lunedì 31 agosto 2015

Camporosso - Val Bartolo - Goriacher Alm - Camporosso - Tarvisio - Ratece

29-08-2015
53km, 50% asfalto-50% sterrato. Dislivello 1000m, Single track S1, medio impegnativo
Partenza da Camporosso all'estremità nord, si seguono le indicazioni per la Val Bartolo, a fianco della CAAR. Ci si immerge subito in un paesaggio tipicalmente alpino, rocce e bosco, con molti tratti ombreggiati, salita sterrata costante e piacevole. Si raggiunge un altopiano di pascoli e baite, Prati del Bartolo, piuttosto frequentato in piena estate. Si sale ancora e al successivo trivio si prosegue dritti (a dx si raggiunge comunque la Goriacher Alm su sterrato, ma le pendenze sono proibitive) e poi a dx. Il panorama verso Nord si intravede tra gli alberi a sinistra. Al successivo incrocio dritti e poi a dx su una carrareccia ben battuta ma molto ripida (circa 20%), ma lo sforzo dura poche centinaia di metri. Poco dopo una fontana di acqua apparentemente potabile si arriva in cima tra baite, pascoli, mucche e la campana dell'amicizia. Il panorama è molto ampio, dal Mangart alla valle del Gail.
Si scende lungo la carrareccia verso Est e dopo una serie di saliscendi con rampe brevi e ripide si arriva ad un incrocio segnalato con il single track a dx che ridiscende in Val Bartolo (sentiero 509). Affrontiamo con entusiasmo la discesa mai troppo ripida, ben pulita, fluida e tecnica (paraboliche, piccoli salti e tornanti mai troppo stretti) in mezzo al bosco che ci riporta sulla sterrata dell'andata. A Camporosso imbocchiamo la CAAR, risaliamo a Tarvisio e a dx al bivio verso la SLO, leggera salita fino a Ratece dove ci fermiamo a pranzo alla Gostilna Mojmir , ottimo il piatto Serbo di carne, patate e riso. Ritorno su CAAR.







venerdì 28 agosto 2015

Muggia - Parenzo - Andata lungo la ciclabile Parenzana - Ritorno lungo la costa

22/23-08-2015
125km+105km, 50% asfalto-50% sterrato. Dislivello 700m andata, 300m ritorno, facile (consigliata mountain bike nel tratto Croato della Parenzana)
Descrizione ispirata a www.parenzana.it

Andata
Si parte dal parcheggio sul mare prima dell'entrata nell'abitatao di Muggia. Si prende la strada per Trieste e dopo 300m si trova l'attraversamento della ciclabile.
La pista ciclabile risale il fiume lungo l'argine destro del rio Opso per entrare tra le case della frazione di Rabuiese, dopo un breve tratto di salita il percorso ritrova il sedime della vecchia ferrovia. Passato il confine con la Slovenia (seguire ciclabile D8 fino in Croazia), continuando in leggera salita si giunge a Scoffie. Si prosegue per poco nell'abitato per poi percorrere un tratto nel bosco che scende dolcemente verso Decani dove troviamo la stazioncina ottimamente conservata.
Campagne e vigneti accompagnano il pedalare e ci restituiscono profumi e colori dell'Istria più genuina. Dopo la frazione di Bertocchi, appena superato il fuime Risano, inizia un tratto più urbanizzato, che ci porterà a percorrere la strada asfaltata e trafficata che attraversa la Val Stagnon (Riserva nazionale) e quindi a lambire la città di Capodistria.
Si costeggia l'autostrada e si arriva alla zona commerciale di Koper, attraversato un sottopasso, si incontra la vecchia stazione, anch'essa ottimamente conservata e trasformata oggi in un coloratissimo negozio di fiori, che spiccano ancor di più nel contrasto con le pareti in arenaria scura. 
Ancora un piccolo sforzo e, dopo alcuni attraversamenti stradali e sottopassaggi ciclo-pedonali, si arriva, nei pressi di Giusterna, nuovamente al mare che ci accompagnerà, tenendo la destra, fino alla deliziosa cittadina di Isola d'Istria. 

