lunedì 16 dicembre 2019

Plave - Monte Korada - Trails

14-12-2019
23 km - Asfalto 30% - Sterrato 70%, Condizione fisica: medio impegnativo. Difficoltà tecnica: medio impegnativo. Dislivello 800m

Itinerario che prevede una salita su sterrato, un breve tratto su asfalto e sentiero fino alla cima, per poi scendere su sentieri naturali e enduristici.
Si parte da Plave e si scende accanto al corso dell'Isonzo lungo la ciclabile fino al primo incrocio, in cui si sale su sterrata a dx, con fondo piuttosto compatto e a media pendenza, per poi sbucare a Vrhovije su asfalto su strada panoramica sulla vigne di Brda. Si prosegue in salita con alcune varianti per tagliare l'asfalto principale prima a dx e poi a sx, per poi deviare definitivamente a sx nei pressi della cima per salire su carrareccia che si riduce a sentiero dopo una sbarra vicino ad una casa. Si giunge in breve al rifugio della cima del Monte Korada, in cui si prosegue in salita fino alla cima (m. 810) e si inizia a scendere su prato fino alla chiesetta Sv Genderca e poi con fondo erboso alternato a roccioso lungo il trail PZS che termina sulla carrareccia che sale da Plave. Si gira sx risalendo fino alla borgata di Vrtace dove si prende a dx una stradina bianca che ci conduce all'inizio del percorso enduro Plave. L'innesto è di difficile individuazione perché alcuni schianti di alberi ne impediscono il passaggio; trovata la traccia, il trail scende scorrevole intercettando più volte la carrareccia di salita (S1). Giunti a Plave si raggiunge il park.




martedì 10 dicembre 2019

Maniago - Andreis - Bosplans - Monte Fara - sentiero Frassati

07-12-2019
32 km - Asfalto 50% - Sterrato 50%, Condizione fisica: medio impegnativo. Difficoltà tecnica: impegnativo. Dislivello 1100m

Itinerario che prevede la salita al Monte Fara (m. 1.342) percorrendo la vecchia strada della Valcellina e la discesa lungo il sentiero CAI 983 e il sentiero Frassati CAI 899 fino a Maniago Libero.
Si parcheggia presso la S.R. n. 251 “della Val Cellina e di Zoldo”, tra Maniago e Montereale Valcellina, a circa 800 m prima del ponte di Ravedis (quota 310 m). Si attraversa il ponte sul Cellina e in prossimità di Montereale giriamo a sx su carrareccia che ci permette di circuire il colle del castello con una splendida visuale sulla diga di Ravedis. Sbucati sulla S.R. si intraprende la vecchia strada della Valcellina (attenzione ai divieti ed ai cantieri) che, oltre ad evitare la lunga galleria Fara, ci permette di percorre un ambiente unico in totale solitudine; la strada risale il torrente Cellina che lasciamo per uscire a Molassa e prendere la provinciale per Andreis. Si prosegue verso Bosplans (attenzione che la traccia devia inizialmente per Saccons) e proseguiamo lungo la strada per Pala Barzana fino a scorgere sulla dx l'indicazione per Malga Fara; imbocchiamo questa strada che risulta asfaltata e che, con delle pendenze importanti ci porta fino alla casera (m. 950 slm). Proseguiamo ora su sterrato in leggera discesa che traversa il versante nord del monte Fara verso ovest percorrendo il Bosco del Fara fino al suo termine. Inizia ora la faticosa salita lungo il sentiero 983 che con 20 minuti a spinta ci porta sulla sommità erbosa del monte Fara e poi in sella alla propria bici raggiungiamo la croce con punto panoramico su Maniago e la pianura. Per il ritorno ripercorriamo il sentiero questa volta in sella cercando di mantenersi più a sinistra rispetto alla traccia così da percorrere in maniera più agevole la discesa sulle foglie con uno sguardo sempre rivolto ai bollini rossi segnavia. Il sentiero di difficoltà S2 procede fino alla forcella La Croce dove si prende l'entusiasmante sentiero 899 sentiero Frassati che ci porta alla chiesetta di San'Antonio prima e poi alla strada di partenza (diff. S1)



lunedì 2 dicembre 2019

Zaga - Monte Stol - trail

29-11-2019
39km - Asfalto 60% - Sterrato 40%, Condizione fisica: medio impegnativo. Difficoltà tecnica: impegnativo. Dislivello 1350m
Itinerario che prevede la salita alle pendici del Monte Stol dal valico di Uccea, la discesa lungo il single track trail-Stol e il percorso Alpe Adria trail lungo il lato sinistro dell'Isonzo.
Si parte da Zaga e si risale la strada asfaltata che ci porta verso Uccea; dopo 6 km si giunge al vecchio valico e sulla sinistra si inerpica una rotabile sterrata che ci condurrà a Planina Bozica. A quota 1.250 si giunge alla baita di cacciatori "Lovska kocaStari Hrami", si prosegue in salita fino ad un bivio su un pianoro con le indicazioni per il Monte Stol; la traccia diventa sentiero fra le zolle ma in parte resta ciclabile fino a raggiungere il pianoro prativo presso una strana struttura che potrebbe essere un wc chimico; subito dopo lasciamo la traccia che risale le pendici del monte e percorriamo il sentiero che in discesa, prima prativo e poi sentro il bosco ci riporta alla precedente baita. A questo punto imbocchiamo sulla sinistra (appena intrapresa la stradina che scende) il trail Stol, un magnifico sentiero (S1/S2) che ci porta a Srpenica; fare attenzione ad un bivio a proseguire a destra per non scendere sulla strada che porta a Zaga. Giunti a Srpenica percorriamo un tratto di strada asfaltata verso Caporetto abbandonandola ad un certo punto per risalire sulla destra la carrareccia del colle Kuntri, un centinaio di metri di dislivello che ci permettono di percorrere l'insidiosa pedadre che ci porta a Trnovo ob Soci; giunti sulla strada la attraversiamo dirigendoci verso il campeggio. Si attraversa l'Isonzo su una magnifica passarella sospesa e si intraprende sulla sinistra l'Alpe Adria Trail che dopo una breve ripida risalita su terreno sconnesso (15 min a piedi) scorre parallela all'Isonzo fino a Log Cezsoski, dove, dopo aver attraversato il paese, si attraversa il ponte e si scende a Zaga.



