04-09-2021
Km 30 - Asfalto 30% - Sterrato 30% - Sentieri 40%, Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo; Dislivello 730meccanizz+1100m
Percorso cicloalpinistico con salita su asfalto fino alla funivia di Sella Nevea, arrivo al Rif. Gilberti e salita quasi totalmente a piedi fino a Sella Prevala, ulteriore salita ripida fino a Sella Leupa per scendere su sentiero roccioso, sconnesso e ghiaioso CAI636 fino a Sella Nevea, risalita su sterrata lungo il giro delle Malghe fino all'altopiano di Montasio, discesa fino a Piani di Qua lungo il fluido e non particolarmente tecnico sentiero CAI622.
Km 30 - Asfalto 30% - Sterrato 30% - Sentieri 40%, Condizione fisica: medio impegnativo; Difficoltà tecnica: impegnativo; Dislivello 730meccanizz+1100m
Percorso cicloalpinistico con salita su asfalto fino alla funivia di Sella Nevea, arrivo al Rif. Gilberti e salita quasi totalmente a piedi fino a Sella Prevala, ulteriore salita ripida fino a Sella Leupa per scendere su sentiero roccioso, sconnesso e ghiaioso CAI636 fino a Sella Nevea, risalita su sterrata lungo il giro delle Malghe fino all'altopiano di Montasio, discesa fino a Piani di Qua lungo il fluido e non particolarmente tecnico sentiero CAI622.
Si parte da Piani di Sotto, si risale lungo l'asfaltata secondaria parallela alla principale fino a metà salita, dopodiché è necessario pedalare nel traffico, comprese alcune brevi gallerie buie sui tornanti fino alla stazione della funivia del Canin, poco prima dell'abitato di Sella Nevea. Le cabine sono larghe e si sta fino a 3 persone+bici (senza sovrapprezzo) e in breve si raggiunge il paesaggio lunare in cui è immerso il Rifugio Gilberti. Da qui non è più possibile prendere la cabinovia per l'ultimo tratto, quindi ci si gode la meravigliosa vista delle cime sovrastanti e della valle e si prosegue in sella scendendo per poco a dx e risalendo subito su fondo ghiaioso mosso e pendente. Si riesce a pedalare a fatica per poche centinaia di metri per poi dover spingere o portare la bici, con difficoltà di trazione a piedi sulla ripida e cedevole rampa. Alcuni tratti a zig zag e altri di sentiero battuto a tornantini permettono un più agevole incedere, ma la sella non è lontana. Si raggiunge in circa mezz'ora Sella Prevala e si può ammirare lo spettacolo tutto attorno. La cima del vicino Monte forato sovrasta a sx, mentre il percorso sale a dx verso Sella Leupa (che corrisponde all'arrivo della seconda cabinovia), pedalabile al limite.
Da qui inizia la discesa su visibile traccia CAI636 su pietra e ghiaia mobile, con vista mozzafiato (non godibile a pieno a causa della difficoltà del tracciato), di cui la prima parte è a tratti esposta e mediamente impegnativa, poi, dall'inizio della vegetazione, più scalinata e con rocce emergenti e passaggi tecnici, alcuni da superare in velocità, altri sfruttando l'equilibrio. Tornanti abbastanza stretti si alternano a gradoni per un lungo tratto centrale, per poi diventare più fluido man mano che ci si avvicina alla stazione della funivia di Sella Nevea, termine del sentiero. Si attraversa il prato e si riguadagna la strada soprastante, la vecchia caserma della Finanza e inizia la salita del Giro delle Malghe con rampe in cemento ripide alternate a sterrato, tutto pedalabile, con pendenza che diminuisce man mano che si sale. Dopo la prima malga, Casera Cregnedul, il panorama si apre definitivamente ed è meraviglioso, la strada diventa un piacevole saliscendi e porta a Casere Larice e successivamente ai Piani di Montasio, ove si trovano Casere Parte di mezzo e in lontananza in alto si staglia il Rif. Di Brazzà e in piano in fondo la Malga Montasio. Si raggiunge in breve quest'ultima tra i pascoli e, dopo una breve sosta, si scende lungo la sterrata vicina alla malga per imboccare a sx un'altra sterrata più stretta e dissestata che porta alla tabella Piani di Là e al CAI622 (S1). Facendo molta attenzione agli altri escursionisti si scende su fondo compatto e perlopiù largo nel bosco, aghi di pino e pigne sono le uniche insidie. Primo tratto velocissimo con tratti rettilinei interrotti da tornanti larghi, poi un po' più divertente con alcune varianti e, verso 2/3 del percorso, pure fondo ghiaioso con breve tratto di ferrata, completamente ciclabile. Si stringe verso la fine diventando ancora più piacevole, sempre immerso nel bosco. Si sbuca improvvisamente in paese.
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