Arrivati a ridosso dell'ingresso al centro cittadino, svolteremo a sinistra, attraversando lo stradone, per ritrovare le campagne istriane e lasciare, almeno per qualche chilometro, l'asfalto a favore di un terreno sterrato, sicuramente più impegnativo, ma anche più gratificante. Dopo una leggera salita incontriamo il primo tunnel del percorso, quello di Saleto, lungo 213 metri e illuminato, che ci traghetterà nella valle di Strugnano, verde e rigogliosa, dolcemente sali-scendi. Superato il bivio che porta in paese, ci si infila nella seconda galleria, la galleria Valeta che attraversando il monte Luzzan, in lieve salita, dopo poco più di 500 metri ci porta dritti sopra Portorose.
Scesi nuovamente a livello del mare, passata la marina, si entra nel campeggio Lucia e lo si attraversa tutto fino a percorrere un nuovo tratto lungo il mare che conduce alle saline di Sicciole.

Oltrepassato l'ingresso delle saline, il tracciato corre lungo gli specchi d'acqua salmastra fino alle case del paese. Qui ci si rituffa nelle campagne per percorrere l'ultimo tratto prima del confine sloveno-croato. Da qui in poi la strada è percorribile in comfort solamente in mountain bike.

Valicato il confine, si gira immediatamente a destra sulla strada bianca in discesa (cartellone Parenzana) che costeggia il canale della Dragogna. A questo punto si sale progressivamente fino all'ampia curva che condurrà alla piccola stazione di Salvore, attualmente abbandonata, ma ancora ottimamente conservata. La vista spazia sui campi di sale e il golfo di Pirano tra la macchia mediterranea, il cielo e il mare Adriatico più sotto. 
La Parenzana inizia qui a trasformarsi e i tratti si fanno ondulati e il fondo piuttosto mosso. 

Costeggiando la strada che porta a Salvore e Umago si arriva all'intersezione con l'autostrada la cosiddetta "Y", ultimata di recente. Percorriamo un tratto su carreggiabile e per ritrovare il percorso originale della ferrovia, che conduce alla frazione di Caldania. Qui il tracciato corre nel bosco e nelle campagne su fondo a tratti pietroso, Buie è vicina, la "vedetta d'Istria, ci guarda dal suo colle, parzialmente nascosta, per noi, dalle fronde degli ulivi.
Lasciando sulla destra la cittadina e superata la vecchia stazione, percorso un breve tratto su asfalto, ritroviamo lo sterrato che nella quiete condurrà a Grisignana. 
Mantenendo la strada pianeggiante, prima di arrivare al paesino si passa il piccolo tunnel buio di San Vito (attenzione al gradino all'uscita). Ora Grisignana è davanti a noi e vale bene una visita e una birra Favorit (istriana) sulle terrazze che guardano verso la valle sottostante. 

Uscire dal paese dalla strada dell'andata e svoltare a dx sulla pista seminascosta. Si procede diritti sotto la galleria di Calcini (293 metri) per sbucare su un tratto pietroso e mosso che inizia a scendere verso la valle del Quieto. Qui la vista si apre, regalando spettacolari panorami nella tranquillità dei boschi.
Superata la piccola frazione di Biloslavo e la galleria successiva di Castagna (buia – 88 metri), con il minuscolo paesino sotto la collina, si corre in discesa compiendo dolci curve fino all'intersezione con la strada bianca che sale verso Piemonte. Il paesino dista 900 metri dalla traccia, tutti in salita, ma per le gambe migliori sicuramente è una deviazione da fare. Arduo è percorrere le stradine fino in cima, ma ne vale la pena.

Poco dopo i resti di quella che era stata la stazione di Piemonte la strada, sempre su fondo irregolare, continua a scendere tra viadotti e tunnel (anche bui – fare attenzione!) per giungere allo spiazzo in mezzo al bosco dove un tempo sorgeva la stazione di Portole. Il paesino, in bilico tra abbandono e recupero, è un po' più in alto a 2,8 km dalla traccia.

Da Portole a Levade il percorso continua a scendere seguendo l'orografia naturale, con ampie curve tra il bosco e radure, in un continuo mutare di paesaggio.
Il piccolo paese di Levade aveva la sua stazione, che ora si trova, perfettamente conservata, alla fine del percorso su sterrato che sbuca tra le case.

