sabato 18 settembre 2021

Dordolla - Bevorchians - Forca Zouf di Fau - CAI435 - Monte Flop - CAI437 - Foran da la Gjaline - Rif.grauzaria - Sent. Fassoz

18/09/2021
Km 21 - Asfalto 20% - Sentieri 30% - Sterrato 50%; condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo; Dislivello 1200 m
Percorso cicloalpinistico con salita su asfalto e sterrato fino alla Forca Zouf di Fau, da cui si prende il sentiero CAI435 parzialmente ciclabile fino alla sella che porta al Monte Flop in andata e ritorno, si prosegue per il Foran da la Gjaline in cui si prende l'impegnativo CAI437 fino al Rifugio Grauzaria e si prosegue fino all'incrocio di sentieri in cui si prende a dx il Sent.Fassoz che porta a valle.
Si parte nei pressi di Dordolla per risalire l'asfalto della val d'Aupa fino all'abitato di Bevorchians, all'incrocio si sale a sx su asfalto più ripido che supera il paese e poi diventa sterrato con tratti a pendenza impegnativa per circa 7km, leggera discesa e all'incrocio si risale più dolcemente a sx fino all'imbocco del CAI435 alla Forca Zouf di Fau, circa 1,5km più avanti. Si sale leggermente a dx seguendo il cartello Ric.Mestri su sentiero molto ripido nel bosco, al limite della pedalabilità per 600m, poi a sx per sbucare su un incrocio in cui si sale ancora dritti, pedalando sempre meno. Dal bosco si passa alla roccia e si apre il panorama e si alterna la spinta fino alla sella che si apre verso la valle del Rio Fontanaz, di fronte al Monte Grauzaria. Si prosegue pochi metri in discesa e si prende a sx il sentiero in costa che prima in piano e poi in salita porta alla vicina cima del Monte Flop, quasi del tutto a spinta tra i pini mughi e su fondo molto sconnesso su prato e rocce. Gli ultimi metri si fanno solo a piedi fino alla cima (1715m) per poi ridiscendere e, sulla sella, percorrere poco più di metà del sentiero panoramico e sconnesso dell'andata in bici. Si riguadagna il precedente CAI435 e si prosegue in discesa con brevi tratti in saliscendi su fondo roccioso e di medio-alta difficoltà fino al Foran da la Gjaline, incrocio di sentieri in cui si prosegue dritti sul CAI437, più impegnativo con gradoni su pietra e tratti scavati. Ci si addentra nel bosco con fondo simile e rocce sporgenti, si alternano tornanti mai troppo stretti a gradoni e si raggiunge il Rif.Grauzaria. Si prosegue oltre su roccia, sentiero altrettanto impegnativo lungo il torrente con alcuni guadi. Continua ad essere panoramico fino a quando la vegetazione sale e ci si immerge nel bosco, fino a raggiungere l'incrocio dopo circa 2km con 3 sentieri, si prende quello di dx, Sentiero Fassoz, per salire leggermente...
ALTERNATIVA
All'incrocio, invece di prendere il Sent.Fazzos, si può scendere proseguendo dritti su traccia (CAI437) un po' più larga e dritta, di media pendenza su fondo morbido da bosco e pochi cambi di direzione. Man mano che si scende la traccia si allarga e diventa più fluida e veloce, molto semplice. Sbuca sull'asfalto che scende alla provinciale della Val d'Aupa a pochi km a Nord di Dordolla.

sabato 11 settembre 2021

Ravascletto - Monte Arvedis - Malga di Claupa - Malga Meleit - Malga Tamai - Malga Pozof - CAI170 - Rif. Stella Alpina

11/09/2021
Km 23 - Sentieri 50% - Sterrato 50%; condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo; Dislivello 760 meccanizzato + 1.070 m
Percorso cicloalpinistico con salita in funivia da Ravascletto al "cubo" dello Zoncolan, salita quasi totalmente a spinta alla cima Tamai, breve discesa tecnica a forcella Arvenis, risalita con portage fino a Cima Arvenis e discesa a Malga Claupa; lungo traverso su sentiero fino a Malga Meleit, risalita a Malga Tamai e poi al passo, Malga Pozof e discesa sul sentiero CAI170 prima e downhill dal Rifugio Stella Alpina.
Si sale immediatamente con la funivia dal parcheggio di Ravascletto fino al suo arrivo, si percorre la carrareccia che porta a sella Zoncolan, oltrepassandola e proseguendo verso il Monte Tamai (m.1.970) che si raggiunge spingendo su pista da sci; breve discesa su single track fino a forcella Arvenis e risalita con portage fino alla Cima Arvenis (m. 1968). La prima parte della discesa ricalca la salita, qualche tratto a piedi per iniziare, poi diventa un flow scorrevole, in cui fare attenzione nei tratti maggiormente scavati. Giunti a Malga Claupa si scende verso il torrente per risalire il sentiero con pendenze pedalabili.
Si giunge a Malga Meleit aggirando Punta Bella e, dopo una rigenerante sosta, si sale per le rampe cementate e sterrato fino a a Malga Tamai.
Raggiunta sella Zoncolan si scende verso Ovaro cercando di tagliare i tornanti e prima della galleria si prende a destra una strada sassosa e smossa che porta a malga Pozof. In prossimità della malga, sulla destra, si stacca il sentiero CAI170 che con un flow divertente (S1) e qualche rilancio porta fino ad un bivio a quota 1.400 dove su un albero sono riportate le frecce; si prosegue diritti risalendo parte a piedi ed attraversando un ponticello in legno, giungendo poi in una strada bianca che scende al rifugio Stella Alpina; al rifugio in prossimità di un tombino si prosegue dritti nel bosco; ha inizio un downhill con fondo ripidissimo ma attenuato dagli aghi di pino, non segnalato ma comprensibilmente intuitivo che riporta al campo sportivo di Ravascletto.

