lunedì 19 dicembre 2016

Caneva - Altopiano del Cansiglio

17-12-2016
47km, 50% asfalto-50% sterrato. Dislivello 1100m, medio impegnativo
Percorso dalla pedemontana pordenonese all'altopiano del Cansiglio, salita prevalentemente su asfalto a pendenza costante e discesa quasi solo su sentieri, in particolare il mitico 1060 tanto caro alle biammo.
Si parte dalla piazza di Caneva, si attraversa il paese su via Trento e si segue il percorso ciclabile su strade secondarie fino a via Hermada, per poi iniziare a salire su asfalto con direzione Cansiglio. La strada da seguire è la principale, si incrocia più volte il sentiero CAI 1060 che percorreremo in discesa. Il paesaggio cambia man mano che si sale, si attraversa il bosco del Cansiglio, pittoresco anche d'inverno. Al bivio del cartello Provincia di Pordenone si continua a salire a dx e al successivo bivio su sterrato con cartello turistico di nuovo a dx. Ultima parte di salita per l'altopiano che sbuca improvvisamente dopo una curva, panorama da meraviglia, pascoli verdissimi. Dopo una casera in località Candaglia inizia il ritorno, in discesa (prima sterrato poi sentiero S2) fino all'altopiano, famoso per i campi da golf. Pausa ristoro e salvataggio delle estremità dal congelamento, si riparte in leggera salita su asfalto, si scollina, si supera la Crosetta a alla seconda strada a sx si scende con direzione Caneva, si supera il cartello già visto Provincia di Pordenone e al primo sentiero a sx si imbocca il CAI 1060 (single track S1/S2) o il parallelo GATTO MATTO DH con salti e difficoltà tecniche da biammo, che confluisce sul primo. Si percorrono alcuni tratti dell'asfalto della precedente salita riprendendo appena possibile il 1060 (in gran parte ciclabile con una front). Nell'ultimo tratto si può scegliere uno qualunque dei sentieri per raggiungere Caneva.




lunedì 12 dicembre 2016

Monte Quarin e il crinale di Dolegna

09-12-2016
35km, 30% asfalto-70% sterrato. Dislivello 900m, medio impegnativo
Percorso tratto da https://www.turismofvg.it/ in cui si attraversa con dei nervosi saliscendi i colli orientali del Friuli tra vigneti e paesi di confine.
Si parte dal campo sportivo di Corno di Rosazzo in direzione sud e dopo aver visitato il borgo di Giassico si attraversa la strada regionale a Brazzano per iniziare la salita del monte Quarin.
La salita avviene lungo una carrareccia particolarmente sassosa, poi su asfalto fino alla chiesetta ed infine si sale sulla torre mediante una ripida rampa. Dopo aver ammirato il panorama su Cormons si ridiscende e dopo aver passato il ponticello di legno si prosegue diritti su un single track che ci riporta sulla strada principale prima di addentrarsi nel bosco e percorrere la discesa in un simpatico single track.
Salendo il promontorio di Ruttars tra i vigneti si giunge a Vencò; proseguendo su carrareccia si oltrepassa Scriò affrontando rampe impegnative di breve durata (pendenze ben oltre il 15%).
Usciti a Mernico si ricomincia il ritorno su strada per Prepotto e Dolegna del Collio dove si svolta per Bosco Romagno con ancora qualche strappetto prima di giungere a Corno.



venerdì 18 novembre 2016

Sistiana - Vedette del Carso - Julius Kugy Trail

12-11-2016
68km, 30% asfalto-70% sterrato. Dislivello 1100m, medio impegnativo
Percorso con continui saliscendi sul Carso Triestino, quasi tutto sterrato, con molti punti panoramici sul mare. Alcune rampe di forte pendenza, ma brevi. La parte del tour più impegnativa è il ritorno. Giro creato da THEMTBBIKER, disponibile anche GPX qui.
Si parte da Sistiana, park sulla principale. Si raggiunge su asfalto il grande incrocio per la Costiera in cui si segue la direzione stazione (Visogliano), si passa sopra l'autostrada e alla prima a dx, la strada diventa sterrato e si prosegue in direzione Slivia, San Pelagio, si passa tra Opicina e Fernetti, ancora altopiano prima di Basovizza, si imbocca la ciclabile della Val Rosandra (sedime della ferrovia) che si abbandona poco dopo l'incrocio con il sentiero che scende in valle. Da questo punto iniziano le vere salite, brevi ma intense. Si attraversa San Lorenzo, il bosco Bassoni in quota, tenendo d'occhio gli obiettivi tra in saliscendi e il successivo, si sale sul Belvedere, si sfiora l'obelisco di Opicina, si rimane sui sentieri alti fino al Monte Grisa, da cui si scende rapidamente fino alla passeggiata costiera, si passa per Santa Croce e si prosegue su carrarecce fino ad Aurisina, ultimo tratto di asfalto fino a Sistiana.