Superato il paese di Livade, capitale istriana del tartufo, va superato un breve rettilineo su asfalto che conduce al ponte sul fuime Quieto, un tempo navigabile e arteria di tutta la valle, e quindi ai piedi del colle di Montona. Qui ritroveremo lo sterrato che salendo dolcemente, compiendo un ampio raggio attorno alla collina con in cima il paesino, ci porterà fino alla vecchia stazione di Montona in pietra arenaria. Subito dopo si attraversa l'ultima galleria (molto buia), che sbuca nella valle successiva tra panorami di colline, ulivi e vigneti. Montona a questo punto è alle nostre spalle, arroccata sul suo colle, a dominio della valle sottostante, ma vale sicuramente una sosta, e sicuramente vi ripagherà dell'impegnativa salita per raggiungerla. (La pioggia comunque non ci scoraggia)
Proseguendo lungo la Parenzana, lasciato il paese dietro di noi, dopo un breve tratto su asfalto si rientra per un lungo tratto nella boscaglia. Diversi punti panoramici lungo il tratto ci regalano splendidi paesaggi sul verde della valle del Quieto e dell'altopiano di Buie sul lato opposto. Il primo sul viadotto Krvar, poi nei pressi della radura dove si trovava la stazione di Raccotole, ora smantellata, e sul viadotto di Sabadin. 
Ancora pochi chilometri e raggiungeremo Visinada, ricca di ulivi e campi coltivati.

Lasciando la cittadina sulla destra, si procede nelle campagne di terra rossa su di un tavoliere leggermente inclinato verso il mare. Superata la frazione di Baldassi si rientra tra i boschi di robinie e le campagne. Ad un attraversamento segnalato con strada pericolosa è necessario svoltare a sx sull'asfalto per riprendere poco dopo la pista sterrata a sx, altrimenti attraversando verso lo sterrato ci si impantana come noi nella terra rossa umida, paragonabile a colla a rapida essicazione. 
Sbucati a fatica nel paesino di Kastelir non c'è altra soluzione che prendere l'asfalto in discesa che porta ad alta velocità fino a Parenzo in poco tempo.

Nei pressi della città, a pochi metri dalla riva, si raggiunge finalmente l'ultima stazione della Parenzana, il capolinea, a poche centinaia di metri dal centro storico di Parenzo.

Ritorno
Il ritorno è molto più facile e circa 20km più corto, il paesaggio è meraviglioso tra spiagge rocciose, insenature, pinete, canneti e cittadine non troppo frequentate dalla massa dei turisti.
Si parte da Parenzo centro e si seguono i cartelli per la ciclabile 142, si passa attraverso campeggi e sterrati facili lungo la costa fino a Novigrad, che deve essere attraversata per poi seguire le ciclabili 07-08 fino a Karigador. Qui si segue la principale asfaltata fino alla ciclabile 15 a sx e attraverso spiagge, campeggi e sentieri fino a Umago. La ciclabile che prosegue è la 13 che costeggia ancora spiagge. Dopo una prima sosta birra a Lovrecica, decidiamo di fermarci per il bagno nel campeggio di Basanija, mare e paesaggio meravigliosi, nulla da invidiare alle isole più a sud. Si prosegue a Nord su strade poco frequentate seguendo la 13 fino a un nuovo villaggio "supervip" con un grande hotel 5stelle e ville lussuose sul mare, strade senza uscita verso spiagge private e guardie nelle vie. Ci allontaniamo esterrefatti e iniziamo a salire sulla collina sterrata e un po' sconnessa che dopo 4km ci riporta sulla Parenzana, in discesa verso la frontiera Slovena. Si prosegue sulla via dell'andata, con un'unica sosta a Lucia di Portorose, seguendo la D8.


lunedì 17 agosto 2015

Sauris - Giro delle Malghe (Sella Festons, Forcella Pièltinis)

14-08-2015
23km, 30% asfalto-70% sterrato. Dislivello 1200m, molto impegnativo in salita
Partenza da Sauris di Sotto. Ringraziamo MTBFriuli per l'accoglienza e rimandiamo alla loro descrizione estremamente dettagliata.