martedì 26 novembre 2019

Trebiciano - Monte Franco - Monte Cocusso trails

23/11/2019
36km - Asfalto 20% - Sterrato/Single trail 80%, Condizione fisica: medio impegnativo. Difficoltà tecnica: medio impegnativo. Dislivello 700m
Itinerario che prevede l'avvicinamento al Monte Cocusso lungo parte del tracciato della "via delle Bora", una salita impegnativa da Lokev, e le discese lungo il "kokos down hill" ed altri single trail della zona.
Si parte da Trebiciano e su sentieri si aggira il Monte Franco addentrandosi nel bosco Stossich; si percorre parte del tracciato della "Via della bora" sconfinando nel territorio di Lipica. Giunti sulla strada asfaltata la si attraversa e subito dietro il casinò si prende il sentiero sulla sinistra che seguiamo parallelo alla strada in direzione Lokev. Incrociamo poi la carrareccia che sale sul Kokos (cartello di legno); la carrareccia si trasforma quasi subito in una impervia salita con terreno mosso e scavato diventando ben presto molto dura e non del tutto ciclabile (gli ultimi 15 min. a piedi). Si sbuca quindi su di una carrareccia che in pochi metri ci porta al rifugio. Scendiamo quindi lungo il Kokos dh che si prende subito a dx immediatamente presa la carrareccia per il tumulo; il single track risulta scorrevole e veloce con qualche attenzione alle pietre oggi particolarmente scivolose (S1/S2). Giunti di nuovo al Casinò intraprendiamo la salita classica su carrareccia verso il Cocusso e dopo una serie di tornanti ci arriviamo; questa volta ci dirigiamo verso il Tumulo di Monte Cocusso lungo un sentiero per poi intraprendere la discesa su single trail che in più punti taglia la salita da Pesek. Sbucati sulla statale giriamo a dx e poi a sx giungendo presso l'ex motel Val Rosandra; cerchiamo il sentiero che scende agli stagni percorrendolo e raggiungendo il sentierino "Bigolo" che ci porta sulla ciclabile Cottur. La traccia prosegue lungo la ciclabile in direzione Kozina, ma ben presto dobbiamo ritornare indietro per la presenza di lavori che impediscono il passaggio. Giunti a Draga prendiamo la FVG2 che attraversando Basovizza e Padriciano ci riporta al parcheggio.

martedì 12 novembre 2019

Dardago - Ciclabile Venezia delle Nevi - Piancavallo - Trails

09-11-2019
33km - Asfalto 60% - Sterrato 40%, Condizione fisica: medio impegnativo. Difficoltà tecnica: medio impegnativo. Dislivello 1100m
Itinerario che prevede la salita da Dardago lungo la ciclabile Venezia delle Nevi fino a Piancavallo e le discese lungo la Passeggiata delle Malghe e i trails Fontanuzze, Troi dal cinghiale e Cava di Pedemonte.
Si sale da Dardago lungo i 14 km della ciclabile "Venezia delle Nevi" fino alla baracca del Sauc proseguendo poi con l'insidiosa pista erbosa che culmina alle porte di Piancavallo. Giunti alla rotonda, si prende la prima uscita a destra e subito a sx in prossimità del cartello, si prende la stradina che punta alla cabina Enel dipinta di verde. Si prende così la scorrevole "passeggiata delle malghe" fino a sbucare alle spalle delle antenne. Si percorre un tratto di strada bianca fino ad arrivare all'imbocco del sentiero Fontanuzze; lo si percorre, all'inizio carrabile, ma subito si trasforma in un sentiero erboso ed in parte scavato. Ad un bivio segnalato scegliamo di procedere sul Fontanuzze trascurando le indicazioni di mtb. Si sbuca sulla vecchia strada di Bornass, si prende a sx e subito si stacca a dx un sentiero (diff. S2) che ci permettere di raggiungere il "troi del cinghiale"; il sentiero scorre lungo il Pra di Piana con difficoltà tecniche S2 giungendo fino al "Muro Basso" da dove parte il single track "Cava di Pedemonte" che ci condurrà fino al Colle San Giorgio. Da lì ancora qualche sentierino ci farà scendere fino alla strada provinciale che ci ricondurrà da Aviano a Dardago.

PS Un particolare ringraziamento all'Associazione ORNEDO Sport per la manutenzione di questi meravigliosi sentieri per i bikers.

Traccia GPX

lunedì 4 novembre 2019

Caprizi - Monte Jof - Cima corso

01-11-2019
17km - Asfalto 30% - Sterrato 70%, Condizione fisica: medio impegnativo. Difficoltà tecnica: medio impegnativo. Dislivello 1000m
Percorso con salita su carrarecce e discesa su sentieri non molto impegnativi e piuttosto divertenti.
Si parte da Caprizi, piccolo agglomerato di case tra Ampezzo e il passo Rest. Si scende su asfalto per pochi metri per risalire a dx alla prima sterrata ripida con alcune rampe in cemento. Le pendenze si riducono dopo circa 1km ma rimangono piuttosto impegnative fino alla sella tra il monte Jof e il monte Croce, in corrispondenza di una  piccola cappella votiva. Di fronte alla cappella inizia un sentiero non ben visibile, ma segnato sugli alberi in bianco-rosso. Pendenze importanti su prato e sottobosco fino al tornante in cui si risale in carrareccia in discesa fino al tornante successivo, in cui si segue l'indicazione su sentiero per la Fontana. In breve, con un altro taglio della strada, si giunge al borghetto di Cima Corso e poco più in basso tagliando su un paio di sentieri, ma l'ultimo sentiero verso la locanda sottostante è molto sporco e non vale la pena. Si risale sulla stessa strada e si ritorna in breve poco prima della cappella, in cui un cartello indica il sentiero per il Monte Jof. Si tratta di un piacevole sentiero in falsopiano in cresta tra le due cime fino alla baita di Somp Jof e l'arrivo del vecchio skilift. Da qui si riparte in direzione del punto panoramico per raggiungere la cima del monte Jof a quota 1200m e, ritornando sui propri passi fino alla carrareccia, si trova a fatica un poco visibile sentiero (segnali bianco-rossi) che scende con stretti tornanti lungo il ripido pendio verso la valle del Tagliamento. Dopo un primo tratto molto stretto la traccia si allarga ed è meglio definita, sempre più pulita e scorrevole. Si passa da fondo erboso a fitto bosco a pascoli, con una piacevole alternanza e con fondo sempre scorrevole e piacevole. Si superano alcune casere e si continua a scendere veloci fino a Caprizi.