mercoledì 2 novembre 2016

Claut - Col de Tonon

31-10-2016
40km, 20% asfalto-80% sterrato. Dislivello 1650m, impegnativo
Percorso alpino nella valle Claudina, zona selvaggia dal panorama mozzafiato. Si sale su sterrato fino a quota 1500, poi si scende su carrareccia che diventa sentiero, la Via degli Alpini. Giro allungato verso la val Tramontina per godere di un sentiero che non ha quasi pari in Friuli, paragonabile al famoso CAI 433 del Malvuerich. Costa però 600m di dislivello fino al punto in cui ci siamo fermati.
Si parte da Claut, si sale verso Lesis e poco prima delle prime case del paesino si svolta a dx su pista in cemento in discesa fino al primo bivio in cui si inizia a salire a dx. La pendenza fino a quota 1500 è quasi costante e mai troppo impegnativa, con fondo buono, con diversi punti panoramici, quasi tutto in ombra. Alla quota massima, dopo 20km, si aggira la cima del Col de Tonon e si scende su fondo più dissestato su carrareccia per un paio di km fino al primo incrocio con un sentiero a sx e una targa in pietra che ricorda la realizzazione della Via degli Alpini negli anni 10. La strada corretta per scendere è a sx lungo il sentiero a tratti esposto, noi continuiamo invece a scendere a dx lungo la carrareccia che diventa poco dopo un sentiero (S1) che alterna tratti nel bosco e tratti su roccia con panorama reso ancora più affascinante dai colori dell'autunno. Ci fermiamo in corrispondenza di una lapide in un tratto esposto e risaliamo lo stesso sentiero con pendenze anche oltre il 20%. Dopo la digressione torniamo al bivio e scendiamo lungo la Via degli Alpini. Il sentiero (S1) è sconnesso ma piacevole (meno del precedente) e porta velocemente verso l'asfalto che porta a Lesis e Claut.




Cividale - Montefosca - Ravosa

29-10-2016
64km, 50% asfalto-50% sterrato. Dislivello 850m, medio impegnativo
Percorso prealpino che parte da Cividale e sale nella valle del Natisone





lunedì 24 ottobre 2016

Tour de cjargne - Tolmezzo - Enemonzo - Mediis

22-10-2016
49km, 40% asfalto-60% sterrato. Dislivello 850m, medio impegnativo
Percorso nella zona di Tolmezzo, idea di Biky che abbiamo seguito in questa uscita alpina. Misto di ciclabile, carrarecce, sentieri piuttosto scorrevoli.
Partenza dal parcheggio del cimitero di Tolmezzo, ci si dirige verso il vecchio ponte a Nord sul But e si raggiunge Caneva, in cui si imbocca la ciclabile fino a Villa Santina, quasi del tutto asfaltata. Si attraversa la strada per Forni proseguendo verso Nord verso il ponte vecchio sul Degano. Si passa per Esemon di Sopra e si ridiscende nel bosco fino a Quinis e si risale su carrareccia...


lunedì 10 ottobre 2016

Monfalcone-Trieste

08-10-2016
55km, 30% asfalto-70% sterrato. Dislivello 800m, medio impegnativo
Percorso di sola andata tra le stazioni del treno di Monfalcone e Trieste con ritorno in treno. Percorso prevalentemente su sterrato con continui saliscendi tra le trincee nel Monfalconese e la costa carsica, con vista privilegiata sul mare dall'alto.
Partenza dalla stazione FS di Monfalcone, si sale subito verso quota 84 zigzagando tra i vialetti residenziali fino a trovare un arco sotto la ferrovia che porta su sterrato, si aggira Cima di Pietrarossa e si scende sotto l'autostrada, si risale verso la statale per Jamiano che si attraversa e su sterrato si prosegue dritti fino a incontrare il sentiero n°3 (Alta via del Carso) a dx che si segue fino all'abitato di Medeazza, poco dopo la piazza con fontanella si svolta a sx su sterrato, si segue il sentiero 3a fino a imboccare il CAI n°33 che si abbandona dopo circa 1km per il CAi n°8 a dx, si scende a Duino e, vicino ad un parcheggio nell'abitato si imbocca il sentiero Rilke. Per la maggior parte in salita, fondo pietroso a tratti sconnesso, punti panoramici e vista mozzafiato fino a Sistiana (attenti ai pedoni). Si percorre la statale Monfalcone-Trieste per un paio di km (come si fa a segnarla sulle mappe come ciclabile FVG2...un suicidio per famiglie) e al grande incrocio si svolta a sx, sterrato da lì a poco. Saliscendi nell'entroterra per poi tornare verso la costa ad Aurisina, imboccare la Strada della Salvia (altro splendido panorama sul mare) e sbucare sull'asfalto a Santa Croce, si sale su asfalto e si prosegue attraverso il Bosco San Primo per sbucare a Prosecco e, oltrepassato Borgo San Nazario si imbocca uno sterrato (Strada Vicentina e Strada Stefania) su vecchio sedime ferroviario, molto frequentato da pedoni e bici, che conduce in costa fino al monumento di Opicina. Si attraversa la strada e quasi di fronte si sale su asfalto fino al campeggio che si lascia a sx per salire verso il monte Belvedere su sterrato, si ridiscende su sterrato (evitare la nostra variante per sentieri non percorribili). Si risale verso la strada per Basovizza e nei pressi di Cattinara si scende su prato e su sentiero per imboccare la ciclabile Cottur che collega la val Rosandra con Altura. da qui si raggiunge in breve il centro di Trieste
 La traccia GPX è disponibile qui.




