30-09-2017
30km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, impegnativo. Dislivello 1600m
Percorso nel paradiso dei sentieri, il territorio attorno a Moggio Udinese, in particolare in Val Alba. Salita su asfalto, poi sterrato e ultimo tratto di salita su sentiero (quasi tutto non ciclabile), discesa quasi tutta su single track S1/S2 piacevolissima.
Si parte da Moggio, si sale in direzione Val Aupa su asfalto e dopo 2.5km si svolta a dx in direzione Pradis, salendo su asfalto seguendo sempre la principale. La pendenza è importante, ma con alcuni respiri, che diminuiscono man mano che si sale, rendendo la scalata piuttosto impegnativa. Seguire le indicazioni per la Val Alba e, all'ultimo parcheggio prima del rifugio Vualt si imbocca un sentiero a dx che, prima in falsopiano e dopo un piccolo guado di un torrente in salita ripida, riporta in prossimità del rifugio. Breve pausa e si ricomincia a salire su rampe cementate e asfalto ripido fino ad un rudere di ospedale militare della Grande Guerra. Si aggira il rudere e si sale su un ripidissimo sentiero verso il Cjasut dal Sior. Per la maggior parte della salita non si pedala, ma il panorama e l'ambiente sono molto piacevoli. Il rifugio si raggiunge a breve distanza dalla forcella Forchiadice, che divide Val Alba da Val Aupa. Da qui inizia la discesa, divertentissima e a tratti esposta, un numero imprecisato di tornanti tra pietre e boschi, una giostra. Al bivio si prende il Troi dal Checo a dx. Si sbuca dopo alcuni km a Dordolla e si risale su un sentiero a dx su prati, che tra rampe ripide, discese e ponticelli porta sull'asfalto di Virgulins. Ultimo sentiero dopo pochi metri a dx in direzione Grauzaria. Altra breve giostra e si riprende l'asfalto in discesa fino a Moggio.
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sabato 30 settembre 2017
lunedì 18 settembre 2017
Barcis - Casere di Piancavallo - Casera Montelonga
16-09-2017
39km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, impegnativo. Dislivello 1300m
Percorso su asfalto fino a Piancavallo, breve anello su sterrato tra le casere, poi si continua a salire fino a Casera Montelonga su sterrato e sentieri solo parzialmente ciclabili, discesa veloce su carrareccia.
Si parte dal Lago di Barcis, tramite la passerella sul lato Ovest si attraversa l'immissario, a sx su asfalto e alla prima a dx si sale in direzione Piancavallo. Semplice salita su asfalto con pendenza media per 12km, poi a dx su sterrato in corrispondenza del lago artificiale per affrontare il breve anello del Pian delle More, pittoresco e dolce saliscendi nel bosco e tra i pascoli. Si scende oltre il lago artificiale su asfalto e alla prima a dx si sale decisi su sterrato verso la casera sopra il lago. Una lunga serie di rampe su fondo a tratti mosso e con pendenze vicine al 20% con i giusti respiri. Alcune recenti rampe in cemento facilitano la salita, fino a ridurre la strada a un sentiero molto pietroso immerso nel bosco, con atmosfere da gnomi e fatine. Con l'umido meno della metà del sentiero è ciclabile in sicurezza, ma è cicloalpinismo molto piacevole in continuo saliscendi. Si finisce su una carrareccia che in breve porta alla Casera Montelonga, in cui è doverosa una breve pausa. Molto bella e ben tenuta. Si riparte in saliscendi per qualche km, per poi scendere decisamente, su fondo a tratti sconnesso. Nell'ultimo tratto si seguono le frecce su piccoli cartelli in plastica e si raggiunge velocemente il lago.
39km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, impegnativo. Dislivello 1300m
Percorso su asfalto fino a Piancavallo, breve anello su sterrato tra le casere, poi si continua a salire fino a Casera Montelonga su sterrato e sentieri solo parzialmente ciclabili, discesa veloce su carrareccia.
Si parte dal Lago di Barcis, tramite la passerella sul lato Ovest si attraversa l'immissario, a sx su asfalto e alla prima a dx si sale in direzione Piancavallo. Semplice salita su asfalto con pendenza media per 12km, poi a dx su sterrato in corrispondenza del lago artificiale per affrontare il breve anello del Pian delle More, pittoresco e dolce saliscendi nel bosco e tra i pascoli. Si scende oltre il lago artificiale su asfalto e alla prima a dx si sale decisi su sterrato verso la casera sopra il lago. Una lunga serie di rampe su fondo a tratti mosso e con pendenze vicine al 20% con i giusti respiri. Alcune recenti rampe in cemento facilitano la salita, fino a ridurre la strada a un sentiero molto pietroso immerso nel bosco, con atmosfere da gnomi e fatine. Con l'umido meno della metà del sentiero è ciclabile in sicurezza, ma è cicloalpinismo molto piacevole in continuo saliscendi. Si finisce su una carrareccia che in breve porta alla Casera Montelonga, in cui è doverosa una breve pausa. Molto bella e ben tenuta. Si riparte in saliscendi per qualche km, per poi scendere decisamente, su fondo a tratti sconnesso. Nell'ultimo tratto si seguono le frecce su piccoli cartelli in plastica e si raggiunge velocemente il lago.
lunedì 11 settembre 2017
Paluzza - casera Pramosio
09-09-2017
34km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 1500m
34km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 1500m
Variante del percorso dello scorso anno che si può trovare qui.