lunedì 28 ottobre 2019

Forni Avoltri - Frassenetto - CAI169 - M.te Ombladet - sentiero Strado dai Soldatz

26-10-2019
21km - Asfalto 30% - Sterrato 70%, Condizione fisica: impegnativo. Difficoltà tecnica: impegnativo. Dislivello 1400m
Percorso cicloalpinistico con i primi 900m di dislivello a pendenza media (anche se con molti schianti di alberi da superare) e gli ultimi 500m di dislivello di forte pendenza su sentiero, in cui è possibile solo spingere. Discesa sull'altro versante su sentiero su prato pendente e tecnico, seconda parte molto più scorrevole nel bosco.
Si parte da Forni Avoltri, parcheggio presso la chiesa, si sale su strada asfaltata verso Collina. Prima di entrare a Frassenetto sulla sinistra si prende la pista forestale che porta a C.ra Vas. Ad oggi la pista presenta il rifacimento del ponte sul rio di Frassenetto quindi bisogna un po' ingegnarsi nell'attraversamento; poi la pista presenta ancora molti schianti di Vaia che non sono ancora stati rimossi. Si riesce comunque a scavalcare e/o ad aggirarli rallentando la salita in sella.
Giunti a C.ra Vas si prosegue per la pista ricongiungendoci con la pista che sale da Sigiletto (Cai 169). Girando a sinistra si arriva subito a C.ra Monte Buoi. Da ora il sentiero Cai 169 diventerà poco pedalabile, ma il panorama ripaga della salita a spinta (circa 500 m di dh in 1h1/2). Meritevole è la salita lungo la cresta fino alla Cima Ombladet (m. 2255) da cui la vista si staglia a 360° dal Peralba al Volaia fino al Coglians.
Si ridiscende in sella lungo la cresta fino al bivio e si gira a sinistra lungo il cai 169 verso la forcella Ombladet, ma, attenzione, dopo i primi due tornantini, in prossimità di un palo di ferro senza cartello girare a destra (segno freccia rossa su pietra). Ha inizio uno spettacolare sentiero denominato "Strado dai Soldatz" che attraversa la cresta del Belvedere con tornanti erbosi (attenzione alle zolle) prima di immergersi in un fantastico bosco fino a Collinetta. La successiva discesa a Forni è poi tutta su asfalto a parte una taglio per una campagnola prima di Sigiletto.
Un particolare GRAZIE a chi ha ripulito questo sentiero rendendolo completamente ciclabile (cooperativa Menaus)


lunedì 21 ottobre 2019

Kanal enduro MTB sul bagnato

19-10-2019
18km - Asfalto 30% - Sterrato 70%, Condizione fisica: medio impegnativo. Difficoltà tecnica: difficile (bagnato). Dislivello 500m
Percorso parziale del previsto giro Kanal Enduro MTB a Kanal d'isonzo. Salita su sterrato e discesa su sentiero nel bosco, difficile solo in caso di pioggia come nel nostro caso.
Si parte da Kanal, park del campeggio, si attraversa il ponte e a sx si sale su asfalto per prendere la prima sterrata a dx dopo un paio di km. Si sale con pendenza media nel bosco senza godere di panorama fino alla cima del monte in cui si trova un grande bacino artificiale e un piccolo edificio, da cui si parte per il sentiero, per pochi metri in salita su erba (spingismo) e in discesa su trail con pendenze a tratti elevate, ma non difficile se non a causa del clima infausto che rende impossibile rimanere in piedi. Al termine del primo tratto decidiamo di scendere sulla carrareccia dell'andata fino a Kanal. Menomale che ad attenderci al ristoro dell'arrivo ci attendono Goulash suppe e vin brulè.