Canazei - Campitello di Fassa - SellaRonda Tour in senso orario

08-08-2015
60km, 20% asfalto-80% sterrato. Dislivello 500min salita, 3600m in discesa, molto impegnativo (discese) per ripetuti single track S2/S3
Il SellaRonda in senso orario è pensato per i discesisti, fortemente consigliata una bici da enduro o almeno all-mountain, NON una front. A noleggio per 40Euro al gg si trovano bici da migliaia di euro praticamente nuove. Per chi ama le salite è consigliato il giro in senso antiorario. Il tour si affronta con guida.
Si parte dal Check Point Sport di Canazei e tramite la ciclabile della Val di Fassa si scende fino a Campitello di Fassa, in cui si prende la prima di 7 funivie. La prima discesa da Col Rondella è su prato e traccia sterrata rocciosa e la guida propone al gruppo di saggiare la tenuta laterale delle gomme per capire i limiti del proprio mezzo. Si scende fino a Selva Gardena e si sale con la funivia fino al Dantercerpies. Discesa su sterrato un po'più largo e alcuni tratti di prato fino a Colfosco, trasferimento in piano fino a Corvara e funivia fino al Col Alt, discesa su pista da enduro con paraboliche e poi funivia Braia Fraida fino in quota per poi ridiscendere tramite sentiero e nuova pista da enduro (molto scorrevole e non estrememente tecnica) fino ad Arabba. Si risale in funivia fino a Porta Vescovo e dopo aver ammirato il ghiacciaio della Marmolada a pari quota si scende a fianco della terrificante pista nera di sci, lungo uno sterrato pietroso molto veloce ma largo. Si riscale in funivia fino al Passo Pordoi e si affronta l'ultimo tratto, forse il più impegnativo per tecnica a causa del fondo per la prima metà della discesa. Si passa da grosse rocce alternate a passerelle e salti e stretti tornanti tra gli alberi ad un tratto sterrato molto veloce che riporta a Canazei. Il tour affrontato in una giornata non troppo calda e con meteo incerto è senz'altro più rilassante, grazie alla poca affluenza di altri escursionisti.

Traccia arancione in senso orario partendo da Canazei





Canazei - Campitello di Fassa - Val Duron - Anello del Sassolungo

07-08-2015
43km, 30% asfalto-70% sterrato. Dislivello 1300m in salita e discesa, molto impegnativo
Tour affrontato con guida e intenzionalmente arduo.
Si parte dal Check Point Sport di Canazei e tramite la ciclabile della Val di Fassa si scende fino a Campitello di Fassa, in cui si prende la salita verso la Val Duron, sterrato con pendenze notevoli e fondo a tratti molto sconnesso. Dopo circa 8km si raggiunge un altopiano con pascoli nella valle, panorama mozzafiato, poco dopo ricomincia la salita a tratti cementata, pendenze oltre il 25%, quindi si raggiunge il passo Duron e si scende leggermente lasciandosi a dx il Sassopiatto. La salita successiva fa parte del percorso SellaRondaHero ed è ciclabile solamente con una formidabile tecnica, al limite tra il ribaltamento all'indietro, l'aderenza minima e l'equilibrio laterale. Rassegnati facciamo alcuni tratti a piedi. Il tratto successivo che porta verso il Sassolungo è su prati e piste da sci, ancora in salita, quindi con molta più aderenza ma forti pendenze, necessario il zig-zag. Si raggiunge il rifugio Comici con piccola pausa, poi si risale leggermente in un magnifico trail in salita nel bosco per completare l'anello ed inizia una discesa su sterrato prima e poi su asfalto per tornare a Campitello.






Canazei - Predazzo - Anello del Latemar - Vigo di Fassa

06-08-2015
67km, 60% asfalto-40% sterrato. Dislivello 500m in salita, 1400m in discesa, medio impegnativo
Tour con guida, affrontato con altre 7 persone. Si tratta di un percorso turistico, in cui la maggior parte del dislivello in salita è affrontato in funivia, tramite 2 impianti da Predazzo.
Si parte dal Check Point Sport di Canazei e tramite la ciclabile della Val di Fassa si scende fino a Predazzo, in cui prendiamo la funivia per salire. Si affronta subito una discesa su prato e rocce, molte tracce sono su piste da sci. Con un'ulteriore discesa su asfalto si raggiunge l'Alto Adige e si risale dolcemente fino al lago di Carezza. Il panorama è ovunque mozzafiato, tra cime imponenti e fitti boschi. Tutto sembra preparato al passaggio di MTB e escursionisti, tutto a misura di turista e molto ben curato. si sale ancora su asfalto fino ad una locanda in cui si fa pausa pranzo (buono e abbondante) per poi ripartire con una breve salita e poi in discesa su asfalto, passando per Tamion e scendendo un ultimo tratto sterrato fino a Vigo. Da qui si percorre la ciclabile fino a Canazei.