Partendo da Paluzza si prende la strada per Treppo Carnico, attraversato il torrente Pontaiba si sale a Zenodis da dove si prende una bella mulattiera che conduce a Naunina dove si prende la panoramica che in costa conduce alla chiesa di San Daniele e alla torre Moscarda. Si prosegue per carrareccia in leggera salita attraversando il rio Paularo e su un bel ponte di legno il rio Moscardo giungendo così ai piedi della salita per Pramosio.
La salita si percorre su una carrareccia dalle pendenze abbordabili fino al rifugio casera Pramosio, poi fino al rifugio Giovanni Morgante da dove iniziano le dure rampe prima in pedrade, poi in cemento ed infine in pietre che portano alla Casera delle Manze ed infine al laghetto Avostanis e alla casera Pramosio Alta.
La prima parte della discesa ripercorre la salita fatta fino alla Casera Pramosio (si possono degustare piatti tipici), poi c'è l'imbarazzo della scelta per i single track sia di sentieristica che di gare; scelgo quelli che tagliano i tornanti fino al guado del rio Moscardo per poi riprendere parte del percorso di andata per tornare a Paluzza.
La salita si percorre su una carrareccia dalle pendenze abbordabili fino al rifugio casera Pramosio, poi fino al rifugio Giovanni Morgante da dove iniziano le dure rampe prima in pedrade, poi in cemento ed infine in pietre che portano alla Casera delle Manze ed infine al laghetto Avostanis e alla casera Pramosio Alta.
La prima parte della discesa ripercorre la salita fatta fino alla Casera Pramosio (si possono degustare piatti tipici), poi c'è l'imbarazzo della scelta per i single track sia di sentieristica che di gare; scelgo quelli che tagliano i tornanti fino al guado del rio Moscardo per poi riprendere parte del percorso di andata per tornare a Paluzza.
lunedì 4 settembre 2017
Gorizia - Monte Calvario - Monte Sabotino
02-09-2017
38km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 900m
38km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, medio impegnativo. Dislivello 900m
Anello carsico con salite su alcune cime attorno a Gorizia tra asfalto, sterrati e semplici sentieri.
Si parte da Gorizia, dal park accanto al ponte sull'Isonzo di viale 20 settembre. Si attraversa il ponte in direzione Monte Calvario, non si imbocca la prima asfaltata a sx che ci sale, ma la successiva sterrata a sx, impegnativa per il fondo cedevole e scivoloso, ma non di estrema pendenza. l'ultimo tratto si riduce a sentiero e sbuca sull'asfalto, che si percorre in leggera salita e subito dopo in discesa lungo il periplo del monte, per poi risalire sull'altro versante fino a un tornante in cui a dx inizia una sterrata bloccata da transenne anti-auto. Si sale in modo deciso con pendenze importanti fino alle 3 croci, oltre le quali si può continuare in cresta fino al monumento ai caduti. Sconsigliamo la breve digressione su una sterrata in discesa, meglio continuare a sx scendendo su asfalto fino poco oltre un incrocio in cui si imbocca a dx un sentiero in discesa che fa parte di una serie di tracciati da Enduro che scendono ovunque da questa modesta altura carsica. Fondo cedevole ma pendenza mai eccessiva. Si riprende l'asfalto sulla strada dell'andata e si prosegue fino all'abitato di Valerisce. a sx su asfalto per tagliare a dx su sterrato in cima alla salita, poi a sx su asfalto fino a Breg, a dx su sterrato tra vigneti, ciliegi e fichi, in salita fino a Kojsko. Da qui a sx su asfalto con obiettivo la torre panoramica di Gonjace, magnifica vista da 23 metri oltre la cima della collina. Paesaggio che non nulla da invidiare alle colline Senesi. Si ridiscende per risalire a sx in direzione Monte Sabotino, tutto su asfalto. Al momento della salita a sx verso la cime siamo sorpresi dalla pioggia e proseguiamo dritti lungo la sterrata che porta in discesa al sentiero esposto ma non troppo pendente verso l'Italia, si attraversa su un ponticello la strada per Nova Gorica e si scende brevemente fino a Case Noris, poi su asfalto fino a Piuma e in breve a meta. Pranzo luculliano da Gianni, da paura.
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