giovedì 17 ottobre 2019

Trieste - Muggia - Traversata Muggesana 2

12-10-2019
40km - Asfalto 30% - Sterrato 70%, Condizione fisica: medio impegnativo. Difficoltà tecnica: media. Dislivello 1100m
Percorso sull'altopiano carsico, rampe con pendenze importanti su asfalto e sterrati, sentieri su roccia e nei boschi. Andata da Trieste a Muggia e ritorno in nave per godersi le rive in occasione della Barcolana.
Variante del percorso descritto qui.
Si parte dal park del porticciolo di Barcola, si sale dalla ripida Salita di Contovello, si percorre per poco Via Friuli  e si prosegue alla prima a sx su sterrato verso la Strada Vicentina (la preferita dai runners triestini) che si percorre a dx fino a Opicina, per poi proseguire in salita a sx verso il camping. Si oltrepassa il suo ingresso e si scende fino alla seconda salita sterrata a dx, per salire verso il Monte Belvedere (antenne TV) con appagante panorama sul golfo e procedere in continuo saliscendi aggressivo attraverso boschi e allevamenti (sempre on contrassegni CAI) fino ad attraversare mediante sottopassaggio una grossa strada asfaltata. Si procede in salita e poi in saliscendi fino al Sincrotrone, che si aggira sulle strade di servizio e, imboccata una stretta e seminascosta sterrata a sx, si raggiunge Basovizza, che si attraversa anche oltre le due asfaltate che portano in SLO per dirigersi verso la Val Rosandra su sterrato. Si giunge al ciglio della valle e si percorre il sentiero che riporta verso l'entroterra, con magnifico panorama sulla gola e, dietro, sul golfo. Sentiero molto divertente, tra terra, arbusti e rocce, con ultimo tratto in discesa fino all'asfalto che a sx sale a San Lorenzo / Jezero, in cui si imbocca il sentiero tra strette pareti in muro a secco a dx, con contrassegni CAI. Impegnativo per fondo roccioso e pendente e molto divertente, porta in breve a Bagnoli, passando per il rifugio Premuda. Si scende su asfalto, a sx e poi nuovamente a sx verso Crogole in cui si imbocca la prima salita ripida a sx che diventa in breve sterrata e supera Dolina, si prosegue in saliscendi fino a sboccare su asfalto e imboccare subito il Trail Pivo, nonostante sia stato chiuso da gente intollerante con assi di legno. Divertentissimo e piuttosto lungo percorso enduro, molto scorrevole. Si riguadagna l'asfalto nei pressi di Caresana per riprendere un altro sentiero in discesa dopo il cimitero, molto divertente. In breve si incrocia l'asfalto, sx e alla prima sterrata a dx verso la ciclabile di Nognere che porta ai laghetti in direzione Muggia. Si pedala tra la vegetazione fino a raggiungere l'asfalto, in cui si segue per Plave, per poi abbandonare poco dopo l'inizio della salita su sterrata a dx, che diventa in breve ostica per pendenze impegnative con fondo molto sconnesso. Contrassegnata con i cartelli della Traversata Muggesana conduce con non poca fatica ad una cava e al paese di Santa Barbara, dal quale si scende su asfalto per Muggia, dove si può salire sulla nave che porta a Trieste per evitare la triste FVG2.


giovedì 10 ottobre 2019

Ugovizza - Sella Bistrizza - Nordio - Malga Priu

05/10/2019
26 km - 50% asfalto, 35% single track, 15% sterrato; condizione fisica: medio; difficoltà tecnica: impegnativo, S2 e S3; dislivello m. 1.300.
Partenza da Ugovizza, si sale per asfalto lungo la Val Uqua per prendere poi a destra la Val Filza Bassa e si sale sempre per asfalto con pendenze contenute fino alla Cappella di Saint Urbertus (Rotonda). Da qui inizia lo sterrato che sale verso la Acomizza giungendo fino all'omonima malga in territorio austriaco. Saliamo sul sovrastante colle erboso che delimita il confine per scendere in free ride verso la carrareccia che, attraversando Sella Pleccia, prosegue in salita a Sella Bistrizza. Dalla sella ritorniamo in territorio italiano percorrendo il sentiero CAI 403/507 che ci porta al rifugio Nordio; il single trail è particolarmente scorrevole con tratti di S2 e si può fare tutto in sella. Dal rifugio scendiamo lungo la strada fino ad un ponticello sul torrente Uqua dove si può prendere un sentiero segnato bianco-rosso che tagliando i tornanti sbuca nella carrareccia (diff. S3) attraversando il torrente a piedi. Si prosegue su prato recintato per sbucare al parcheggio del rifugio. Proseguiamo in discesa su strada asfaltata fino al guado del torrente Uque in prossimità della confluenza del torrente Perinu; sulla destra oltrepassiamo il guado ed iniziamo a salire su rampe decise per immergersi in una splendida vallata che ci porta al rifugio Gortani; si prosegue lungo la strada di servizio al rifugio per poi svoltare a destra per risalire a malga Priu dove sostiamo per la visita di costruzioni ad uovo appese agli alberi dedicate a sauna. Dalla malga si scende su prato per prendere il super sentiero 504 (difficoltà S2) che scende ad Ugovizza congiungendosi a quota 1000 al sentiero che scende da Mezesnik. 

lunedì 7 ottobre 2019

San Quirino - Monte Matajur - Matadown

28/09/2019
39 km - 50% asfalto, 45% single track, 5% sterrato; condizione fisica: duro; difficoltà tecnica: impegnativo, S2 e S3; dislivello m. 1.500 di cui 1.200 in in bici e 300 spingismo.
Salita la rifugio Pellizzo su asfalto, poi in cima Matajur e lunga discesa tecnica su percorso matadown 2019.
Si parte da Ponte San Quirino (m. 150) e si prende la strada provinciale per Savogna, oltrepassato l'abitato di Savogna si sale diritti seguendo sempre la strada provinciale dell'Alberone fino a Ieronizza dove la abbandoniamo per una salita alternativa passando per gli abitati di Dus e Masseris dove si prende la strada principale che sale da Cepletischis giungendo fino a Montemaggiore. Da qui inizia la parte di salita più impegnativa che ci porta al rifugio alpino Guglielmo Pellizzo (m. 1.325). Dopo un meritato riposo si inizia la salita a spinta lungo il sentiero che parte alle spalle del rifugio, facendo attenzione al primo bivio di proseguire a destra; la salita è diretta alla chiesetta e trova dei passaggi in certi punti faticosi dove bisogna caricare la bici in spalla (circa 40 min.). Si giunge alla chiesetta del Cristo Redentore in cima al monte Matajur (m. 1.641). Da qui inizia la lunga discesa sul percorso della Matadown: la prima parte a zolle e salti ci porta fino al rifugio Dom na Matajure dove si svolta a destra per imboccare il sentiero 749; dopo 3 km 1/2 e attraversato il Monte Glevizza si attraversa una strada asfaltata per procedere su sentiero. Alcune brevi salite costringono a scendere, altri saliscendi invece si fanno in sella grazie alla spinta delle discese. Si giunge a un quadrivio presso sella San Giorgio e si prosegue diritti sbucando al km 34 sulla carrareccia di Sorzento. Ora proseguiamo diritti lungo la strada verso San Pietro al Natisone e in breve raggiungiamo Ponte San Quirino.

