mercoledì 26 luglio 2017

Sella Nevea - Rifugio Gilberti - Sella Prevala - Casera Pecol

22-07-2017
21km pedalabili - Asfalto + meccanizzato 50%; sentiero 50% - Dislivello 1200+ e 1900-  molto impegnativo
Giornata dedicata al NOF (Nevee Outdoor Festival) con le migliori discese del comprensorio; si parte da Piani di Là per affrontare i primi 500 metri in salita sulla strada della Val Raccolana. Giunti alla stazione di partenza dell'ovovia si sale meccanizzati fino al Rifugio Gilberti, da lì tramite cabinovia fino a Sella Prevala a 2.108 metri. Inizia la discesa della mulattiera Povez, ripida e pietrosa, ma affascinante e con un panorama assolutamente lunare. Difficoltà S2+. La lunga discesa copre 1000 metri di dislivello attraversando diverse tipologie di fondo, mulattiera, bosco e prati. Si giunge così al piazzale di Sella Nevea da dove si raggiunge l'imbocco della salita (asfaltata) per i piani di Montasio. La salita particolarmente ripida nei primi chilometri, si addolcisce successivamente per coprire i 400 metri di dislivello. Si giunge alla malga di casera Pecol da dove si prende il sentiero 622 (difficoltà S1+) che nonostante qualche passaggio esposto e un attraversamento di un rio è tutto ciclabile. Giunti al paese di Piani di Là si attraversano le sue strette vie per imboccare un sentierino (no segnalato) all'altezza di una fontanella che ci riporta in val Raccolana.
Si ringrazia per la compagnia i gruppi FreE Ul BiKeRs mtb e Lasko Pivo Mtb.


venerdì 21 luglio 2017

Attimis - Subit - Prossenicco

20-07-2017
41km - Asfalto 50% - Sterrato 50%, medio impegnativo. Dislivello 1200m
Percorso più articolato rispetto al precedente dell'anno scorso che trovate qui.
Partenza dal campo sportivo di Attimis, si percorre la salita per Porzus nota per il passaggio del giro d'Italia 2016; la salita ben asfaltata si presenta costante, riservando solo degli strappi dopo aver attraversato l'abitato di Porzus. Giunti in sommità a m. 915 si prende a sinistra la strada parzialmente dissestata che scende al bivio per Subit dove, si continua a destra verso l'abitato di Prossenicco. E' una lunga e tranquilla discesa tra i silenzi dei boschi in un ambiente particolarmente suggestivo e lontano dalle nostre realtà. Giunti a Prossenicco, obbligo una tappa all'osteria del centro e al successivo agriturismo e la visita alla "cucina nera", si prende, all'altezza del monumento, la carrareccia che scende al Rio Legrada; la stradina è caratterizzata da pietraie mosse, c'è una piccola frana che si attraversa comodamente a piedi; giunti al guado del rio, ponticello in pietra, si risale la carrareccia dapprima con strappi faticosi e poi sempre meno ripida fino a sbucare al vecchio casello del confine di stato. Svoltando a destra sulla strada asfaltata si percorre Pian delle Farcadizze fino alla Bocchetta di San Antonio e poi a destra ancora un po' di salita fino al bivio di quota 915 attraversato all'andata.
Intrapresa la discesa, prima di arrivare in paese una deviazione sulla destra ci permette di scendere a Porzus per un divertente single track; giunti a Porzus, cercato inutilmente un sentiero che scenda ad Attimis, l'ora tarda ci costringe a scendere per asfalto fino al parcheggio.


Camporosso - Val Bartolo - Monte Acomizza - sentiero Arlecchino

15-07-2017
21km - Asfalto 30% - Sterrato 70%, medio impegnativo. Dislivello 1200m
Percorso con parte in comune rispetto a quello che trovate qui. Grazie a FrEe Ul BiKeRs per l'ospitalità e per la descrizione seguente.
Attraverso la Val Bartolo si sale all'Acomizer Alm. Si scende lungo il sentiero 508 fino a Ricovero Cima Muli (diff. single trail S1). Si prosegue in discesa lungo la ripida sterrata verso Camporosso. Lasciati sulla sinistra dei ruderi si scende ancora su pista forestale superando un primo bivio. Breve risalita e poi si gira a sinistra abbandonando la discesa (508). Si sale sul costone direzione SE e con brevi strappi si giunge al termine della carrareccia (ometto in pietra). Si lascia sulla sinistra uno stavolo fino ad incrociare il sentiero Julius Kugy. Lo si segue verso sinistra e con divertenti saliscendi si sbuca esattamente all'inizio della strada per la Val Bartolo (Sentiero Arlecchino diff. single trail S1/S2).



martedì 11 luglio 2017

Grimacco - Monte San Martino - Topolo'

