29km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, Condizione fisica: medio impegnativo. Difficoltà tecnica: media. Dislivello 1000m
Percorso cicloalpinistico con tratti su ciclabile, tratti su sterrata molto ripida e sentieri, con variante a piedi per vedere da vicino i Lander. Alcune indecisioni nella traccia dovute agli schianti non ancora del tutto puliti.
Si parte dal centro di Arta Terme e su asfalto si prosegue verso Nord sulla secondaria parallela alla statale e, dove possibile, sulla ciclabile FVG8. Conviene proseguire fino ad attraversare - vista l'impraticabilità del sentiero che scende sulla sinistra causa schianti - la statale in corrispondenza del pone pedonale sul fiume e continuare fino a Cercivento, per riattraversare il fiume, scendere a dx e risalire subito a sx a Rivo, ove si prende la ripida cementata a sx che sale verso il Monte Cucco. I primi 2km sono ripidissimi e senza respiro, con una media attorno al 20% e tratti in cui la ruota anteriore non vuole rimanere a contatto con il fondo comunque sempre compatto, poi spiana su sterrato e alterna salite di media pendenza a saliscendi. Poco visibile il sentiero con bollini bianco-rossi che sale ripido sulla dx verso la cime del Monte di Rivo, accanto al Monte Cucco, nel bosco su fondo di aghi, circa 200m di dislivello fino ai ruderi della Casera Cucco, oltre la quale (con la difficoltà di superare una distesa di ortiche alte 80cm) si imbocca un sentiero bollinato che scende verso casera Valmedan. Non è possibile percorrere ad oggi il sentiero fino in fondo causa schianti di alberi risalenti ad un anno fa, ma verso la fine si può imboccare l'unico sentiero che scende a dx verso la sterrata e poi a sx oltre la sbarra fino alla casera, presso la quale si abbandona la bici per salire ai Lander, spettacolare architettura naturale con i suoi campanili, 5min a piedi. Al ritorno si imbocca il sentiero che passa davanti alla casera e con breve saliscendi porta al sentiero CAI408 che scende a Piano d'Arta. Sembra un'autostrada, ripristinato da poco con solo pochi punti in cui si superano facilmente gli schianti, molto divertente e fin troppo veloce. L'ultimo tratto è un po'più tecnico, con fondo sassoso e dissestato, molto piacevole, porta al borgo Il Bant, da cui si scende su asfalto verso Piano d'Arta e Arta Terme.