lunedì 23 settembre 2019

Arta Terme - Monte Cucco - Lander - CAI408

20-09-2019
29km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, Condizione fisica: medio impegnativo. Difficoltà tecnica: media. Dislivello 1000m
Percorso cicloalpinistico con tratti su ciclabile, tratti su sterrata molto ripida e sentieri, con variante a piedi per vedere da vicino i Lander. Alcune indecisioni nella traccia dovute agli schianti non ancora del tutto puliti.
Si parte dal centro di Arta Terme e su asfalto si prosegue verso Nord sulla secondaria parallela alla statale e, dove possibile, sulla ciclabile FVG8. Conviene proseguire fino ad attraversare - vista l'impraticabilità del sentiero che scende sulla sinistra causa schianti -  la statale in corrispondenza del pone pedonale sul fiume e continuare fino a Cercivento, per riattraversare il fiume, scendere a dx e risalire subito a sx a Rivo, ove si prende la ripida cementata a sx che sale verso il Monte Cucco. I primi 2km sono ripidissimi e senza respiro, con una media attorno al 20% e tratti in cui la ruota anteriore non vuole rimanere a contatto con il fondo comunque sempre compatto, poi spiana su sterrato e alterna salite di media pendenza a saliscendi. Poco visibile il sentiero con bollini bianco-rossi che sale ripido sulla dx verso la cime del Monte di Rivo, accanto al Monte Cucco, nel bosco su fondo di aghi, circa 200m di dislivello fino ai ruderi della Casera Cucco, oltre la quale (con la difficoltà di superare una distesa di ortiche alte 80cm) si imbocca un sentiero bollinato che scende verso casera Valmedan. Non è possibile percorrere ad oggi il sentiero fino in fondo causa schianti di alberi risalenti ad un anno fa, ma verso la fine si può imboccare l'unico sentiero che scende a dx verso la sterrata e poi a sx oltre la sbarra fino alla casera, presso la quale si abbandona la bici per salire ai Lander, spettacolare architettura naturale con i suoi campanili, 5min a piedi. Al ritorno si imbocca il sentiero che passa davanti alla casera e con breve saliscendi porta al sentiero CAI408 che scende a Piano d'Arta. Sembra un'autostrada, ripristinato da poco con solo pochi punti in cui si superano facilmente gli schianti, molto divertente e fin troppo veloce. L'ultimo tratto è un po'più tecnico, con fondo sassoso e dissestato, molto piacevole, porta al borgo Il Bant, da cui si scende su asfalto verso Piano d'Arta e Arta Terme.



martedì 17 settembre 2019

Forni Avoltri (Pierabech) - Sorgenti del Piave - Rifugio Calvi - Sella Peralba - CAI140 Trail Fleons

14-09-2019
23km - Asfalto 10% - Sterrato 90%, Condizione fisica: impegnativo. Difficoltà tecnica: media. Dislivello 1300m
Percorso cicloalpinistico quasi tutto su sterrato, salite su carrarecce sconnesse e ripide, salita al Rifugio Calvi su carrareccia molto ripida, salita in sella in spingismo su ripidissimo ghiaione e discesa su sentieri completamente ciclabili e piuttosto tecnici tra pascoli e bosco.
Si parte da Pierabech, sopra Forni Avoltri, si sale sulla carrareccia sconnessa che parte tra le colonie a sx, tra gli schianti rimossi dalla mulattiera. Il fondo è sconnesso e a tratti pietroso, per poi diventare erboso e ritornare sassoso nei pressi della casera Avanza bassa. Si giunge alla sella delle sorgenti del Piave dopo 9km di salita senza molti respiri e, dopo una visita alla sorgente, si sale al rifugioi Calvi lungo la ghiaiosa e a tratti cementata salita ripida (media del 20% circa) di circa 2km. Dopo la meritata sosta si spinge la MTB lungo il ghiaione a sx rispetto al rifugio, verso il Mote Peralba. Si giunge alla sella in cui si segue il sentiero CAI140 a dx che scende in direzione Forni Avoltri, con pendenze mai proibitive, ma tecnico su prato e rocce, con buche e rivoli scavati piuttosto insidiosi, molto divertente e panoramico finchè rimane al di fuori del bosco. Si sbuca su carrareccia veloce nell'ultimo tratto e si giunge rapidamente a Pierabech.

mercoledì 11 settembre 2019

Tarvisio - Monte Leila - Monte Forno (variante)

08-09-2019
35km - Asfalto 60% - Sterrato 40%, Condizione fisica: medio impegnativo. Difficoltà tecnica: media. Dislivello 1000m
Percorso in salita su sterrato sconnesso e pendente per il Monte Leila e in parte su asfalto, in parte su sterrato e sentieri per il Monte Forno, con ritorno sulla strada principale verso Tarvisio. La salita al Monte Forno ripercorre per circa metà percorso quella descritta la settimana scorsa.
Si parte dal centro di Tarvisio e si risale in direzione stazione Boscoverde, si intercetta la ciclabile Alpe Adria in direzione Slovenia e la si percorre fino alla prima casa, dopo la quale a sx si scende sulla prima sterrata ripida, per sbucare sull'asfalto che collega Tarvisio a Fusine, a sx e poi a 100m a dx verso il paesino di Oltreacqua, a dx all'incrocio a T tra i pascoli alle prime case e dopo l'ultima casa sulla sterrata ripida e sconnessa a sx. Si sale in mezzo al bosco e si segue la mulattiera sconnessa, lasciando la nuova strada per boscaioli. Si raggiunge in pochi km la vetta del Monte Leila sullo stesso fondo senza respiri, per poi scendere su medesimo fondo verso il ponticello sul Rio Confine, che porta all'incrocio a T con la strada a tratti asfaltata che a sx porta in saliscendi verso il Monte Forno.
Quando diventa sterrata si sale verso la cima su fondo sconnesso e maggiore pendenza, potendo scegliere tra mulattiera e alcuni tratti di sentiero. La discesa avviene sulla stessa strada ma continuando su asfalto fino a sbucare sulla Fusine-Tarvisio, per poi riguadagnare la ciclabile Alpe Adria risalendo a sx la sterrata molto ripida percorsa all'andata.

