martedì 17 novembre 2020

Dardago - Ciclovia Venezia delle Nevi - Casera Friz - Monte Croseraz (sentiero Wilderness) - CAI984 - Mezzomonte - Enduro trails

 14-11-2020
35km, 40% asfalto-20% sterrato-40% sentieri. Dislivello 1750m, Condizione fisica: impegnativo; Difficoltà tecnica: medio impegnativo
Percorso cicloalpinistico con salita asfalto e sentiero perloppiù a spinta fino in cima, discesa su sentieri di varia difficoltà passando per Mezzomonte.
Si parte da Dardago (Budoia) e si sale verso Piancavallo su asfalto, imboccando dopo pochi km la Ciclabile Venezia delle Nevi, la via più sicura per salire a Piancavallo. Con pendenza media e costante e alcuni punti panoramici si abbandona dopo 13km dopo la sbarra per svoltare a sx sempre su asfalto in saliscendi estremamente panoramico fino a Casera Friz da cui parte il sentiero a dx verso il Monte Croseraz. Parzialmente pedalabile nei primi metri porta a due conche successive le cui salite devono essere fatte a spinta/portage tra Doline e grotte carsiche, come la successiva salita alla cima, immersa nel faggeto lungo il sentiero Wilderness. Il panorama in cima (Monte Croseraz 1694mslm) è parzialmente nascosto dagli alberi, ma è comunque spettacolare in tutte le direzioni.
La discesa si segue sullo stesso sentiero della salita (S1/S2) fino a Casera Friz, facendo attenzione a non perdere la traccia, non segnata e con molti punti ingannevoli. Chiaramente si ripercorrono le due conche con le relative salite molto ripide a spinta/portage. Accanto alla casera parte il sentiero CAI984 su prato, inizialmente con pendenza limitata e alcuni saliscendi fino ad un pianoro erboso e uno stagno sfruttato dai pascoli nei pressi di Casera Val di Lama. Un attimo di respiro e si scende lungo i pascoli per poi affrontare il pendio del monte su traccia nell'erba e pochi alberi, così da lasciare libera la vista al panorama spettacolare sulla pianura. Più ripido e tecnico (S2) con tratti su rocce mobili e gradoni, completamente ciclabile, porta nei pressi di Mezzomonte in cui si prende all'incrocio il sentiero a dx, che diventa velocissimo e fluido e porta ad una sterrata che si percorre per poco per poi imboccare a dx il sentiero Troi Trek, enduro scassato e veloce, che finisce sulla sterrata tagliafuoco che si percorre saltando il sentiero Puma ad oggi non percorribile causa rovi, fino al successivo a dx (uno dei tanti trail spettacolari della zona) fino a Dardago.


martedì 10 novembre 2020

Pontebba - Passo Pramollo - Sentiero Italia - Monte Malvuerich - CAI433

07-11-2020
28km, 60% asfalto-10% sterrato-30% sentieri. Dislivello 1250m, Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo
Si tratta di una variante del giro cicloalpinistico qui descritto, l'ormai mitico anello che sale lungo la strada per il passo Pramollo, devia verso il monte Malvuerich e scende lungo il sentiero CAI 433, reso famoso dal video di promozione turistica della regione FVG effettuato col drone al minuto 4.21” https://www.youtube.com/watch?v=rsWCyvMtAfw.
Da Pontebba si sale lungo la strada asfaltata che porta a Passo Pramollo / Naßfeld. Salita su asfalto, si supera il ristoro a sx e la dimessa caserma delle guardie di frontiera, si prosegue fino al lago del Passo Pramollo del quale si può percorrere su passerelle il perimetro per imboccare il sentiero indicato con cartello giallo che scende in breve (S1) nel bosco fino nei pressi della vecchia caserma, ove ha inizio una pista forestale che conduce ai prati della Baita Winkel. Si imbocca subito il sentiero a sx un po'nascosto e si risale tra bosco e rocce (25 min. di bici a spinta, a tratti molto ripido). Giunti a Sella Pridola si può ammirare il meraviglioso panorama sul comprensorio di Passo Pramollo (Gartnerkofel) e sulle malghe della Conca di Pricot. Si prosegue in discesa percorrendo una vecchia strada/mulattiera militare che traversa il versante sud del M.te Malvuerich. Si lasciano sulla destra i resti di quella che un tempo doveva essere una piccola caserma. Si percorrono due brevi gallerie scavate nel costone della montagna. Alcuni saliscendi e si superano alcuni tratti aerei "protetti" da parapetti in pietra e cemento e un ponte in legno sospeso (da poco ricostruito) il tutto in un contesto alpino magnifico dominato dal Monte Cavallo di Pontebba (S1). Si prosegue lungo il sentiero segnavia CAI n.433 evitando la deviazione a sx del CAI433a. La difficoltà aumenta a causa del fondo coperto di foglie che nascondono le rocce mobili e i rami (S1/S2). Una lunga serie di tornanti nel bosco in cui si perde il panorama ma comunque divertente. Ultimo tratto su carrareccia in discesa e pochi saliscendi fino all'asfalto dell'andata. Per mettere le ruote sullo sterrato si prende l'unica carrareccia a sx dopo un ponte che porta ad 1km da Pontebba.