06-07-2017
18km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, Medio impegnativo. Dislivello 750m.
Variante del percorso che trovi qui Proponiamo una via di salita diversa e più confortevole. Partendo da Clodig si ridiscende verso Liessa salendo in paese in direzione della chiesa. Si sale prima a Grimacco Inferiore e poi a Grimacco Superiore per poi prendere la strada che conduce al passo San Martino. Fin qui la salita è dolce e completamente asfaltata. Superata la sella, prima della discesa verso Cepletischis, si prende la strada bianca che sale a destra verso il Monte San Martino. La salita non è particolarmente ripida, ma il fondo insidioso e sconnesso ne accentua la difficoltà. Verso la metà della salita si raggiunge un bivio. Proseguire dritti verso la Chiesetta di San Martino. Verso la cima la strada diventa più stretta ed il fondo peggiora. Arrivati alla Chiesa di San Martino si può raggiungere a piedi la cima.
Si ridiscende per l'ultimo tratto di salita fino ad incrociare la strada bianca che attraverso un falsopiano ci porta alla Bocchetta di Topolò; giunti al quadrivio di sentieri prendiamo quello che ci porta a Topolò. La presenza di sassi e di rovi rende la discesa impegnativa, ma il sentiero risulta totalmente ciclabile per i discesisti più esperti. Giunti a Topolò e visitato questo magnifico Borgo si scende per asfalto fino a Clodig.


mercoledì 5 luglio 2017

Piani di Là - Sella Nevea - Malga Montasio - Rifugio Giacomo di Brazzà - CAI 622

01-07-2017
19km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, Medio impegnativo. Dislivello 1100m.
Il percorso è in parte di asfalto e in parte tra sterrato e rampe in cemento con pendenze impegnative. Ultimo tratto in salita anche con fondo sconnesso, quasi completamente ciclabile fino al Rifugio Brazzà. Discesa su sentiero suggestivo.
Partenza da Piani di Là, l'inizio della salita sulla strada Chiusaforte-Salla Nevea.
Si parte da Piani di Là per evitare la noiosa e rischiosa salita su asfalto a fine giro, si sale sulla provinciale con tanto di gallerie non illuminate fino in centro a Sella Nevea, si prende la strada asfaltata e cementata a sx che porta verso Malga Montasio, con alcuni tratti ripidi ma mai eccessivi e panorama mozzafiato. All'arrivo sull'altopiano si devia a dx su sterrata verso il rifugio di Brazzà, arroccato in bella vista sotto Cima di Terra Rossa e Jof di Montasio. Una breve ma intensa salita con rampe a tratti cementate e si raggiunge la meta, panorama top. Breve pausa e si ridiscende dalla stessa via fino alla sovraffollata Malga Montasio, meritatamente famosa e frequentata da ogni sorta di turisti. Uscendo dal parcheggio della stessa si prende la prima sterrata a dx che scende fino ad un incrocio con tabellato Piani di Là, il CAI622 (S1). Facendo molta attenzione agli altri escursionisti si scende su fondo compatto e perlopiù largo nel bosco, aghi di pino e pigne sono le uniche insidie. Primo tratto velocissimo con tratti rettilinei interrotti da tornanti larghi, poi un po' più divertente con alcune varianti e, verso 2/3 del percorso, pure fondo ghiaioso con breve tratto di ferrata, completamente ciclabile. Si stringe verso la fine diventando ancora più piacevole, sempre immerso nel bosco. Si sbuca improvvisamente in paese.

Variante (23/07/2020)
24km - Asfalto 30% - Sterrato 70%, Medio impegnativo. Dislivello 1300m.
Salita alternativa seguendo parte del Giro delle Malghe (descritto tra i percorsi promossi dalla Regione) e continuazione oltre il Rifugio di Brazzà sul sentiero in avvicinamento al Jof di Montasio (per metà ciclabile) fino all'incrocio che riporta giù alla Malga Montasio.
Si parte stavolta da Sella Nevea (ma meglio partire da Piani di Là come nel precedente, magari seguendo la strada secondaria che fa evitare il trasffico della provinciale fino ai tornanti, più ripida per alcuni tratti ma più sicura) e si sale fino alla caserma della Finanza/Soccorso alpino, si svolta a sx e si sale sulla mulattiera, non molto ripida e, quando gli abeti lo permettono, molto panoramica, si raggiunge in breve l'asfalto che si evita svoltando a dx su sentiero ripido ma ciclabile con indicazione R.Di Brazzà. Si scende solo per quattro schianti di abeti facilmente superabili e si raggiunge dopo pochi minuti la sterrata delle malghe, che sale a sx, con media pendenza prima e in saliscendi poi, passando per C.ra Barboz e C.ra Larice, con pascoli annessi e un panorama maestoso in tutte le direzioni. L'altopiano presenta diverse sterrate per l'esplorazione, la migliore sale verso il rifugio di Brazzà, arroccato in bella vista. Breve ma intensa fatica, si prosegue oltre il rifuglio sul sentiero che sale e, all'incrocio a sx verso Jof di Montasio. Per metà ciclabile con pendenze non sempre eccessive, ma fondo insidioso, poi sentiero alpinistico con bici a spalla per superare i gradoni fino ai massi franati dal Jof, ove si trova l'incrocio per salire o scendere alla Malga. Dapprima ghiaioso e instabile, poi più prativo, con decine di varianti tra cui poter scegliere, non del tutto ciclabili. Se si va a sx si supera il corso del torrente Montasio e si raggiungono i pascoli sempre frequentati dagli amati quadrupedi. Malga Montasio sempre gremita, un plauso alla loro gestione esemplare. La discesa è la medesima della precedente, molto divertente.