mercoledì 4 settembre 2019

Tarvisio - Monte Forno - Arnoldstein - Villach - Carnia (CAAR)

01-09-2019
135km - Asfalto 70% - Sterrato 30%, Condizione fisica: medio impegnativo. Difficoltà tecnica: media. Dislivello 1100m
Percorso diviso in due parti dopo il percorso in treno da Carnia a Tarvisio, scalata su sentiero e carrareccia scassata sul Monte Forno, discesa su carrareccia battuta in Austria e rilassata ciclabile fino a Villach con ritorno fino a Carnia.
Si parte con il treno da Carnia e da Tarvisio si percorre la ciclabile in direzione Slovenia fino all'indicazione Fusine, ritorno su asfalto fino alla laterale a dx verso il Monte Forno (indicazione Tre Confini). Salita con pendenza media costante su asfalto per 8km seguita da un breve tratto su sterrato e al primo sentiero a dx si sale su fondo sconnesso, ricco di radici e piuttosto tecnico, per poi riprendere la sterrata che sale con diversi tornanti su fondo alternato sassoso e su pedrade, sconnesso e ben più ripido. Nei pressi della cima diminuisce per qualche centinaio di metri la pendenza per poi diventare molto ostica negli ultimi 100m che portano all'erbosa sommità, con il mitico cippo dei tre confini.
Dopo la meritata pausa con un panorama che ha pochi pari si scende sul versante austriaco verso la stazione della funivia e imboccare la sterrata che porta in direzione Pockau-Arnoldstein. Ci sono rare alternative più divertenti che tagliano solamente un paio di curve e una deviazione a sx non segnalata che si fa più tortuosa. Raggiunta Arnoldstein si imbocca la ciclabile percorsa 1000 volte per raggiungere il centro di Villach, con una deviazione dalla Alpe Adria per percorrere un tratto sul lato opposto della Drava. Al ritorno si percorre la variante che costeggia la ferrovia e passa per Warmbad, per poi riprendere la ciclabile del Gail fino a Erlendorf (come all'andata) e proseguire fino a Moggio Udinese, in cui ufficialmente si interrompe la Ciclabile Alpe Adria.
Si può continuare oltre le transenne solo con MTB, sotto la montagna, su percorso sterrato e un po'dissestato, in leggero saliscendi fino a sbucare sull'asfalto dopo una sbarra, per percorrere poche centinaia di metri assieme alle auto e prendere un poco visibile sentiero a sx su erba che si inoltra nel boschetto e sbuca al cimitero di Carnia, evitando l'odioso svincolo.

martedì 3 settembre 2019

Resiutta - Chiusaforte - Val Raccolana -Sella Nevea - Rifugio Gilberti - Sella Bila Pec - Sella di Grubia - Bivacco Marussich - Forchia di Terrarossa - Sella Buia - Bivacco Igor Crasso - Stolvizza - Povici

31-08-2019
57km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, Condizione fisica: impegnativo. Difficoltà tecnica: difficile. Dislivello bici 800 m., cabinovia 730 m., portage 700 m, Durata: 7h 1/2
Percorso ciclo-alpinistico in ambiente montano straordinario:
Si parte da Resiutta e lungo la ciclabile Alpe Adria si giunge a Chiusaforte dove, attraversato il ponte sul Fella, ci si immerge nella val Raccolana. Una lunga salita di 18 km. ci condurrà a Sella Nevea dove le pendenze risulteranno significative solo negli ultimi 4 km. La cabinovia (€. 8) ci permette di risparmiare quei 700 metri di dislivello per affrontare con maggior lucidità la traversata. Giunti al rifugio Gilberti, con bici in spalla si prende il sentiero per il M.te Canin seguendo la traccia in serpentina fra i grandi massi; in circa 200 m. di dislivello si giunge a sella Bila Pec (m. 2050); da qui inizia la lunga traversata in un meraviglioso ambiente carsico-lunare solo in parte ciclabile fino al bivacco Marussich (m. 2040); da qui si risale prima a sella Grubia e poi forchia di Terrarossa raggiungendo il punto più alto dell'itinerario (m. 2137); una vista spettacolare si staglia lungo tutto l'arco delle alpi Giulie, dal Montasio allo Jalovec. Inizia la prima parte divertente con una mulattiera in leggera discesa che costeggia le pendici del Monte Sart. Con alcuni saliscendi aerei a tratti ciclabili ed una magnifica discesa a zig-zag si perviene a sella Buia (m. 1654) per poi risalire a spinta fino al bivacco Igor Crasso. Da qui inizia una bellissima discesa fino a Stolvizza lungo il sentiero cai 643 (diff. S2 per 1100 m. di disl.). Da Stolvizza si scende per strada asfaltata fino a Tigo dove, con un ponticello si attraversa il torrente Resia per prendere il sentiero cai 707 che ci conduce, con qualche strappetto intermedio, a Povici Superiore ed infine a Resiutta.