giovedì 6 ottobre 2016

Jamiano - Ceroglie - Medeazza - Doberdò del Lago

01-10-2016
27km, 40% asfalto-60% sterrato. Dislivello 600m, medio impegnativo
Giro sul Carso, saliscendi continui con fondo spesso pietroso e sconnesso, alternato ad asfalto e sentieri, tra le trincee e a cavallo della frontiera slovena.
Si parte da un parcheggio sulla strada principale di Jamiano, si attraversa l'ex valico secondario di Jamiano su asfalto, alla prima curva a sx si imbocca la carrareccia che prosegue dritta...
Traccia GPX ricavata da qui.





lunedì 26 settembre 2016

Camporosso - Alba sul Monte Goriane - Fiestritz an der Gail - Arnoldstein - Coccau - Tarvisio

24-09-2016
55km, 40% asfalto-60% sterrato. Dislivello 1200m, medio impegnativo
Partenza alle 4:30 dalla stazione del Lussari per vedere l'alba sul Monte Goriane, splendida idea di Biky che abbiamo seguito in questa uscita alpina. Suggestivo pedalare di notte tra i boschi, incontrare qualche grosso animale e godersi il panorama a quota 1700. Il ritorno è altrettanto soddisfacente su sterrati lungo il Gail, con defaticamento sulla pluripremiata CAAR ciclabile Alpe Adria.
Partenza alle 4.30 dal parcheggio della stazione del Lussari; la salita avviene lungo la strada che porta in Val Bartolo con pendenze dolci e costanti fino ai prati di Bartolo; si sconfina poi in Austria sempre su forestali ciclabili fino a raggiungere dopo 13 km Goriacher Alm. Abbandonata la bicicletta si sale brevemente a piedi sulla cima del Goriane (m. 1.700) per gustarsi alle ore 6.15 il sorgere del sole da dietro la cima del Mangart.
Ripercorsa per 1 km la discesa dell'andata, si svolta a destra e si percorre la lunga discesa su forestale austriaca fino a Goriach; si prende la Achomitz strasse verso nord fino a giungere a Feistriz an der Gail e poi raggiungere la sponda destra del Gail e percorrerlo in un ambiente naturale fino alle porte di Arnoldstein. Si prende quindi l'Alpe Adria che attraverso Coccau e Tarvisio ci riporta a Camporosso.




Pontebba - Monte Malvuerich

10-09-2016
22km, 40% asfalto-60% sterrato. Dislivello 1250m, impegnativo
Si tratta dell'ormai mitico anello cicloalpinistico (quindi non del tutto ciclabile) che sale lungo la strada per il passo Pramollo, devia verso il monte Malvuerich e scende lungo il sentiero CAI 433, reso famoso dal video di promozione turistica della regione FVG effettuato col drone al minuto 4.21” https://www.youtube.com/watch?v=rsWCyvMtAfw.

Da Pontebba si prende a salire la strada asfaltata che porta a Passo Pramollo / Naßfeld. Dopo quasi 1km, poco prima dell'incrocio per passo Pramollo si prende lo sterrato in salita a dx lungo il torrente. Completamente ciclabile fino a riprendere l'asfalto nei pressi di una costruzione. Salita su asfalto, si supera il ristoro a sx, nei pressi della dimessa caserma delle guardie di frontiera, a sx, ha inizio una pista forestale che conduce ai prati della Baita Winkel. Abbandonato il prato dirigersi a sinistra risalendo il bosco (25 min. di bici a spinta). Giunti a Sella Pridola si può ammirare il meraviglioso panorama sul comprensorio di Passo Pramollo (Gartnerkofel) e sulle malghe della Conca di Pricot. Si prosegue in discesa percorrendo una vecchia strada/mulattiera militare che traversa il versante sud del M.te Malvuerich. Si lasciano sulla destra i resti di quella che un tempo doveva essere una piccola caserma. Si percorrono due brevi gallerie scavate nel costone della montagna. Alcuni saliscendi e si superano alcuni tratti aerei "protetti" da parapetti in pietra e cemento e un ponte in legno sospeso (piuttosto malmesso) il tutto in un contesto alpino magnifico dominato dal Monte Cavallo di Pontebba (diff. single trail S1). Si prosegue lungo il sentiero segnavia CAI n.433a per le baite di Panegouz. Si continua a scendere lungo il sentiero sottobosco che porta verso le prime abitazioni della conca di Pricot (diff. single trail S2). Giunti ad un bivio si prosegue lungo la ripida pista forestale che sale da Studena Bassa. Arrivati sull'asfalto che sale verso Passo Cason di Lanza si rientra a Pontebba. Sosta meritata all'agriturismo La Vecchia Latteria a Studena Bassa, ottima selvaggina.