lunedì 2 novembre 2020

Barcis - Casera Pala - Pala D' Altei - CAI987 - CAI996

31/10/2020

Km 26 - Asfalto 23% - Sterrato 38% - Sentieri 39%,  Condizione fisica: impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo; Dislivello 1300m
Percorso cicloalpinistico con salita su sterrato a tratti mosso fino oltre Casera Pala, su sentiero quasi del tutto a spinta fino alla cima della Pala d'Altei, discesa sullo stesso sentiero per oltre metà ciclabile e poi su sentiero in parte ciclabile in saliscendi e discesa fino alla vecchia strada del Cellina.
Si parte dal lago di Barcis in prossimità del Ponte Antoi procedendo sul lato sinistro del lago imbucando una galleria (in questo periodo ci sono i lavori per la costruzione di un ponte e la strada è aperta solo il fine settimana); si imbocca sulla sx la strada asfaltata verso la località Portuz che, con dei ripidi tornanti, ci fa prendere subito quota tagliando in più punti il sentiero CAI 970. A breve la strada diventa carrareccia che con pendenze costanti e continue (qualche rampa del 15%) e porta al bivio per la casera Pala. Giunti a quota 1.160 si prende a sx la rampa che porta alla Casera Pala (indicazioni su un albero). Dopo una meritata sosta si riprende la forestale in salita verso Montelonga facendo attenzione al bivio col sentiero CAI 987 a quota 1.360 che si stacca dalla forestale sulla sx (non segnalato). Si imbocca il sentiero spingendo la bici per i primi 10 minuti giungendo quindi in un magnifico pianoro completamente pedalabile che conduce alla base della Pala d'Altei. Si giunge al bivio con il sent. cai 987/A presso Ciucul Foredor, si rimane sul 987 che procede a sx e in salita porta con 20 minuti di spingismo sulla cima della Pala d'Altei. Merita salire con la bici per affrontare poi la discesa sulla stessa traccia quasi tutta pedalabile seppur tra sassoni sporgenti (S2). Ridiscesi al bivio si prosegue a dx lungo il CAI 987 (direzione Grizzo); il sentiero nella prima parte risulta ostico e si deve superare anche un salto di roccia per poi diventare scorrevole e piacevole fino al Pian della Corona (diff S1 e S2). Da qui si prende la stradina a sx in leggera salita contrassegnata dal colore giallo-blu (MV02) che presto si trasforma in sentiero che scende scorrevole nel bosco Faeit (diff. S1+) fino ad incrociare il CAI 996. A questo punto noi siamo andati a sx, ma è fortemente consigliabile prendere il sentiero verso dx che conduce a Montereale Valcellina, dove è opportuno lasciare un'auto per evitare di attraversare le insidiose gallerie per Barcis.



Padova - Stra - Mira - Dolo - Fusina - ciclabile delle Ville sulla riviera del Brenta


25-10-2020
Km 70 - Asfalto 70% - Sterrato 30%,  Condizione fisica: facile; Difficoltà tecnica: facile; Dislivello 50m
Percorso lungo la ciclabile del Brenta, in parte dedicata sull'argine dei fiumi e in parte su strade secondarie poco trafficate a fianco dei corsi d'acqua. Da Strà a Oriago si pedala tra le ville venete e i loro giardini, prima e dopo immersi nella campagna, con pochi tratti in balia delle auto che sfrecciano.
Si parte da Padova centro e percorrendo le piste ciclabili si punta a Sud-Est per intercettare prima possibile l'argine prima del Bacchiglione e poi del Piovego, sul quale si pedala in totale tranquillità su sterrato ben battuto, in compagnia di altri ciclisti e di pedoni. Da subito si domina la campagna sconfinata, interrotta solo dalla vista sulla zona industriale Padova Est, fino alla confluenza dei canali a San Pietro, in cui si segue il Brenta in direzione Strà. Si passa all'asfalto e, su strade secondarie anche piuttosto strette, si prosegue lungo il fiume tra le ville che si susseguono nei centri abitati. La prima è Villa Pisani, di cui è possibile percorrere il perimetro all'esterno delle mura. Si continua su asfalto tra le ville a dx e sx, concentrate soprattutto nei centri di Dolo, Mira e Oriago, tutte a breve distanza dal fiume dal quale il percorso ciclabile non si allontana. Ad Oriago si seguono i cartelli della ciclabile verso Fusina - Venezia, che si svolta a dx a fianco del canale navigabile del Brenta fino ad una trattoria, dalla quale si segue la strada principale che porta a Fusina, poco trafficata solo in alcuni mesi dell'anno. In breve si raggiunge il porto di Fusina, in cui si può prendere il vaporetto per Venezia o fermarsi al chioschetto nel prefabbricato del porto. Il ritorno avviene lungo il percorso dell'andata. Le strade condivise sono spesso strette, quindi anche se non trafficate necessitano attenzione.