sabato 24 agosto 2019

Tolmin - Planina Razor trail

24-08-2019
35km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, Condizione fisica: medio impegnativo. Difficoltà tecnica: media. Dislivello 1270m
Percorso con salita su asfalto e sterrato di pendenza media in aumento verso la quota massima, il rifugio Planina Razor, sentieri di varia difficoltà in discesa, con finali più tecnici.
Si parte da Tolmino e si sale verso il centro del paese sulla strada principale, puntando in direzione torrente Reka, all'incrocio a T si svolta a dx e dopo 500m a sx su salita molto meno trafficata, solo pochi turisti in cerca di funghi e malghe. Si passano 2 paesini e dopo Ljubinj si segue a sx la salita un po'più ripida che con un certo numero di tornanti nel bosco su asfalto, con media pendenza ma pochi respiri, porta ad una valle in cui, su sterrato in saliscendi, si incontra l'abitato (deserto) di Planina Lom, che si attraversa dritti e tra saliscendi sterrati e rampe ripide in cemento si prosegue fino ad una malga poco oltre. Breve sosta per l'assaggio della ricotta appena uscita dal laboratorio caseario e si prosegue con tratti alternati in salita e saliscendi con il medesimo fondo fino al rifugio Planina Razor, dopo circa 21km. Qui non è semplice trovare il sentiero, che rispetto al rifugio piega a sx e la supera verso quota più alta nell'erba. Necessario un po' di sano spingismo di pochi minuti sui prati per trovare la traccia più avanti e risalire in sella, per un sentiero in saliscendi su erba e sassi, poi bosco, con fondo facile ma impegnativo a livello fisico, per circa 3km, seguito da un sentiero a sx (si abbandona la salita) in discesa con una lunga serie di tornanti disegnati per la MTB, uno spettacolo su foglie e terra battuta, praticamente un bike park. Dopo 2km si sbuca su asfalto a sx e si scende fino al terzo tornante, in cui si imbocca il sentiero a sx con tabella Tolmin, decisamente più stretto, tecnico e impegnativo, con alcuni tornanti al limite ma molto piacevole, fondo sassoso e instabile. Si sbuca nuovamente su asfalto e si scende in paese fino al tornante successivo in cui imbocca il sentiero a dx con direzione Tolmin, simile al precedente e nel tratto finale decisamente più veloce, ma insidioso a tratti. In breve si sbuca su asfalto e si percorre una strada stretta, molto trafficata da pedoni escursionisti perchè si tratta del parco delle Gole di Tolmin, in cui si può scendere nel canyon del torrente Reka, molto suggestivo.
Usciti del parco si prende la sterrata bassa a sx accanto al bar e si scende verso Tolmin.

venerdì 23 agosto 2019

Rjieka - Otok KRK - Otok RAB - Zara

18/19/20-08-2019
250km - Asfalto 70% - Sterrato 30%, medio impegnativo. Dislivello 2500m
Percorso cicloturistico mediamente impegnativo in 3 giorni tra l'Istria e le isole di Krk, Rab e Pag, con meta Zara in Dalmazia. Le strade sono per la maggior parte poco frequentate, per la maggior parte asfaltate e in continuo saliscendi. Mare quasi sempre a vista e territori selvaggi nelle isole, con vegetazione selvatica. Alternanza di zone civilizzate e selvagge o deserte. Tre spostamenti in traghetto e catamarano.

Giorno 1 - Rjieka - Krk - Rab - 100km e 1200m dls
Si parte da Rijeka (loc. Martinscica) per minimizzare il tratto di città da percorrere pedalando al ritorno dal porto, si pedala su asfalto in direzione Bakar per poi lasciarla in basso e continuare in discesa verso Bakarak su asfalto poco frequentato vista l'apertura della nuova strada che porta direttamente al ponte di Krk dall'autostrada. Oltrepassato il ponte si svolta a sx al primo incrocio (verso l'aeroporto) e finalmente il traffico diminuisce, alla prima curva a dx si imbocca il sentiero sassoso tra erba e cespugli che in leggero saliscendi e fondo impegnativo si percorre per 7km, come panorama le alture brulle a dx e il mare a sx, fino al paesino di Rudine (il significato friulano è chiaro) da cui si prosegue su sterrata più semplice in saliscendi e poi in discesa su asfalto fino al paese di Cizici e le sue saline, con una spiaggia di sabbia e torba in cui molti fanno i fanghi. Si prosegue su asfalto in prossimità del mare e dopo Klimno si imbocca una panoramica sterrata sul mare che porta a Silo, con spiagge su scogli e una splendida penisola rocciosa (quasi tutta ciclabile con impegno) con un faro che si affaccia verso la costa Dalmata proprio di fronte a Crikvenica. Si ritorna verso l'interno un po' più a sud e si punta verso le alture centrali dell'isola di Krk, su sterrate con decisi e impegnativi saliscendi in mezzo alla vegetazione ed ai profumi della macchia mediterranea prima, e nel bosco più in alto. Dopo circa 5km si ritorna all'asfalto in saliscendi oltrepassando Zestilac, Sveti Vid Dobrinjskj e, poco prima di Dobrinj si imbocca un'altra sterrata con saliscendi impegnativi fino a Gabonijn. Si evita ancora la strada principale passando per Sveti Ivan e Sveti Anton e ai caseggiati di Strilcici si sale a dx sulla strada asfaltata che porta in circa 8km di discesa verso il porto di Valbiska, in cui ci si imbarca sul traghetto per Rab (traghetto ore 16.00)
Dal porto di Lopar si sale con pendenza mai eccessiva oltre il paese e si prosegue su asfalto sulla principale superando le piccole alture verso la costa Adriatica, con panorama mozzafiato senza soluzione di continuità. Alla successiva insenatura, il golfo di Supertarska Draga, si svolta a dx seguendo il mare e percorrendo sentierini tra le case si imbocca uno stretto lungomare cementato meraviglioso che porta a Gonar e alla baia di Uvala Mei, non proprio degna di un bagno, con sabbia e mare tipo brodaglia. (Qui la traccia gpx ci abbandona). Si risale ripidi verso la strada che si abbandona dopo Barcici per imboccare il lungomare stretto e cementato che in breve conduce a Rab alle spalle della città vecchia, raggiungibile altrimenti solo a piedi. Si sale in paese con una breve scalinata ci si immerge in una spettacolare città fortificata con architettura di varie epoche. Piacevole anche il lungomare che ci porta al nostro appartamento nella località di Banjol.