mercoledì 31 agosto 2016

Camporosso - Rifugio Zacchi

27-08-2016
40km, 40% asfalto-60% sterrato. Dislivello 900m, medio impegnativo, sentiero finale 50% ciclabile
Il tratto Camporosso - Fusine si percorre sulla ciclabile CAAR nella variante slovena (FVG1bis), poi su pista forestale fino al rifugio Zacchi. La discesa è su sentieri e carrareccia per poi tornare sulla CAAR.
Si parte da Camporosso e si imbocca la ciclabile CAAR in direzione Tarvisio. all'incrocio di Tarvisio Boscoverde si svolta a dx verso la Slo, si prosegue fino al primo attraversamento di una strada in salita, a dx in direzione Aclete. Subito dopo le prime case si sale a sx su rampa di cemento nel bosco, piuttosto ripida, fino al livello del primo lago di Fusine, dopodichè la pendenza diminuisce e su saliscendi sterrati si arriva ad una radura con panorama mozzafiato rivolto verso il Mangart, si continua a salire lasciando la casetta sulla dx e in breve si raggiunge la carrareccia che porta al rifugio Zacchi, chiusa al traffico auto. Pendenza media nel bosco, fondo ottimo. Pausa in rifugio. La discesa è stata effettuata sul sentiero Alpe Vecchia, ciclabile per la prima metà e alpinistica non ciclabile per la seconda metà. Divertente la prima parte, in bosco, poi in radura, poi flip-flop naturali in bosco, per poi arrestarsi su fondo roccioso, umido e insidioso, con gradoni assolutamente non ciclabili. Si riprende la carrareccia dell'andata, poi si scende fino al lago più alto e su asfalto fino al più basso. Al termine del secondo si svolta a sx sul sentiero che lo costeggia, pausa nel ristoro senza infamia e senza lode e si continua fino al primo ramo del lago a dx, in corrispondenza del quale sale nel bosco un sentierino divertente su fondo erboso che con saliscendi riporta sulla forestale per Aclete. Da qui il ritorno è di defaticamento su CAAR.




martedì 30 agosto 2016

Timau - Rifugio Marinelli

25-08-2016
27km, 30% asfalto-70% sterrato. Dislivello 1200m, impegnativo
Percorso in parte su asfalto per scaldarsi e poi su carrareccia e sentiero (con pendenze importanti) fino al rifugio Marinelli.
Si parte da Timau per salire verso Passo Monte Croce Carnico, al secondo tornante si prosegue dritti sulla carrareccia e si continua a salire, al primo incrocio a dx (evitando la cava a sx) e dopo poco iniziano le rampe in cemento, che contraddistinguono le pendenze massime. Le rampe non sono molto lunghe e sono intervallate da tratti pianeggianti o di pendenza inferiore. Il primo tratto attraversa il bosco, dopo pochi km ci si trova tra i pascoli con panorama mozzafiato. Si passa a fianco di alcune malghe e, nel tratto finale, il terreno è sempre più dissestato, ma rimane pedalabile. L'ultimo km è di sentiero esposto, piuttosto largo ma con grosse pietre. Pausa in rifugio, dal quale si gode di una meravigliosa vista delle valli a Est ed Ovest. La discesa avviene sul sentiero e successivamente si svolta a dx facendo freeride lungo il corso erboso del torrente (asciutto) fino alla prima malga, si riprende la carrareccia fino alla successiva malga in corrispondenza di una curva a sx. Si segue il sentierino verso la vasca dell'acqua e si prosegue, si scopre un sentiero che entra subito dopo nel bosco, non molto pulito ma piuttosto divertente (stS1) (non segnato nel percorso, ma è l'unico sentiero in mappa OCM) e si riprende la carrareccia facendo il percorso dell'andata fino a Timau.
Nota di demerito a tutti i ristoratori dell'alta Carnia sulle strade principali: non è possibile pranzare dopo le 14:00, la gente deve scendere fino a Resiutta per essere libera di cibarsi quando ne ha la voglia o la possibilità.



martedì 23 agosto 2016

Cleulis - Malga Pramosio - Lago di Avostanis

23-08-2016
18km, 20% asfalto-80% sterrato. Dislivello 1200m, impegnativo
Percorso diviso in due parti, da Cleulis a Malga Pramosio con pendenza media, sterrato largo e ben battuto, ma molto traffico di auto - e dalla Malga alla Casera Superiore, cioè appena sopra il lago di Avostanis, con rampe cementate e sterrate di pendenza estrema alternate a brevi tratti piani. Il ritorno è lo stesso dell'andata dalla sommità, mentre dopo la Malga si possono affrontare sentieri che tagliano i tornanti ed un tratto finale molto scorrevoli, piacevoli anche se non molto puliti di categoria stS1/S2.
Per la descrizione dettagliata si rimanda alla pagina di MTBFriuli.


Resiutta - Confine Austria su CAAR e ritorno

20-08-2016
105km, 100% asfalto. Dislivello 200m, facile
Percorso descritto da centinaia di siti tra cui il nostro blog. Ciclabile Alpe Adria (o CAAR) nella parte alta dal Friuli, per ora l'unico tratto percorribile in sicurezza in Carnia. Fattibile in giornata per chi è un minimo allenato e ha un buon fondello nei pantaloni da clclismo. Con andatura turistica e con le dovute pause ci vogliono circa 7 ore. Altrimenti è meglio fare un tratto in treno, ce n'è 2 dedicati al giorno ma non solo.
Qui il link al sito dedicato della regione Friuli Venezia Giulia.

