampe e la discesa-salita ripide in corrispondenza di una frana. Fondo erboso e poco ghiaioso, in questo periodo pulito e falciato. La discesa avviene seguendo i sentieri di taglio della strada, in parte nel bosco molto fluidi, in parte carrareccia stretta e dissestata (ex sentieri devastati dai boscaioli di Vaia), meno divertente con poche curve.
mercoledì 3 giugno 2015
Tramonti di sotto -Ombrena - Redona - Chievolis - Crovesteit - Selva - Diga del Ciul - Frasseneit - Tramonti di Sopra
30/05/2015
42km, 50% asfalto-50% sterrato, impegnativo, single track S1/S2 poco ciclabile, 700m dislivello
Definirei questo giro una sessione di Bici-Alpinismo. Si parte dal parcheggio all'esterno del campeggio di Tramonti di Sotto, si prende la SP asfaltata verso il lago di Tramonti, si svolta a sx in direzione Ombrena e si sale sull'asfalto in mezzo al bosco su una stradina quasi abbandonata. La stradina diventa sterrata e si segue il sentiero bianco-rosso che passa dietro a un rustico. La traccia non è ben definita tra ortiche e rovi, ma si scende fino a trovare un sentiero migliore che sale e scende in mezzo al bosco. Si scende dunque fino a Redona per attraversare la diga e salire attraverso Faidona, Tamarat e Chievolis. Continuare sulla principale in direzione Selva, pendenza importante per i primi 2 tornanti, poi diminuice. Si svolta a dx sempre su asfalto in direzione Case Crovesteit, la strada diventa sterrata e si sale ai borghetti di Staligial e Zouf, due chicche che ricordano molto Frisanco e Poffabro. La stradina termina, si segue un sentiero nel prato in cima alla collina che scende e, dietro a un rudere, si perde in mezzo al bosco. E'sufficiente puntare allo stallo che si intravede in basso e scendere a piedi sul pendio ripido con qualche difficoltà. sotto si incontra una strada asfaltata. Si può fare una variante sulla diga di Selva, ma l'obbiettivo è attraversare le 2 gallerie di servizio della diga di Ciul. Necessario: un'ottima pila frontale, un kway e zero problemi di ansia o claustrofobia. Nonostante il fondo asfaltato in buono stato, le gallerie sono lunghe oltre 1,5km l'una, buie, strette, umide e piove dall'alto. Meraviglioso. Ancora due pedalate e si passa sul coronamento della diga di Ciul. La strada termina, ci si trova davanti a due sentieri, si prende quello a dx. Continua il bici-alpinismo, a causa dei sassi sporgenti su pendenze importanti. Circa la metà del sentiero fino a Tramonti di Sopra sarà percorsa a piedi. L'erba è tagliata, ma un gran numero di frane e l'ambiente selvaggio si sono ripresi il possesso della valle. Dopo il borghetto di ruderi di Frasseneit di Sopra si trovano i resti di una carrareccia con tanto di paracarri in pietra, d'altronde qui la gente ci abitava e c'era anche una piccola scuola. Si scende verso il corso del Meduna e se ne intravedono le acque smeraldine, nominate da una rinomata pubblicazione turistica inglese come uno tra i migliori luoghi in Europa per fare il bagno in luoghi selvaggi. Si prosegue ancora su saliscendi non sempre ciclabili e si arriva a Tramonti di Sopra. Da qui si scende su asfalto fino al campeggio. Sosta veloce al ristorantino del camping, ottimi ed abbondanti le tagliatelle al ragù di cinghiale e l'arrosto al cabernet.
42km, 50% asfalto-50% sterrato, impegnativo, single track S1/S2 poco ciclabile, 700m dislivello
Definirei questo giro una sessione di Bici-Alpinismo. Si parte dal parcheggio all'esterno del campeggio di Tramonti di Sotto, si prende la SP asfaltata verso il lago di Tramonti, si svolta a sx in direzione Ombrena e si sale sull'asfalto in mezzo al bosco su una stradina quasi abbandonata. La stradina diventa sterrata e si segue il sentiero bianco-rosso che passa dietro a un rustico. La traccia non è ben definita tra ortiche e rovi, ma si scende fino a trovare un sentiero migliore che sale e scende in mezzo al bosco. Si scende dunque fino a Redona per attraversare la diga e salire attraverso Faidona, Tamarat e Chievolis. Continuare sulla principale in direzione Selva, pendenza importante per i primi 2 tornanti, poi diminuice. Si svolta a dx sempre su asfalto in direzione Case Crovesteit, la strada diventa sterrata e si sale ai borghetti di Staligial e Zouf, due chicche che ricordano molto Frisanco e Poffabro. La stradina termina, si segue un sentiero nel prato in cima alla collina che scende e, dietro a un rudere, si perde in mezzo al bosco. E'sufficiente puntare allo stallo che si intravede in basso e scendere a piedi sul pendio ripido con qualche difficoltà. sotto si incontra una strada asfaltata. Si può fare una variante sulla diga di Selva, ma l'obbiettivo è attraversare le 2 gallerie di servizio della diga di Ciul. Necessario: un'ottima pila frontale, un kway e zero problemi di ansia o claustrofobia. Nonostante il fondo asfaltato in buono stato, le gallerie sono lunghe oltre 1,5km l'una, buie, strette, umide e piove dall'alto. Meraviglioso. Ancora due pedalate e si passa sul coronamento della diga di Ciul. La strada termina, ci si trova davanti a due sentieri, si prende quello a dx. Continua il bici-alpinismo, a causa dei sassi sporgenti su pendenze importanti. Circa la metà del sentiero fino a Tramonti di Sopra sarà percorsa a piedi. L'erba è tagliata, ma un gran numero di frane e l'ambiente selvaggio si sono ripresi il possesso della valle. Dopo il borghetto di ruderi di Frasseneit di Sopra si trovano i resti di una carrareccia con tanto di paracarri in pietra, d'altronde qui la gente ci abitava e c'era anche una piccola scuola. Si scende verso il corso del Meduna e se ne intravedono le acque smeraldine, nominate da una rinomata pubblicazione turistica inglese come uno tra i migliori luoghi in Europa per fare il bagno in luoghi selvaggi. Si prosegue ancora su saliscendi non sempre ciclabili e si arriva a Tramonti di Sopra. Da qui si scende su asfalto fino al campeggio. Sosta veloce al ristorantino del camping, ottimi ed abbondanti le tagliatelle al ragù di cinghiale e l'arrosto al cabernet.
Iscriviti a:
Post (Atom)