domenica 26 maggio 2024

Transardinia - Sardegna in MTB da Olbia a Cagliari

23/24/25/26-05-2024

380km - Asfalto 60% - Sterrato 30% - Sentieri 10%,  impegnativo. Dislivello 7000m
Percorso cicloturistico impegnativo in 4 giorni da Olbia a Cagliari, versione light della Transardinia. Le strade sono per la maggior parte poco frequentate. Tutto nell'entroterra in territori selvaggi, con vegetazione selvatica e povera d'acqua e cibo selvatico in primavera. Pochi contatti con la civiltà, panorami meravigliosi che mutano continuamente. Fortemente consigliato con front MTB.
Organizzazione: pulmino fino in porto a Livorno, traghetto in bici fino a Olbia, viaggio di 4 giorni fino a Cagliari, treno fino a Olbia, traghetto di ritorno a Livorno.

GIORNO 1   Olbia - Monti - Alà dei Sardi - Buddusò - Bitti - Oliena - 142km - 2350m dsl
Si parte dal Porto di Olbia, si attraversa la città in direzione Sud-Ovest su strade asfaltate secondarie e tratti sterrati paralleli alla ferrovia e alla nuova superstrada per Sassari. Qualche breve rampa e poi la prima salita per raggiungere il primo paese, Monti, patria del Vermentino. Necessario rifornirsi d'acqua che non si vedrà per molto. Si prosegue in saliscendi fino nei pressi di Berchidda e si svolta a sx su asfalto stretto in zona sempre più selvaggia e poco frequentata, solo alcune greggi con i soli cani pastore. Si inizia a salire fino a due portoni che chiudono una sterrata e un sentiero che impediscono di continuare. Noi scegliamo di scavalcare il portone della sterrata e poco prima di un edificio si svolta a sx su sentiero molto sconnesso, (trascurare la deviazione della traccia) e da questo punto risulterà per lunghi tratti non pedalabile. Le pendenze sono eccessive solo per alcuni tratti, il problema è il fondo sassoso cedevole. Circa 13km di salita in un territorio assolutamente selvaggio in cui spuntano le pale di un parco eolico. Si raggiunge il punto più alto da cui si scende prima su sterrata compatta e poi su asfalto secondario fino al paese di Alà dei Sardi. Meritata sosta e si prosegue su asfalto principale (ma non eccessivamente trafficato) in discesa fino a Buddusò, per poi risalire nel bosco sempre su asfalto e successivo saliscendi fino a Bitti, splendido paese con un'intricata e strettissima rete di strade che portano in centro, che si abbandona per gli ultimi saliscendi su asfalto che portano a Oliena, con arrivo in salita.

GIORNO 2   Oliena - Orgosolo - Montes - Villanova Strisaili - Osini - 93km - 2150m dsl
Si parte dal centro di Oliena, in cui è d'obbligo ammirare i murales con messaggi senza filtri, per poi uscire su asfalto per dirigersi tra altre 2 valli a Orgosolo, poi ancora asfalto e si sale fino a un altopiano con un bacino artificiale, sempre in territorio selvaggio, per raggiungere la località di Montes, parco naturale in cui si sale su sterrata in un paradisiaco bosco, per scendere in una valle e risalire su rampe ripide con panorama meraviglioso sul Monte Fumai e le cime circostanti. Continuo saliscendi su fondo sconnesso e ultima salita ripida fino ad un altro altopiano in cui si apre il panorama e tra saliscendi si attraversa un'altra valle, il fondo diventa più compatto e si riprende l'asfalto, si risale fino alla sella di S'Arcu e S'Orostode da cui si scende su sterrata, poi saliscendi su stradina sempre più stretta che diventa sentiero (a tratti nemmeno visibile) tra i cespugli e le greggi , con un paio di guadi e parti non pedalabili. Si ritorna su asfalto secondario per raggiungere Villanova Strisaili, da cui si risale su asfalto poco frequentato e a media pendenza, dopo la sella si scende in valle Rio Pardu in direzione Sud sul lato destro, in discesa sterrata polverosa super panoramica e comoda fino a raggiungere Osini.