Alternativa intermedia: Dopo la discesa da Monte Tamai, all'incrocio dei sentieri, si prende il sentiero in discesa a dx invece di salire al Monte Arvedis, in saliscendi si prosegue su roccia e terra, con alcuni passaggi tecnici di media difficoltà, poi in discesa con ultima parte su tornanti molto stretti e ripidi con gradini franati, fino ad Malga Arvenis Alta, da cui su sterrata in discesa si raggiunge Malga Claupa. Il dislivello pedalato scende a 770m.


sabato 4 settembre 2021

Piani di Qua - Sella Nevea - Rif. Gilberti - Sella Prevala - CAI636 - Giro delle Malghe - Malga Montasio - CAI622

04-09-2021
Km 30 - Asfalto 30% - Sterrato 30% - Sentieri 40%,  Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo; Dislivello 730meccanizz+1100m
Percorso cicloalpinistico con salita su asfalto fino alla funivia di Sella Nevea, arrivo al Rif. Gilberti e salita quasi totalmente a piedi fino a Sella Prevala, ulteriore salita ripida fino a Sella Leupa per scendere su sentiero roccioso, sconnesso e ghiaioso CAI636 fino a Sella Nevea, risalita su sterrata lungo il giro delle Malghe fino all'altopiano di Montasio, discesa fino a Piani di Qua lungo il fluido e non particolarmente tecnico sentiero CAI622.
Si parte da Piani di Sotto, si risale lungo l'asfaltata secondaria parallela alla principale fino a metà salita, dopodiché è necessario pedalare nel traffico, comprese alcune brevi gallerie buie sui tornanti fino alla stazione della funivia del Canin, poco prima dell'abitato di Sella Nevea. Le cabine sono larghe e si sta fino a 3 persone+bici (senza sovrapprezzo) e in breve si raggiunge il paesaggio lunare in cui è immerso il Rifugio Gilberti. Da qui non è più possibile prendere la cabinovia per l'ultimo tratto, quindi ci si gode la meravigliosa vista delle cime sovrastanti e della valle e si prosegue in sella scendendo per poco a dx e risalendo subito su fondo ghiaioso mosso e pendente. Si riesce a pedalare a fatica per poche centinaia di metri per poi dover spingere o portare la bici, con difficoltà di trazione a piedi sulla ripida e cedevole rampa. Alcuni tratti a zig zag e altri di sentiero battuto a tornantini permettono un più agevole incedere, ma la sella non è lontana. Si raggiunge in circa mezz'ora Sella Prevala e si può ammirare lo spettacolo tutto attorno. La cima del vicino Monte forato sovrasta a sx, mentre il percorso sale a dx verso Sella Leupa (che corrisponde all'arrivo della seconda cabinovia), pedalabile al limite.
Da qui inizia la discesa su visibile traccia CAI636 su pietra e ghiaia mobile, con vista mozzafiato (non godibile a pieno a causa della difficoltà del tracciato), di cui la prima parte è a tratti esposta e mediamente impegnativa, poi, dall'inizio della vegetazione, più scalinata e con rocce emergenti e passaggi tecnici, alcuni da superare in velocità, altri sfruttando l'equilibrio. Tornanti abbastanza stretti si alternano a gradoni per un lungo tratto centrale, per poi diventare più fluido man mano che ci si avvicina alla stazione della funivia di Sella Nevea, termine del sentiero. Si attraversa il prato e si riguadagna la strada soprastante, la vecchia caserma della Finanza e inizia la salita del Giro delle Malghe con rampe in cemento ripide alternate a sterrato, tutto pedalabile, con pendenza che diminuisce man mano che si sale. Dopo la prima malga, Casera Cregnedul, il panorama si apre definitivamente ed è meraviglioso, la strada diventa un piacevole saliscendi e porta a Casere Larice e successivamente ai Piani di Montasio, ove si trovano Casere Parte di mezzo e in lontananza in alto si staglia il Rif. Di Brazzà e in piano in fondo la Malga Montasio. Si raggiunge in breve quest'ultima tra i pascoli e, dopo una breve sosta, si scende lungo la sterrata vicina alla malga per imboccare a sx un'altra sterrata più stretta e dissestata che porta alla tabella Piani di Là e al CAI622 (S1). Facendo molta attenzione agli altri escursionisti si scende su fondo compatto e perlopiù largo nel bosco, aghi di pino e pigne sono le uniche insidie. Primo tratto velocissimo con tratti rettilinei interrotti da tornanti larghi, poi un po' più divertente con alcune varianti e, verso 2/3 del percorso, pure fondo ghiaioso con breve tratto di ferrata, completamente ciclabile. Si stringe verso la fine diventando ancora più piacevole, sempre immerso nel bosco. Si sbuca improvvisamente in paese.