Cavazzo Carnico - Stavolo Folcjar - Somplago - Mena - Cesclans

25-07-2015
23km, 60% asfalto-40% sterrato. Dislivello 700m, single track S1/S2 a tratti non ciclabile
Si parte dal paesino di Cavazzo Carnico, si attraversa la SP in direzione Trattoria al Pescatore. Al primo incrocio si prende l'asfalto di sx e si sale, al successivo a dx su sterrato, con pendenza decisa ma fondo piuttosto compatto. In breve si raggiungono i ruderi di uno stavolo ove tramina la traccia e parte un sentiero in discesa, piuttosto ripido e tecnico, con molti rovi, foratura garantita. Alcuni tratti con la pioggia della notte precedente risultano molto scivolosi, ma a piedi non ci sono problemi. L'ultimo tratto è piacevole e conduce tra Alesso e Somplago. Si passa su asfalto davanti alla grande centrale idroelettrica e all'incrocio con la SP si attraversa e si sale nel paesino, in cima si svolta a dx e passando prima sotto l'autostrada e subito dopo sopra la stessa si raggiunge Mena. Poco prima del ponte si potrebbe affrontare la variante del Monte Festa su sterrato, circa 700m di salita e discesa sullo stesso percorso. Noi proseguiamo verso Cesclans imboccando a dx Via Pic e poi salendo ancora su asfalto fino all'incrocio per Cesclans. Si gira a sx e si sale ancora fino alla chiesa che per 1000 volte abbiamo visto dall'autostrada sul curvone sopra il lago di Cavazzo. Da qui si scende in paese e si prosegue su asfalto per raggiungere la strada dell'andata. Una Sosta alla trattoria al Pescatore per una birretta prima di tornare a Cavazzo sotto le prime gocce di un nubifragio.




Camporosso - Val Bartolo - (Monte Osternig) - Rifugio Nordio - Ugovizza

18-07-2015
32km, 40% asfalto-60% sterrato. Dislivello 1000m, single track S2 a tratti non ciclabile
Si parte dal centro di Camporosso e si sale verso la val Bartolo, a fianco della CAAR. Ci si immerge subito in un paesaggio tipicalmente alpino, rocce e bosco, con molti tratti ombreggiati, salita sterrata costante e piacevole. Si raggiunge un altopiano di pascoli, Prati del Bartolo, piuttosto frequentato in piena estate. Si sale ancora e al successivo trivio si prosegue dritti e poi a sx, , poi di nuovo a sx in territorio austriaco, ignoriamo il divieto alle bici (!!!!) e saliamo, ignoriamo anche i cartelli di attenzione per presenza orsi (!!!!!!!!!) e si sale ancora, con pendenza più decisa. Ci si avvicina al paesino alle pendici del Monte Osternig, caratterizzato dalla presenza di mucche e cavalli al pascolo sui prati e sulle strade con evidente diritto di precedenza su tutti. Pausa birretta e ripartenza in direzione Ovest per trovare le tracce del sentiero che scende al vecchio rifugio Nordio (CAI 507a). Appena accennato sul prato, diventa una traccia più visibile poco dopo, si addentra nel bosco e da divertente diventa molto tecnico, poi un cartello "Taglio alberi" ci fa proseguire a piedi tra i tronchi fino al rifugio. Da qui la discesa continua su una carrareccia a tratti cementata e poi su asfalto. Si passa il nuovo Nordio e al bivio in corrispondenza di una locanda si sale sull'asfalto a dx e poi altri 700m su sterrato e si raggiunge la Malga Rosic, dove ci aspetta un ottimo goulash nonostante la stagione. Appesantiti scendiamo lungo il nastro d'asfalto e non prendiamo la variante sterrata a sx in prossimità dell'unico ponte stradale a dx e raggiungiamo Camporosso tramite la CAAR.