Giorno 2 - Rab - Pag - 60km e 1000m dls

Si riparte da Banjol e si procede verso il centro di Rab percorrendo il meraviglioso lungomare sul porto quindi si abbandona la cittadina percorrendo la salita a media pendenza che scollina su un punto panoramico a quota 96m.; si prende poi la strada principale che in 10 km ci conduce al porto di Lopar; dopo una meritata colazione alle ore 10.00 si sale sul catamarano proveniente da Rijeka che porta a Novalija sull'isola di Pag (attenzione ai prezzi, la bici costa come la persona). Appena scesi ci si immerge nel giovane turismo della cittadina che si abbandona subito dirigendosi verso nord in cerca di una baia tranquilla per un meritato bagno. Su asfalto si percorrono i saliscendi per circa 8 km per poi scendere sulla sinistra a Potocnica in cerca lungo il sentiero sulla costa della meravigliosa plaza Kukurina per gettarsi, dopo una meritata birra, in fresca acqua cristallina.
Si ripercorre la strada verso Novalija per immergersi nella bolgia delle spiagge di Novalija, prima lungo la costa ovest e poi verso quella est nella rinomata e famosa plaza Zrce.
Dopo il dovuto lascivo divertimento si riprende la strada in direzione Pag percorrendo una meravigliosa sterrata che si incunea tra la montagna (a destra) e il mare (a sinistra); per più di 10 km si rimane immersi in questo paesaggio incontaminato reso ancora più suggestivo dal tramontare del sole dietro la montagna. Al termine l'asfalto annuncia l'arrivo a Pag.

Giorno 3 - Pag - Zara - 90km e 1000m dls

Si riparte da Pag proseguendo lungo la carrareccia "2" verso Stari Grad costeggiando le saline di Pag; giunti sulla strada la si percorre per poi girare a sinistra ed immergersi in un percorso molto brullo tra laghetti e insenature marine. Si sbuca sulla strada principale presso Dinjiska ed obbligatoriamente la si percorre in saliscendi fino ad attraversare il ponte (Paski Most) che collega l'isola alla terraferma. Si continua sulla strada asfaltata fino dopo Rtina, attraversata la quale la si abbandona scendendo a destra per strade secondarie sul golfo di Plemici, ove si procede su sterrata. Una secca ed improvvisa salita nella macchia fa scollinare il promontorio e scendere a Ljubac per un meritato ristoro vicino alla spiaggia.
Da Ljubac si risale prendendo la strada principale che conduce a Zara dove il catamarano della G&V line è il mezzo di trasposto per Rjieka, in 4 ore, quindi piuttosto veloce, ma a prezzi non proprio economici.








lunedì 5 agosto 2019

Forni di Sopra - Varmost - Malga Tartoi - Malga Tragonia - Colle San Giacomo - CAI 209

03-08-2019
24km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, Condizione fisica: medio impegnativo. Difficoltà tecnica: difficile. Dislivello 800m
Percorso cicloalpinistico con salita in seggiovia a casera Varmost.
Si parte dal centro sportivo di Forni di Sopra prendendo la ciclabile lungo il Tagliamento per giungere alla base di partenza della seggiovia; si sale e poi dalla Malga Varmost si prende la pista forestale in discesa fino ad incrociare il sentiero per m.ga Tartoi (la traccia erroneamente prosegue fino a Clap Varmost per poi risalire); si percorre il bel sentiero 211 quasi tutto ciclabile fino a raggiungere la meravigliosa conca prativa dove si trova casera Tartoi. Si prende in discesa la pista forestale fino al bivio per malga Tragonia. In salita sulla sinistra si prosegue su pista forestale con pendenze mediamente impegnative e si approda alla casera Tragonia. Da lì si intravede il sentiero CAI 209 che porta a forc. Risumiela (Tragonia) e poi lungo la cresta del M.te Col San Giacomo (30/40 min. di facile spingismo con qualche brevissimo tratto ciclabile). La discesa dalla cima alla casera è meritevole e ripaga della salita; avviene lungo il percorso fatto in precedenza a piedi (diff. S1/S2). Giunti alla casera si prende sulla sx il sentiero CAI 209 che attraversa il torrente Tolina su di un ponticello di legno e poi prosegue abbastanza scorrevole in mezzo al bosco sino a giungere a Vico.


Santo Stefano di Cadore - Sega Digon - Monte Zovo

27-07-2019
36km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, Condizione fisica: medio impegnativo. Difficoltà tecnica: difficile. Dislivello 1100m
Percorso parziale della gara Pedalonga, con salita...

lunedì 22 luglio 2019

Gemona - Palmanova - CAAR Ciclovia alpe adria

21-07-2019
85km - Asfalto 40% - Sterrato 60%, Condizione fisica: facile. Difficoltà tecnica: facile. Dislivello 150m
Percorso intermedio della CAAR tra le due tratte ben più famose e pubblicizzate Tarvisio-Moggio e Palmanova-Grado. Poche salite di pendenza media nella zona collinare e fondo asfaltato-sterrato buono, con pochi tratti condivisi con le auto su strade trafficate. A ritmo medio-veloce si percorre in 3h30.
Si parte dalla stazione di Gemona, si risale verso il centro e si imbocca dopo pochi metri la ciclabile a sx (FVG3 che collega Gemona a Cividale) verso Nord, dedicata a pedoni e bici e a cavallo del canale, fino all'ospedale, ove si incrociano la due ciclabili, e si svolta a sx seguendo le indicazioni FVG1 che si troveranno su tutto il percorso. Si esce da Gemona verso il ponte di Braulins e si percorre l'asfalto condiviso fino al ponte che non si attraversa per prendere la stradina che porta verso il parco del Tagliamento di Osoppo, suggestivo bosco di pianura in cui regna la pace. Ad Osoppo si segue la sterrata in golena che permette di superare Rivoli e porta all'attraversamento della statale per prendere la direzione Buja, stavolta asfaltata a tratti ma sempre secondaria e non trafficata...