Trieste - Pola (lungo la costa istriana)

10/11/12-08-2016
100km+86km+56km, 40% asfalto-60% sterrato. Dislivello 1000m, facile
Percorso di sola andata, unico per il nostro stile. Andata lungo la costa, nel primo tratto lungo la Parenzana percorsa lo scorso anno (descritta qui), poi cercando il percorso più vicino all'acqua nel limite della legalità (fino a Parenzo molto simile al ritorno dal giro della Parenzana del link precedente). Viaggio in tre tappe per potersi godere il mare e le cittadine della costa. Ritorno in aliscafo.

Primo giorno
Si parte dal parcheggio sul mare a Barcola, si pedala fino al molo di Trieste, al cartellone Delfino Verde si prende la barca per Muggia per evitare il fastidioso percorso asfaltato del capoluogo regionale (ciclabile FVG1 da suicidio). Si riprende a pedalare a Muggia, si riprende la direzione Trieste fino al termine del paese nei pressi del grosso incrocio che riporta sulle arterie principali, si seguono poi i cartelli della ciclabile Parenzana, si sale verso il confine in relax lontani dal traffico, si scende a Koper, si attraversa la città seguendo i cartelli e la segnaletica orizzontale a terra, finalmente in uscita si raggiunge la costa che si segue fino a Isola, dove si rientra tra i vigneti con saliscendi, per poi rivedere il mare nei pressi di Portorose, si costeggiano le saline di Lucia e subito dopo la frontiera Croata inizia a dx lo sterrato in salita, si segue la Parenzana fino a quando farebbe svoltare a sx, invece si prosegue dritti lungo la costa. Si mantiene sempre la strada più esterna e a Savudrjia inizia il vero divertimento, su lungomare e vialetti sulla spiaggia, fuori e dentro dai campeggi, tra chioschetti e bagnanti. Percorso di diverse decine di km in saliscendi piacevoli. Fine tappa a Novigrad, pernottamento in un B&B in centro.

Secondo giorno
Si segue la costa e, con bagno sull'istmo di Rt.Bosuja si può proseguire verso Porec (Parenzo) e poi con alcune deviazioni verso l'interno per campeggi blindati, quindi con tratti su asfaltati. Sulla costa fino all'isola a sud di Vrsar, raggiungibile attraversando un ponte pedonale. Si tratta di zona nudisti, ma nel rispetto è possibile esplorare. All'uscita dal campeggio FLK è necessario addentrarsi nel bosco su saliscendi per doppiare lo stretto golfo con annesso parco naturale fino a Klostar ove si riguadagna l'asfalto e si procede in salita e rapida discesa nel traffico fino a poco prima della successiva salita (km66) in cui si svolta a sx e dopo poco a dx su sentiero molto ripido che riporta sulla strada precedente che si attraversa per un altro sentiero che fa risparmiare molti km di rischio suicidio.
Si riprende l'asfalto a Rovinjsko Selo e successivamente tutto sterrato (204 e 203) (ma non panoramico nè particolarmente divertente) fino all'entrata di Rovigno in cui si imbocca l'asfalto per cercare un tetto per la notte, in extremis un appartamento in periferia.

Terzo giorno
Si procede tra campeggi e spiagge tranne in un paio di campeggi FLK blindati a Kokuletovica che ci costringono all'interno, poi tentiamo di imboccare un sentiero nel bosco per evitare l'asfalto, ma non ne vale la pena visto il fondo e gli alberi troppo fitti. Si prosegue sul percorso 204 che corre lungo sterrate polverose piene di auto che esplorano le viuzze che portano al mare. Stanchi di respirare polvere scegliamo l'asfalto e percorriamo alcuni km più del dovuto, ma riprendiamo la sterrata per Stancja Meneghetti e Barbariga, dopo la quale riprende il percorso costiero, con un nuovo stabilimento balneare e strutture nuovissime pochi km prima di Fazana. Pausa. Dopo la cittadina si rientra verso l'interno e si arriva in breve a Pola passando accanto a numerose strutture militari fatiscenti (dopo la guerra la zona è ancora da risistemare). Breve visita al centro e all'arena romana e si può prendere l'aliscafo per Trieste.






Lateis - Malghe di Sauris - Sauris di Sopra - Sauris di Sotto

30-07-2016
31km, 30% asfalto-70% sterrato. Dislivello 1700m, impegnativo in salita
Giro contrario a quello effettuato assieme a MTBFriuli lo sorso anno (disponibile qui). Le salite sono meno impegnative, ma comunque spaccagambe nei pressi delle selle. Panorama da favola. Anche in compagnia di un'aquila reale.
L'anello ripercorre in parte quelli già presenti nel sito con l'unica variante che si parte da Lateis; volendo si possono mettere in conto anche i 400 metri di dislivello della strada che sale dal lago, altrimenti il dislivello è 1300m..
Partenza da Lateis, dopo una breve salita si scollina ed inizia una discesa sterrata, si prosegue a dx e si aggira la cima. Al successivo importante bivio si prosegue a dx lungo il sentiero 220 iniziando la salita e al successivo a sx. Dopo 6,5 km si giunge a malga Gerona, piccola pausa prima di proseguire, al 9° km si giunge al punto più alto del percorso (m. 1883) e subito dopo si arriva a malga Pieltinis. Proseguendo si giunge al 10° km, il tratto più duro del percorso con pendenze proibitive anche se supportate dal fondo cementato, si supera la sella, si ridiscende verso i pascoli e si risale. Le salite terminano al 13,5 km sopra i laghi di Festons dove inizia la ripida e bruciadischi discesa verso Sauris di Sopra. Il fondo delle salite è comunque in via di asfaltatura o cementificazione quasi ovunque.
Subito dopo lasciato il paese sulla sinistra si dirama un sentiero con alcune rampe ripide iniziali che ci porta a nord di Sauris di Sotto fino a prendere la carrareccia con continui saliscendi che ci riporta a Lateis.
Traccia GPX disponibile.qui