GIORNO 3   Osini - Ulassai - Perdasdefogu - Sa Trona - Ballao - 75km - 1150m dsl
Si parte da Osini e si scende e risale su asfalto a Ulassai, che si oltrepassa per proseguire in salita di moderata pendenza sulla asfaltata provinciale fino al Monte Corongiu (parco eolico) dal quale si scende sempre su veloce asfalto molto panoramico fino alla città di Perdasdefogu, ove esisteva una miniera di carbone e si riempiono le borracce e le borse di cibo per la natura selvaggia che segue. Si scende ancora 2km su asfalto per poi svoltare a sx sulla sterrata contrassegnata CAI200, che scende ripida fino ad attraversare un rio e risalire su fondo sconnesso ma pedalabile, per poi seguire il sentiero panoramico con indicazione Sa Trona, luogo meraviglioso e iconico per le rocce a sbalzo sulla valle. Da questo punto si risale su ripida stretta sterrata fino all'asfalto del Poligono militare. Alcuni sentieri non sono più battuti, quindi è meglio procedere fino alla prima garitta (e non proseguire su asfalto come abbiamo fatto noi, immersi negli spazi sconfinati tra lanciamissili e carri armati abbandonati e mandrie di manzi per poi fare marcia indietro) e imboccare la sterrata sconnessa in discesa a dx verso la valle. Percorso molto panoramico nella natura selvaggia, con discesa dal fondo che migliora man mano che si scende, seguito da asfalto secondario che porta alla meta Ballau.

GIORNO 4   Ballao - Armungia - Strada Monte Genis - Sinnai - Cagliari - 70km - 1350m dsl
Si parte da Ballau e per evitare qialche km di asfalto si scende su sterrata al torrente per poi, dopo uno stretto guado, si risale alla provinciale in salita dolce con splendido panorama fino al paere di Armungia, si ridiscende fino al fiume sempre su asfalto e si risale ripidi sulla Strada Monte Genis, dal Monte Carradeddu, Bruncu Senzu e Monte Tronu, su un bellissimo saliscendi tra le creste su un altopiano erboso, per poi scendere su sterrata con tratti molto sconnessi con rocce mobili con il golfo di Cagliari sempre a vista. Ultimo breve tratto asfaltato in discesa per arrivare alla cittadina di Sinnai e poi asfalto su strade principali e secondarie per raggiungere il centro di Cagliari, che da direttamente sul porto e sulla stazione FS.




domenica 12 maggio 2024

Gorizia - Val Vipava - Krnica - Lokve - Siroko - Val Soča - Avce - Kanal - Solkan

12-05-2024
85km, 60% asfalto-30% sterrato-10% sentieri. Dislivello 1940m, Condizione fisica: impegnativo (sentieri a spinta in salita); Difficoltà tecnica: medio impegnativo.
Percorso in parte cicloalpinistico, in parte escursionistico. Splendide ambientazioni, luoghi selvaggi, una parte di natura quasi incontaminata.
Si parte da Gorizia in direzione Nuova Gorica, si imbocca subito un percorso ciclabile tra asfalto e sterrato lontano dalla civiltà, per sbucare in Val Vipava nei pressi di Loke, un breve tratto di asfalto principale per deviare subito all'incrocio del prato di atterraggio dei parapendio e iniziare a salire tra rampe molto ripide cementate, asfalto e tratti sterrati, prima tra i vigneti, poi tra piccoli borghi e il bosco. Si sale trovando fondo sempre più dissestato e nei pressi di Vitovski Rib (cartello in legno) è necessario scendere e spingere, pedalando per pochi tratti a fatica, su sentieri molto rocciosi e ripidi, ultimo tratto quasi verticali e si incrocia un sentiero traverso a sx, pedalabile, stretto ed esposto, seguito da una mulattiera rocciosa molto ripida che porta in breve all'asfalto. Non si spinge più fino alla fine. Si scende in un meraviglioso bosco di faggi, a dx su sterrata in saliscendi sempre nel bosco per poi uscire su asfalto in una valle ove in leggera salita si raggiunge la sella da cui si scende veloci su asfalto e sterrato compatto verso Cepovan. La valle è selvaggia e verdissima, si risale leggermente per 5km per salire su asfalto secondario a sx che porta dall'alto alla valle della Soca. Rampe di media pendenza con respiri immersi nella natura selvaggia, solo poche fattorie in alto, ultima salita decisa e si raggiunge Siroko. Si scende su tratti di sentiero e strade secondarie con scorci sull'Isonzo. Leggero saliscendi e si raggiunge Kanal, si attraversa il ponte e si pedala sul percorso ciclabile della Bimobis, dapprima condivisa fino a Plave e poi dedicata e molto veloce, con pochi saliscendi e un bel panorama. Si attraversa la nuova passerella a Solkan e, proseguendo sul percorso ciclabile ben segnalato, si raggiunge Gorizia.

