lunedì 14 settembre 2020

Cason di Lanza - CAI439 (Traversata Carnica) - Sella di Aip - Bivacco Lomasti - CAI440

10-09-2020
Km 15 - Sterrato 30% - Sentieri 70%,  Condizione fisica: impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo; Dislivello 800m
Percorso con salita su carrareccia nel primo tratto e su sentieri con rampe molto ripide, a spinta e a spalle. Sentiero in quota CAI439 (Traversata Carnica) con saliscendi in buona parte ciclabile fino a Sella di Aip e al bivacco Lomasti. Ritorno su CAI440 per la prima parte roccioso e difficile per portare la bici, fangoso e con rocce affioranti nella seconda parte fino ad una malga nei pressi della Busate, ultima parte sulla carrareccia dell'andata.
Si parte da Cason di Lanza e si sale lungo la sterrata dietro il rifugio, con alcune rampe lastricate ad alta pendenza alternate a respiri su ghiaia, si prosegue sulla principale fino al cartello CAI439 a sx subito dopo una serie di tornanti. Si imbraccia la due ruote e si porta per qualche centinaio di metri su rocce umide a gradoni fino ad un saliscendi nell'erba tra i cespugli, poco ciclabile, per poi risalire di nuovo su roccia ad alta pendenza fino alla Travesata Carnica, spettacolare linea in saliscendi su roccia e ghiaioni al cospetto della Creta di Aip e con meraviglioso panorama sulla valle. Si intravede già in fondo la Sella di Aip e il punto rosso del Bivacco Lomasti. Lunga traversata in buona parte ciclabile su sconnesso con alcuni scavalchi di roccia per finire su prato in prossimità della cresta che divide Italia dall'Austria, Passo Pramollo a sinistra e la più alta stazione della funivia a pochi metri dal sentiero. Al bivio a dx verso la sella, alcuni tratti a spinta in cresta e si scende verso la Sella di Aip, preceduta di pochi passi dal bivio per il Bivacco Lomasti e l'imbocco del CAI440. Dopo una sosta si scende a fianco del bivacco con i segnali bianco-rossi appena rifatti e bene in vista. Fin da subito non ciclabile, con salti in pendenza tra grosse rocce in mezzo ad una antica frana, fino a imboccare una traccia dapprima su ghiaia e rocce, poi su prato molto sconnesso con rocce affioranti con molte sorgenti e relativo fango. Nonostante la poca pendenza rimane non molto ciclabile, se non a tratti, compensata dalla cornice delle montagne attorno, pittoresco il sentiero dell'andata che si staglia a destra. In saliscendi tra le sorgenti si raggiunge una malga da cui parte una carrareccia su erba che sale con tornanti verso la strada dell'andata, all'inizio in decisa salita, poi in saliscendi tra gli arbusti e poi nell'ultima discesa fino a Cason di Lanza.


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