Lugugnana di Portogruaro - Caorle - Portogruaro

23-07-2016
87km - Asfalto 60% - Sterrato 40%, facile. Dislivello 60m
Percorso parziale sulla ciclabile Bibione-Caorle, variante lungo l'argine del Livenza e risalita tra le campagne venete su asfalto (rischioso e inutile) e carrarecce.
Partenza da Lugugnana, si prende la strada in direzione Brussa per 5 km; passato Castello di Brussa al km. 5,70 si svolta a dx per sterrato con indicazione I3 per Caorle. Lo sterrato prosegue per un paio di km fino a sbucare sulla strada asfaltata per Sindacale. Prima di giungere al paese svoltare a dx per via Garibaldi e costeggiando il Canale Sindacale si esce sulla provinciale Jesolana. Attraversato il ponte prendere immediatamente la carrareccia a sx che porta al Bosco delle Lame: questo è il tratto più suggestivo di tutto il percorso, l'attraversamento del bosco (unico tratto d'ombra di tutto il percorso) e il proseguimento parallelo ai canali delle Lame e Maranghetto. Sbucati a Maranghetto si attraversa il ponte sulla sx e si prosegue verso Marango su strada secondaria. Si raggiunge La Saluta di Livenza costeggiando nell'ultimo tratto la sinistra orografica del fiume, poi, attraversato il ponte nella sua parte ciclabile, si prende la stretta provinciale che sull'argine segue la destra orografica del Livenza stesso. Arrivati al km 28,5 si può lasciare la provinciale prendendo a sx un itinerario ciclopedonale dal nome "Girolivenza": si tratta di un percorso di 7 km. che costeggia il fiume Livenza nel suo argine; il tratto nella sua parte finale è particolarmente faticoso e difficile perchè corre su erba tagliata e terreno dissestato adatto solo per MountainBike. Sbucati di nuovo sulla Provinciale si attraversa il caratteristico Ponte delle Bilance per entrare alle porte di Grado. Dopo due rotonde si prende a sx la strada del Palongon che costeggia il canale Saetta (segnalato I3) che ci porta a Falconara, nella laguna di Caorle. Anche qui il passaggio è molto suggestivo costeggiando la laguna con i suoi innumerevoli casoni. Si giunge così sul lungomare di Caorle fino al Santuario della Madonna dell'Angelo.
Per il ritorno si riprende la provinciale che costeggia il Livenza fino a La Salute di Livenza, attraversato il ponte si prosegue dritti lungo la provinciale Jesolana con una deviazione al Km 61 dove si prosegue dritti per la strada vecchia (segnale strada senza uscita); si deve attraversare un ponte sul Lemene che si presenta sbarrato ma che si può scavalcare con molta attenzione. Risbucati a Maranghetto sulla Jesolana, la si mantiene fino a Sindacale dove si prende a sx la strada per Concordia Sagittaria; purtroppo questi tratti sono in promiscuo con il traffico e bisogna fare un pò di attenzione. In prossimità di Concordia, per fortuna, c'è la pista ciclabile che costeggia la strada; si entra a Concordia ed, attraversato il centro, si prosegue costeggiando il Livenza sulla nostra destra fino a raggiungere un ponte pedonale che ci permette di attraversarlo e proseguire lungo la Riviera Giovanni Paolo II fino a Portogruaro dove, passando davanti all'ospedale, si prende Via Giulia in direzione est. Passando a sud di Villanova si raggiunge prima Giussago e poi Lugugnana su noiose strade secondarie.
Traccia GPX disponibile qui.