Nota: Anello da fare con MTB XC, ma con questo itinerario la salita in val Vipava è almeno per 1km a spinta su sentieri molto ripidi e dissestati. Se si vuole pedalare sempre è meglio salire prima da Loke oppure più a Est da Kamnie o addirittura da Lokavec, poco prima di Ajdovscina. 

sabato 4 maggio 2024

Meduno - Frisanco - Pala Barzana - Barcis - Claut - Rif.Pradut - Forc.Clautana - CAI966 - val Silisia - Laghi di Selva e Redona

04-05-2024
89km, 50% asfalto-30% sterrato-20% sentieri. Dislivello 2600m, Condizione fisica: impegnativo; Difficoltà tecnica: medio impegnativo (sentiero da Forc.Clautana con gravel e MTB XC)
Percorso con salite e discese su asfalto e sterrato, un sentiero/mulattiera panoramico in discesa e un continuo saliscendi fino a chiudere il lungo anello.
Si parte da Meduno, si sale su asfalto secondario fino a Frisanco immersi nel bosco, breve discesa e si risale senza respiri ma con pendenza blanda fino a Pala Barzana, immersi in un ambiente roccioso e boschivo affascinante. La lunga discesa su asfalto che segue porta ad Andreis e poi, per evitare la galleria, alla Molassa e, attraverso la vecchia e bellissima strada della Val Cellina (3 euro) in un attimo a Barcis. Si percorre la pittoresca ciclabile sul lago e si prosegue (purtroppo sulla strada principale) in leggero saliscendi fino a Claut, ove dalla piazza principale (fare rifornimento d'acqua) si prosegue verso Lesis in salita e alla discesa a dx per il guado e la lunga salita sterrata e cementata a pendenza media immersi nel bosco con alcuni punti panoramici sulla valle Clautana, in zona estremamente selvaggia, fino ad una sella a un paio di km di distanza dal Rifugio Pradut (aperto d'estate), che si raggiunge in discesa. Si procede in discesa per affrontare gli ultimi 300m dsl a media pendenza per raggiungere Forcella Clautana, ove si ignora la Strada degli Alpini che riporta a Claut per scendere a dx lungo il CAI966 che scende verso il Lago di Selva. Lunga mulattiera ben manutenuta, larga ma esposta, con fondo sconnesso e alcuni attraversamenti di torrente (piccole frane) e panorama da brividi. Man mano che si scende il bosco si chiude e il fondo si ammorbidisce, si raggiunge la sterrata presso i casali di Troconere che porta all'asfalto malmesso che costeggia il lago di Selva in saliscendi. Particolarmente impegnativa la rampa a metà lago che porta al colle Panuc per poi raggiungere la diga e, ancora in saliscendi ma in mezzo alla civiltà, su asfalto fino alla diga di Redona, fino a chiudere l'anello.