19-06-21
35km - 40% asfalto-20% sterrato-40% sentieri. Dislivello 1300 m, Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: medio impegnativo.
Percorso con un breve tratto nel traffico a valle, una singola salita da Fadalto a Nevegal e sterrata accanto alla cresta fino al Col Visentin, ritorno lungo un meraviglioso sentiero in cresta fino al Monte Faverghera e discesa su sentiero di media difficoltà tra prati e bosco fino a valle.
Percorso con un breve tratto nel traffico a valle, una singola salita da Fadalto a Nevegal e sterrata accanto alla cresta fino al Col Visentin, ritorno lungo un meraviglioso sentiero in cresta fino al Monte Faverghera e discesa su sentiero di media difficoltà tra prati e bosco fino a valle.
Si parte da un park oltre Fadalto, si percorre la statale lungo il lago per circa 5km per salire su una stretta asfaltata a sx verso Cornolade, poco trafficata ma non deserta, che porta con medie pendenze a Nevegal, da cui si sale ancora verso i rifugi, sempre su asfalto. Le pendenze aumentano di poco ma l'ombra degli alberi permette di raggiungere il primo, la Casera, senza troppa fatica. Si prosegue in salita senza più ombra lungo alcune ripide cementate alternate da tratti in sterrato, seguite da un leggero saliscendi che termina con la salita al Col Visentin, il punto più alto. Dopo una breve sosta si scende lungo il sentiero in cresta a dx del rifugio, incrocia la strada e risale in cresta con alcuni tratti pedalabili e altri meno alternati a discese mozzafiato con panorama a 360°. Si sale e scende fino al Monte Faverghera da cui si intercetta il CAI950; si può salire alle antenne per imboccarlo dall'inizio o percorrere il pendio lateralmente per incrociarlo più a valle e proseguire in leggero saliscendi per poche centinaia di metri, per poi iniziare la discesa che continua fino a valle. Il primo tratto è un lungo zig-zag su fondo erboso con traccia in alcuni tratti in terra scavato con alcune pietre mobili, poi entra nel bosco piuttosto fitto e diventa più tecnico, sia per il fondo che per la pendenza, ancora con tornanti e leggeri saliscendi, con traccia larga in terra. Più si scende di quota e più aumentano, ad oggi, il numero degli schianti di alberi e la vegetazione fitta che ingombra il sentiero, comunque percorribile con brevi soste. Si attraversa una carrareccia e si percorre un breve tratto in leggero saliscendi, si sbuca su un'altra carrareccia, si scende a dx per imboccare il primo sentiero a dx oltre un dosso (dopo circa 500m di sterrato), molto più fluido e veloce, ma con fondo a tratti insidioso, che porta velocemente all'asfalto nei pressi di Lastra. Ritorno su asfalto nel traffico.
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