lunedì 18 luglio 2016

Monte Zoncolan, salita da Noiaris

16-07-2016
22km - Asfalto 30% - Sterrato 70%, medio impegnativo. Dislivello 1200m
Salita da Noiaris, dapprima asfaltata, poi sterrata, passando accanto a Malga Duoda, Mereit, Agareit e Tamai. Discesa sulla vecchia strada per Sutrio, ormai ridotta a sentiero.
Si parte da Noiaris e si sale su una stretta stradina in asfalto tra i pascoli e in breve nel bosco. Dopo circa 1km diventa carrareccia a tratti dissestata, con pendenze medie ad eccezione di alcune ripide rampe cementate. La salita non concede grandi respiri per circa 8km, nei pressi della malga Duoda, al bivio a dx per evitare di scendere a Zuglio e si continua a salire ancora per 1km, poi la pendenza diminuisce e in breve si raggiunge malga Mereit dove è possibile una piccola sosta. Si lascia la malga a sx e si continua a salire su un tratto molto dissestato seguito da una serie di rampe cementate e non con tratti a pendenza importante, che aumenta dopo la malga Tamai e porta sulle piste di sci dello Zoncolan. Si può decidere di salire ancora fino in cima al monte Zoncolan su rampe in cemento per poi scendere su asfalto o, come abbiamo fatto noi, scendere sulle piste di sci con erba alta e facendo molta attenzione ai canali trasversali di scolo delle acque piovane. Quando si incrocia di nuovo la strada si scende su asfalto fino oltre 50m dopo il parcheggio degli impianti, dove si trova a dx l'imbocco della stradina sterrata con indicazione per Sutrio. Poco dopo si riduce a sentiero quasi completamente ciclabile, con rocce instabili e alcuni salti, alternati a tratti veloci e molto pittoreschi. Degno di nota il passaggio in un tratto in trincea ricoperto da aghi di pino. Si attraversa più volte la salita in asfalto e si trova sempre di fronte il prosieguo del single track. Si scende accanto ad una chiesetta e dopo un breve tratto ripido si raggiunge la strada a monte di Sutrio. Si percorre il breve tratto di asfalto da Sutrio a Noiaris per tornare al punto di partenza.




martedì 28 giugno 2016

Panoramica delle Vette - anello Ravascletto

25-06-2016
30km - Asfalto 50% - Sterrato 50%, medio impegnativo. Dislivello 950m
Salita su asfalto per il Crostis e discesa su sentiero nei pressi della malga lungo il torrente.
Si parte da Ravascletto e si sale su asfalto sulla strada perennemente chiusa al traffico per frane. In realtà la sbarra qualche km più a monte è aperta e alcune auto e moto si incontrano comunque. La pendenza è media e costante, senza respiro fino alla fontana di Valsecca. Da qui la strada principale diventa sterrata e dissestata in piano o leggera discesa fino alla malga Crostis a 1909m. Panorami e paesaggi sempre meravigliosi, con alcune tracce di neve anche a giugno. Dopo una meritata sosta si ripercorre all'indietro sulla panoramica per 3km circa e in corrispondenza di un tornante si scende su un sentiero appena accennato. Erba alta e sassi instabili rendono la discesa tecnica nella prima parte, fino oltre la malga abbandonata, attenzione a dove si mettono le ruote. Poco più a valle la traccia è più visibile, in prossimità del torrente si scende e lo si attraversa su una passerella in tronchi. Numerosi passaggi su grossi massi fanno scendere più volte di sella, ma l'ambiente che ci circonda è di una tale bellezza che ripaga ogni difficoltà. Dopo pochi km il sentiero diventa scorrevole e piacevole, poi carrareccia dissestata, poi asfalto fino a Ravascletto. Evitare le varianti erronee fatte da noi in esplorazione.

venerdì 24 giugno 2016

Tarvisio - Bled - Bohinj / Bled - Lubiana / Bled - Gorizia

18/19/20 -06-2016
285km - Asfalto 85% - Sterrato 15%, facile.
Percorso di 3 giorni in Slovenia su percorsi ciclabili e varianti, quasi tutto asfalto e su strade dedicate o a basso traffico.

Primo giorno (Tarvisio - Bled - Bohinj)
Si parte con il treno di UD, il famoso MI.CO.TRA con trasporto bici fino a Tarvisio, molto frequentato. Dalla stazione di Boscoverde si imbocca subito la FVG1-A, variante dell'Alpe Adria, asfalto sul percorso della vecchia ferrovia dedicato a pedoni e bici, molto suggestivo e ben manutenuto (leggera discesa). Si procede per circa 30km fino a Mojstrana, in cui si abbandona la ciclabile per salire brevemente su un passo nel parco del Triglav verso Radovna - Bled per evitare la strada principale. Si scende nella stretta valle del torrente Radovna immersi nel verde, strada quasi tutta sterrata in via di asfaltatura (giugno 2016) fino a una serie di paesini che si incrociano in discesa verso Bled su asfalto. Pausa sul lago dopo i primi 50km. Giro del lago su percorso ciclo-pedonale sulla riva e partenza per il meno conosciuto lago di Bohinj. A fianco del camping si imbocca una sterrata un po' dissestata che sale ripida per pochi km nel bosco costeggiando la ferrovia. Si scende verso la strada principale che si intercetta dopo 7km e si percorre con molta noia fino a Bohinjska Bistrica, in cui si imbocca una ciclabile seguendo le indicazioni per il campeggio. La strada quasi dedicata alle bici porta fino al lago, si gira a sx e si costeggia il lago tenendolo a dx, dopo una sosta in un chiosco frequentato da motociclisti accanto a una parete in cui si pratica roccia. Si prosegue sulla ciclabile a fianco alla strada, al primo incrocio a sx verso le cascate di Savica (Slap Savica). Si parcheggia e si sale a piedi per 2Euro e 20min fino al punto di osservazione, molto suggestive. Fa riflettere come i nostri vicini di casa sappiano sfruttare turisticamente le proprie risorse. Si ritorna su asfalto per 1,5km fino a una laterale sterrata a sx con cartello di un percorso a piedi, in realtà ciclabile che si trasforma in single-track con saliscendi fino al paesino di Ukanska Glava e su asfalto si riprende la strada dell'andata. Dopo il chioschetto e la spiaggetta sul lago non si ripercorre la ciclabile dell'andata a dx, ma si prosegue su asfalto dritti, attraversando Stara Fuzina, Studor... fino a Cesnijka in cui si prosegue a dx verso Bled. Noiosissimo ritorno per 20km sulla strada principale in saliscendi, ma l'arrivo a Bled ripaga. Alloggiamo all'ostello Back Hostel sulla strada che sale al castello, super-economico e pulito.

Secondo giorno (Bled - Lubiana)
Si parte da Bled in prossimità del lago, si prende la Ljubljanska Cesta e poi a destra la Koritenska Cesta verso Koritno dove si svolta a sx verso un campeggio e si scende a valle imboccando la ciclabile a dx che si percorre in saliscendi alternando tratti promiscui con le auto. Si passa per i centri di Lesce Bled, Radovlijca, poi si oltrepassa l'autostrada in ciclabile raggiungendo Crnivec prima e poi Brezje; nuovamente si oltrepassa l'autostrada in strada secondaria e si costeggia parzialmente la Sava tenendola a dx, poi procedendo nella principale attraverso Bistrica e Naklo, quindi la ciclabile che costeggia la strada fino all'entrata a Kranj. Dopo una breve sosta ed una visita veloce fra le strade del centro si prosegue attraversando il ponte e prendendo subito a destra costeggiando la Sava e scendendo nella zona industriale si attraversano i paesi di Drulovka, Breg ob Savi, Jama, Podreca fino a Medvode. Con accortezza si attraversa due volte la strada principale per per poi scendere subito a sx ed attraversare il ponte sulla Sava e proseguendo attraverso una mesta zona industriale; a Brod si attraversa di nuovo la Sava e si risale sulla ciclabile che affianca la strada principale che si percorre senza sosta tra i paesi prima e dalla periferia al centro di Lubiana poi. Il centro di Lubiana è percorribile totalmente in bici fino al castello. Non ci sono segnali che vietano la salita ripidissima dal centro (circa 30%) così l'affrontiamo con non poche difficoltà, ma senza scendere dalla sella. Il ritorno a Bled avviene in treno fino alla stazione di Lesce Bled (attenzione non fino a Bled Jezenice) per poi proseguire in ciclabile lungo la Ljublianska Cesta fino al punto di partenza.

Terzo giorno (Bled - Gorizia)
L'itinerario di ritorno prevede l'attraversamento della provincia di Tolmino.
Nella stazione di Bled Jezero si prende una littorina a gasolio che attraversa prima la valle di Bohinj e poi dopo la galleria si scende a Podbrdo evitando così il faticoso passo.
Si scende lungo una meravigliosa strada che costeggia la ferrovia e il fiume Baca attraversando degli incantevoli paesini sperduti per più di 20 km fino alla stazione di Most na Soci; da qui si risale in centro al paese attraversa una stradina compresa fra la ferrovia ed il fiume Idrijca.
Da Most na Soci si risale una strada secondaria seguendo la ferrovia ed il Soca (Isonzo) verso Drobocnic e poi proseguendo anche quando la strada diventa carrareccia (attenzione ad un tratto disastrato di 20 di metri in cui bisogna scendere dalla bici per fare la rampa).
Giunti ad Avce, si prende il percorso ciclabile Bimobis che, costeggiando sempre l'Isonzo e la ferrovia ci porta fino a Kanal. Dopo una breve sosta si riprende il percorso ciclabile Bimobis costeggiando adesso l'Isonzo sulla destra orografica; purtroppo subito dopo Pleve il percorso si interrompe causa lavori (giugno 2016) e siamo costretti a risalire fino a Deskle per attraversare il fiume e scendere fino a Gorizia lungo la trafficata strada principale, raggiungendo la stazione dei treni che ci riporterà a Udine

lunedì 6 giugno 2016

Caneva di Tolmezzo, Invillino, Villa Santina, Ovaro, Cella, Muina, Raveo (Ciclabile Tolmezzo-Ovaro)

04-06-2016
51km - Asfalto 50% - Sterrato 50%, medio impegnativo. Dislivello 1000m
Percorso di andata sulla ciclabile FVG8a Tolmezzo-Ovaro costruita sul vecchio tracciato della ferrovia, parte in asfalto (in rifacimento in alcuni tratti) e parte su sterrato. Il ritorno è in parte su asfalto tra i paesini sulla sponda opposta del Degano con una deviazione verso il monte soprastante. Il ritorno riserva gradevoli rampe di pendenza importante su entrambi i fondi.
Un commento: si spera che al termine dei lavori i comuni decidano di promuovere turisticamente il percorso ciclabile e di conseguenza facciano un po' di manutenzione in più.
Si parte dal centro della frazione di Caneva di Tolmezzo, si sale sul ponte sul But e si imbocca il percorso sull'argine, si scende su stradina d'asfalto che diventa ciclabile segnalata e per buona parte esclusiva a bici e pedoni. Quando si sbuca su asfalto vicino a una chiesetta si rientra subito su carrareccia che porta verso il greto del fiume Tagliamento. Evitando di perdersi nel dedalo di sentieri si prosegue anche su un piccolo tratto di single-track verso monte fino a una grossa carrareccia che porta verso dx...